Pasqua in Grecia: la guida completa - Grecia Vera

Pasqua in Grecia: la guida completa

La Pasqua ortodossa è sicuramente l’evento più importante dell’anno per qualunque greco ed è davvero difficile rendere l’idea di quanto questa festa sia sentita in Grecia.

Molto semplicemente, forse basta paragonarla al Natale in Italia probabilmente.

E’ quel momento che aspetti per tutto l’anno perché ti porta vicino ai tuoi cari, perché si festeggia qualcosa di importante dal punto di vista religioso e anche perché la natura rinasce proprio in questo periodo e ti mostra le prime promesse di estate.

Pasqua è il punto più alto dell’anno greco e ci sono talmente tante tradizioni ad essa legata che ho approfondito ognuna di esse in pagine dedicate.

Usa questa pagina come una specie di infarinatura generale su cos’è la Pasqua in Grecia e in ogni singolo paragrafo troverai il modo di approfondire l’argomento che più ti interessa nel dettaglio.

C’è moltissimo da dire, quindi non perdiamo ulteriore tempo!

Indice

Pasqua Greca: il momento più importante dell’anno

Pasqua in Grecia è senza dubbio il momento più eccitante dell’anno, perché sostanzialmente cade in un periodo (la primavera) dove tutto comincia a risvegliarsi, ad essere verde e ci si rende conto che non manca poi molto all’estate.

Ed è per questo che, secondo me, il periodo pasquale è uno dei migliori in assoluto per viaggiare in Grecia: sicuramente troverai celebrazioni e usanze che non si vedono durante il resto dell’anno, fa già caldo ed è tutto verde.

Un po’ come anche in Italia, il venerdì santo e il lunedì dell’angelo sono tutti parte di questa celebrazione che ha l’apice nella domenica, ma la verità è che in Grecia più che del weekend di Pasqua si parla di Μεγάλη Εβδομάδα (Megàli Evdomàda), ovvero sia della “grande settimana”, perché le tradizioni pasquali cominciano ben prima del venerdì santo.

I ragazzi che vanno a scuola sono probabilmente quelli che beneficiano maggiormente da questa festività perché tipicamente hanno due settimane di vacanza (prima di affrontare l’ultimo mesetto circa prima della fine dell’anno scolastico e, per gli studenti del liceo, le Panellinies).

Ma dicevamo di Pasqua.

La Pasqua per un greco è quel momento in cui si torna al villaggio.

A meno che non si debba lavorare, non esiste altra alternativa al tornare al χωριό (il villaggio appunto) dove abitano i genitori.

E’ per questo che tra il venerdì e il sabato sia gli autobus sia le navi sono sempre strapiene di passeggeri.

Così come lo sono durante il lunedì di Pasquetta molto spesso, perché poi il martedì si torna a lavorare.

Se dovessi sintetizzare in due parole come sente la Pasqua un greco direi proprio così: è quel giorno che si trascorre in famiglia al proprio paese di origine.

Del cosa si mangia ne parleremo tra poco 😜

Cosa si celebra durante la Pasqua?

First things first.

Ma perché celebriamo la Pasqua?

Ok, secondo la tradizione Cristiana festeggiamo la resurrezione di Cristo, questo probabilmente lo sappiamo tutti.

Ma non è strano che la Pasqua, ovvero un momento di palingenesi e di rinascita, siano proprio in primavera?

La risposta è ovviamente no 😄

Il periodo primaverile è un periodo che da sempre è festeggiato in quanto l’intera natura risorge a nuova vita. Il Cristianesimo, nel suo processo di assimilazione delle religioni preesistenti, si è solo sovrapposto a qualcosa che già si festeggiava.

Tornando alla Pasqua in Grecia, se vuoi salutare come un locale (quando ti congedi da qualcuno) c’è una cosa che devi sapere.

I saluti cambiano se scambiati prima della Pasqua o dopo.

Prima della domenica di Pasqua, infatti, dovrai dire Καλή Ανάστατση (kalì Anàstasi) o Καλό Πάσχα (kalò Pascha), che vogliono dire rispettivamente “buona resurrezione” e “buona Pasqua”. A partire dalla fine della messa di sabato notte e per almeno tutta la settimana successiva alla Pasqua dovrai augurare Χριστός Ανέστη (Cristo è risorto), al quale si risponde sempre invariabilmente Αληθώς Ανεστη (è risorto per davvero!).

