La Domenica della Palme Ortodossa
La Domenica delle Palme ortodossa
Oggi in Grecia (e in tutto il mondo ortodosso) è la domenica delle Palme, ma quali sono le tradizioni che la differenziano rispetto a quella cattolica?
Durante i miei viaggi ho visto parecchie μεγάλες εβδομάδες (settimane Sante) e in molti luoghi differenti (Paros, Naxos, Corfù, Tinos e Chios) ed era ora che sintetizzassi tutto quello che so in un post di approfondimento.
La Pasqua in Grecia è sicuramente un periodo da non perdere (un po' come il Carnevale e la Quaresima)
Cominciamo!
Indice
La Domenica delle Palme nel Cristianesimo
Innanzitutto un piccolo riepilogo se sei un po’ a digiuno di contesto religioso.
La Domenica delle Palme arriva subito dopo il Sabato di Lazzaro, ovvero il giorno in cui i vangeli vogliono che Gesù abbia resuscitato Lazzaro appunto. Subito dopo questo miracolo, chiaramente la voce si sparge velocemente e tutta la popolazione della Giudea viene a conoscenza del fatto, rendendosi conto che il “re” che tanto stavano aspettando è in realtà già arrivato ed è lì con loro.
Dopo aver resuscitato Lazzaro, Cristo si reca presso Gerusalemme, dove è accolto in trionfo, un ingresso degno di un re appunto. Coerentemente con il messaggio che porta con se, Gesù entra nella città sacra su un asino e non su un cavallo, in quanto quest’ultimo è tipicamente associato ad un messaggio di guerra, mentre invece l’asino porta con se la retorica della calma e della pace.
Proprio per via di questa entrata trionfale accolta