La celebrazione della notte di Pasqua alla Panagia Evaggelistria di Tinos

Quando cade la Pasqua Greca nel 2024?

Nell 2024, la Pasqua ortodossa cade il 5 maggio, ovvero ben cinque settimane dopo quella cattolica! 😳

Il 2025 sarà invece un anno davvero molto speciale perché la Pasqua Ortodossa e quella Cattolica coincidono e cadranno entrambe nello stesso giorno, il 20 aprile.

Peraltro questa sarà una delle ultime volte in cui si sovrapporranno a meno che la chiesa ortodossa non dia una correzione al proprio calendario. I motivi hanno a che vedere con il calendario giuliano, quello gregoriano e dei movimenti astrali di cui ti racconto in un altro post.

Nel frattempo però ti lascio qua una tabella molto comoda con tutte le Pasque dei prossimi anni: salvati il post così sai dove venire a trovarle gli anni prossimi 😉

  • Pasqua ortodossa 2024: 5 maggio
  • Pasqua ortodossa 2025: 20 aprile
  • Pasqua ortodossa 2026: 12 aprile
  • Pasqua ortodossa 2027: 2 maggio
  • Pasqua ortodossa 2028: 16 aprile

Da quanto si celebra la Pasqua?

Ufficialmente, la festività della Pasqua è stata decretata “sono” nel 325DC, con decisione del Sinodo Ecumenico, il quale stabilì che doveva cadere la prima domenica dopo il plenilunio dell’equinozio primaverile.

Questo è ovviamente anche il motivo per cui la Pasqua cambia ogni anno: la luna ha un periodo di rivoluzione che non è esattamente un mese e dunque ogni anno tutte le celebrazioni relative alla Pasqua si muovono leggermente sul calendario.

Come ti anticipavo prima, con il termine Pasqua si intende in realtà il periodo delle due settimane inframezzate dalla domenica in cui si festeggia la resurrezione di Cristo, ovvero a partire dal sabato della resurrezione di Lazzaro e che si concludono con la domenica di Tommaso.

Le tappe di avvicinamento alla Pasqua

Un po’ come accade nella tradizione cattolica, anche in Grecia il periodo pasquale è caratterizzato da un lungo avvicinamento a quella che è la festività più importante di tutto l’anno.

Vediamo ora tutte le fasi nel dettaglio.

L’anti-Pasqua: il Carnevale

Ti potrà far sorridere pensare che il periodo pasquale inizi con il Carnevale, ma è proprio così in realtà.

La Pasqua (e quindi la Quaresima) sono periodo di astinenza e digiuno dalla carne e dai piaceri carnali in generale.

Proprio per questo, abbiamo aggiunto un periodo in cui la carne è consentita (Carne-vale, appunto) subito prima della Quaresima, in modo da poter gozzovigliare in abbondanza prima di questa astinenza obbligata.

Il carnevale in Grecia è davvero uno di quegli eventi che consiglio a chiunque di vedere almeno una volta nella vita, perché è un evento veramente topico, nel senso che è molto legato alle tradizioni locali.

Ho scritto un post intero a riguardo, dove ti parlo anche dei carnevali con le tradizioni più interessanti in giro per la Grecia.

Carnevale a Patra

Tsiknopempti

Il culmine del carnevale dal punto di vista mangereccio è ovviamente lo Tsiknopempti (Τσικνοπέμπτη), che cade nella seconda settimana di Pasqua, e durante il quale ci si abbuffa di qualunque genere di carne, soprattutto grigliata.

E’ in buona sostanza l’equivalente del giovedì grasso italiano ed è un giorno non esattamente vegan-friendly per sua stessa natura 😅

Di tutti i dettagli riguardo a questo giorno pieno di carne ne ho parlato nel post dedicato e ti rimando alla lettura nel caso tu voglia approfondire.

Cosa si mangia a Carnevale in Grecia

Poteva mancare invece un post riguardo alle specialità tradizionali che si mangiano durante il carnevale in Grecia?

Ovviamente no 😄

Spoiler alert: ci si abbuffa di carne, cosa che però non ti stupirà.

Ma non è solo quello, c’è molto altro che si può assaporare in questo periodo dell’anno. Ho racchiuso tutto nel post dedicato a cosa si mangia a carnevale in Grecia.

Kathara Deftera

Il giorno che chiude ufficialmente il carnevale e apre la quaresima, prende il nome di Κάθαρα Δεφτέρα, ovvero il lunedì pulito.

Pulito da cosa?

Semplice, da tutta quella carne di cui si è abusato nelle tre settimane precedenti.

Ma il Kathara Deftera è un giorno che è molto più di un semplice inizio della Pasqua. Nel post dedicato che ho scritto leggerai come questa giornata è assolutamente una colonna portante del periodo pasquale. Infatti è addirittura festa nazionale, durante il quale i Greci ne approfittano per fare un picnic con alcune specialità che si mangiano solo e soltanto in questa giornata.

Nel post dedicato ovviamente ti racconto anche quali sono queste specialità tipiche del Kathara Deftera 😉

La Kyra Sarakostì, ovvero il calendario ante litteram della Pasqua

Quaresima e Kyra Sarakostì

Se durante la domenica di Pasqua festeggiamo la resurrezione di Cristo, il digiuno della Quaresima ha altresì un significato altamente simbolico. E’ digiuno dalla carne e più in generale dai piaceri ad essa associati.

L’astensione dalla carne è infatti un piccolo sacrificio rispetto al digiuno prolungato di Cristo nel deserto, durato appunto 40 giorni, gli stessi della Quaresima. Back in the day, alcune donne portavano la cosa all’estremo senza toccare assolutamente cibo per i primi tre giorni di quaresima.

E questa curiosamente è la base per un’altra tradizione molto sentita qui in Grecia, quella della Kyra Sarakostì (Κυρά Σαρακοστή, ovvero la Signora Quaresima). Se vuoi approfondire, ho un post interamente dedicato alla Quaresima in Grecia.

Il Sabato di Lazzaro

Il sabato della settimana prima di Pasqua, ovvero il sesto sabato della Quaresima, è detto Sabato di Lazzaro (Λαζαροσάββατο).

Dal punto di vista religioso, si celebra la resurrezione di Lazzaro, appunto, amico di Gesù Cristo il quale sconfigge simbolicamente la morte in questo modo. Non è un caso, peraltro che in questo periodo dell’anno avvenga anche le resurrezione dell’intera natura e del suo risveglio primaverile. La tradizione cristiana si basa infatti su rituali ben più antichi.

La tradizione greca di questa giornata vuole che i bambini ritornino a casa cantando le λαζαρικά, ovvero delle canzoncine che raccontano della resurrezione di Lazzaro. In Grecia centrale, Macedonia e Tracia sono solo le ragazze a cantare, sebbene comunque questa sia una tradizione viva un po’ dappertutto.

La domenica delle palme

La domenica delle palme (Κυριακή των Βαΐων) è quella che in qualche modo apre la Μεγάλη Εβδομάδα, ovvero la settimana santa.

In questo giorno si celebra l’entrata di Gesù a Gerusalemme e proprio per questo tutte le chiese si “vestono” a festa con addobbi di palme dappertutto. La celebrazione della domenica delle palme peraltro è abbastanza “recente” e risale soltanto al IX secolo DC.

La peculiarità della domenica delle palme greca ortodossa sta nel fatto che si usano anche altre piante oltre alle palme, ovvero alloro, mirto, olivo e salice, che poi vengono distribuiti alla popolazione durante e alla fine della liturgia del mattino.

In Grecia, poi, si preparano un sacco di addobbi fatti a mano con palme che ricordano molto gli origami. Se ti va di approfondire l’argomento della Domenica delle Palme, ci ho scritto un post intero a riguardo.

Martedì Santo

Il martedì santo è quello in cui, tradizionalmente, le donne di casa cominciavano a preparare uno dei dolci tipici del periodo, i κουλουράκια, ovvero i biscotti dolci che non mancano mai in casa di nessuno in questo periodo.

Mercoledì Santo

Durante il mercoledì santo nelle chiese ortodosse avviene la benedizione dell’olio santo: il mercoledì è infatti l’altro giorno più importante dal punto di vista del digiuno e ci si prepara con l’unguento con qui vengono unti i fedeli (χριστός, infatti in greco significa proprio “l’unto”).

Giovedì Santo

Durante il giovedì santo, le preparazioni culinarie proseguono serrate: tradizionalmente, infatti, questo è il giorno in cui si preparano le uova sode che poi vengono tinte di rosso e decorate in attesa dello τσούγρισμα di Pasqua (la battaglia delle uova rosse).

Mentre si preparano le uova rosse, si appronta anche il famosissimo τσουρέκι, uno dei dolci che non mancano mai in qualunque casa greca durante la settimana santa. E’ una specie di pan brioche molto morbido al quale talvolta si aggiunge della masticha (di Chios) per dargli quel sapore ancora più ricercato. Le uova rosse di cui sopra vengono solitamente incluse al centro dell’impasto dello tsoureki, un po’ come si fa anche in diverse regioni del sud Italia.

La fiaccolata dell'Epitaffio a Tinos

L’Epitaffio del Venerdì Santo

E’ a partire dal venerdì santo che la settimana santa si accende e inizia l’ultima attesa per il tanto anelato giorno di Pasqua.

Religiosamente parlando, in realtà il venerdì di Pasqua è un giorno molto triste, perché Gesù viene crocefisso e muore in croce. Proprio per questo, sia nella tradizione cattolica che in quella ortodossa, il venerdì santo si celebra l’epitaffio.

Ma che cos’è l’Epitaffio?

E’ un catafalco in legno che si porta in giro durante la processione della sera e rappresenta la bara di Cristo. Spesso, infatti, è presente un ritratto di Gesù Cristo morto che resta coperto fino alla domenica. Uno degli eventi più variegati che potrai vedere in Grecia è proprio quello della processione dell’Epitaffio perché ricalca sempre le peculiarità dell’isola o del luogo dove ti trovi.

Per saperne di più riguardo a questa giornata importantissima e di come viene celebrata, leggi il post in cui parlo in lungo e in largo del venerdì santo.

Il Sabato della risurrezione

Il sabato di Pasqua è chiamato quello della “prima resurrezione”, e qui sta una delle differenze fondamentali tra la tradizione ortodossa e quella latina.

Per i greci e per tutti gli ortodossi, Gesù Cristo risorge una prima volta il sabato ma non al cielo, bensì scendendo nell’oltretomba per andare a salvare tutte le anime che non hanno potuto conoscere la dottrina cristiana perché sono nate prima dell’arrivo di Cristo e dei profeti.

La cerimonia di sabato sera a mezzanotte è in qualche modo l’equivalente della messa di mezzanotte di Natale in Italia, non tanto per il suo significato religioso, ma per la valenza culturale e per la quantità di fedeli che vanno in chiesa con una candela, questa volta di colore bianco (mentre invece le candele di cera di api sono riservate per la fiaccolata del venerdì santo).

In generale i Greci ormai non sono più così tanto credenti da andare in chiesa a partire dall’inizio della cerimonia, però comunque andare almeno per la fine e per augurare buona pasqua a tutti i conoscenti è ancora una tradizione molto forte.

C’è un perché molto pratico, ma te lo racconto nel prossimo paragrafo perché ormai dopo mezzanotte si entra nel giorno tanto atteso da un anno, Πάσχα!

La domenica di Pasqua

Le croci marcate col fuoco delle fiaccole nella sera di Pasqua dopo la cerimonia di mezzanotte

Se prima della cerimonia del sabato santo ci si scambia la buona pasqua dicendosi Καλή Ανάσταση (buona resurrezione), a fine cerimonia, la formula cambia e diventa un botta e risposta di

  • Χριστός ανέστη!” (Cristo è risorto!)
  • Αληθως ανέστη!” (Davvero è risorto!)

e così resterà finché non sarà finito il periodo pasquale.

A mezzanotte, comincia uno spettacolo che io trovo incredibile ogni volta che lo rivedo. Ovunque tu sarai, vedrai un palco dove staranno i preti, e tutto attorno un mare di fedeli con in mano le candele di cui di parlavo poco sopra. E’ proprio allo scoccare della domenica di Pasqua che i pope accendono le candele dei fedeli regalando il fuoco sacro che poi ognuno porterà alle proprie case.

Una tradizione ancora molto importante è quella infatti di tracciare una o più croci sulla volta dell’ingresso di casa mediante la fiamma della λαμπάδα (lambàda, la candela appunto), per proteggere la casa tramite il fuoco sacro di Cristo risorto.

La verità riguardo al perché tutti attendono la cerimonia di mezzanotte è perché finalmente si può tornare a mangiare carne dopo quasi cinquanta giorni. Le taverne sono tipicamente prenotate già da diversi giorni specialmente quelle che fanno la migliore μαγειρίτσα (magiritsa), una zuppa di interiora di pecora e capra finemente tritate.

Poi si va a dormire e al mattino si riprende a grigliare la carne 😄

Ovviamente le scelte ricadono sull’agnello e sul capretto per motivi simbolici religiosi, infatti Cristo è sempre definito “agnello di Dio”: il giorno di Pasqua vedrai spiedi praticamente in ogni cortile di ogni casa, se non addirittura per strada talvolta.

E’ una giornata dove si mangia, ci si rilassa e si trascorre del tempo con la propria famiglia, preferibilmente all’aperto dato che la bella stagione è in arrivo e la temperatura è già ragionevolmente alta.

Se vuoi conoscere i dettagli delle pasque più esotiche di tutta la Grecia, ho scritto un post interamente dedicato ad esse.

La Pasquetta

La domenica dell’angelo, ovvero il giorno dopo Pasqua, è sostanzialmente identica a Pasqua nel senso che dal punto di vista di cosa si fa non c’è molta differenza: si arrostisce la carne e la si mangia in famiglia.

Per la stragrande maggioranza dei greci però, dato che vivono lontano dal luogo di origine, Pasquetta è ormai sinonimo con il rientro verso le grandi città perché il martedì si riprende a lavorare.

Se viaggerai a Pasquetta non sarà infrequente trovare specialmente tutti gli autobus di KTEL tutti pieni, così come le navi e gli aerei.

Domenica di Tommaso

Chiude il periodo di Pasqua la domenica successiva a quella della resurrezione, spesso chiamata Αντιπασχα. Prende anche il nome di domenica di Tommaso proprio perché in questa giornata si ritiene si sia svolto l’episodio famoso di San Tommaso che “non ci crede finché non ci mette il naso”.

Se infatti nella domenica di Pasqua, tutti i discepoli (meno Tommaso) erano al sepolcro e videro coi loro occhi che il corpo di Cristo era svanito nel nulla, Tommaso non volle credere perché non vide. Ecco perché, quando tutti i discepoli erano radunati, esattamente una settimana dopo, Gesù Cristo si presenta di fronte a tutti e chiede specialmente a Tommaso di mettere un dito nel suo costato per verificare che era effettivamente il suo corpo ad essere resuscitato.

Needless to say, da lì in poi Tommaso diventò credente nella resurrezione.

Pasque particolari in giro per la Grecia

Ora che abbiamo approfondito ogni singolo giorno di festa, è ora di parlare delle Pasque più “esotiche” in Grecia, quelle che attraggono la maggior parte del turismo sia greco che internazionale.

In Grecia ci sono delle località che sono automaticamente associate alla Pasqua perché le loro celebrazioni (del sabato tipicamente) sono assurte a livelli di popolarità tali da renderle le destinazioni per antonomasia.

Tra quelle più famose è impossibile non ricordare le tradizioni di

  • Corfù, con il lancio dei famosi vasi rossi, i μποτιδες
  • Chios, con la battaglia di fuochi d’artificio
  • Andros, con le sue μασκουλες, simili alla battaglia di Chios
  • Syros e Tinos, dove le comunità ortodosse e cattoliche festeggiano assieme la pasqua
  • Leonidio, dove si liberano dei piccoli palloni con candele dentro dopo la messa serale

Queste sono alcune delle tradizioni più famose ma ce ne sono moltissime altre di cui ti parlo nel post dedicato alle Pasque speciali in giro per la Grecia.

Tradizioni Pasquali greche

Tradizioni popolari che ruotano attorno alla Pasqua ce ne sono a bizzeffe in Grecia, un paese che comunque reputa se stesso come ancora molto credente. Queste tradizioni però, non sempre sono legate al mondo ecclesiastico o religioso. Ora vediamo le più famose a livello nazionale.

Il Martis

Il Μάρτης è una tradizione più primaverile che pasquale, ma dato che si svolge a marzo, cioè il mese della quaresima per eccellenza, per forza di cose non può essere esclusa dalle tradizioni pasqualine.

E’ sostanzialmente un braccialetto che si usava per proteggere ragazzi e bambini dai raggi solari e dalle scottature dei primi caldi primaverili. Ma sarebbe riduttivo solo limitare questa usanza a questo soltanto: le sue radici affondano in un passato molto più antico legato ai misteri di Eleusi.

Ti racconto tutti i dettagli nel post che ho dedicato al Martis.

Il Martis, il braccialetto primaverile

Le Lambades

Se c’è una cosa che non può assolutamente mancare durante le celebrazioni più importanti della settimana santa, sono le candele (λαμβπαδες in greco). I Greci amano le candele e soprattutto quelle per la cerimonia della sera di Pasqua le personalizzano, almeno per i bambini.

La maggior parte dei negozi improvvisamente, durante il periodo della Quaresima, comincia a vendere le lambades perché sanno quale sia l’aspettativa dei bambini nei confronti del loro padrino o madrina. C’è un mondo dietro a queste candele/fiaccole in Greca e ho approfondito nel post dedicato.

La battaglia delle uova rosse, lo tsougrisma

Altro momento immancabile nel giorno di Pasqua è quello dello tsougrisma (τσουγρισμα), ovvero sia la “battaglia” delle uova rosse che prende piede in ogni casa greca. Le uova sode che si tingono di rosso il giovedì sono esattamente usate per questo scopo alla domenica. E’ un torneo fatto di “scontri” uno contro uno dove sopravvive chi resta con il proprio uovo intero.

Il colore rosso delle uova in realtà non è legato al sangue di Cristo: il rosso è il colore della grazia della Resurrezione: in molti posti in Grecia infatti si appendono fiocchi e tende di questo colore in questo periodo. Per questo le uova sono tinte di rosso.

Ad ogni modo ti racconto molto meglio nel dettaglio tutto quello che devi sapere nel post dedicato allo tsougrisma.

Cosa si mangia a Pasqua in Grecia?

Pasqua è sinonimo di carne vero?

Vero.

Ma ci sono anche una serie di dolci che spesso si vedono in questo periodo dell’anno e che devi conoscere per poter assaggiare se visiterai qualche destinazione greca durante una Pasqua ortodossa. Ho scritto un post intero dedicato all’argomento del cosa mangiare a Pasqua in Grecia, ma ti accenno a qualcosa anche qui.

Tsoureki

Il re assoluto dei dolci Pasquali non può essere che lui, lo τσουρέκι. E’ una specie di pan brioche molto soffice e mescolato talvolta con della masticha (di Chios).

La verità è che lo tsoureki si trova in ogni stagione in Grecia perché è talmente buono: a Pasqua però è l’unico momento dell’anno in cui lo si trova con delle uova rosse inserite nell’impasto. Talvolta lo si vede di forma tonda, proprio per ospitare delle uova rosse al suo interno, ma in qualunque salsa lo trovi devi assaggiarlo.

I kouloures/koulourakia

I κουλούρες o i κουλουράκια, che dirsi voglia, sono dei biscotti molto semplici che non possono mancare in ogni casa greca che si rispetti durante la settimana santa. Tipicamente vengono impastati al mattino del giovedì santo con al loro interno della frutta secca (ma non sempre) e in grandi quantità perché è una delle cose che ci si scambia quando si ospita gente per un caffè, per i bambini, etc.

Anche loro da assaggiare.

Tsimpito

In questa categoria in realtà ricadono un sacco di dolci con nomi diversi a seconda del luogo dove ci si trova (nelle Cicladi sono i μελιτίνια di solito), ma quasi tutti accomunati dal fatto di essere fatti a mano, con il lavoro delle dita, da questo il nome τσιμπιτό.

Sono spesso fatti con un formaggio morbido addolcito con zucchero e inseriti dentro ad un “cestino”. Sono più difficili da descrivere che da divorare, credimi.

La Magiritsa

Altra star incontrastata del periodo Pasquale è la μαγιρίτσα, ovvero la zuppa di interiora che si mangia il sabato sera subito dopo la cerimonia di Pasqua in cui il pope distribuisce il fuoco sacro con le lambades.

Lo so, fa abbastanza senso a sentire gli ingredienti, ma ti garantisco che una volta superato l’ostacolo visivo, la magiritsa è davvero una bontà. Ne ho parlato più a fondo del post ad essa dedicato.

Kokoretsi

Sempre in tema di piatti realizzati con interiora, come non citare il κοκορέτσι. E’ cotto sulla griglia con uno spiedo e contiene interiora di agnello, nei quali è inclusa anche il fegato e l’intestino (che mantiene tutto assieme).

Non è assolutamente per deboli di stomaco, ma se cotto bene è la fine del mondo, garantisco io.

 

Questo è tutto quello che so a proposito della Pasqua Greca condensato qui, per qualunque domanda scrivimi nei commenti!

Καλό Πάσχα!

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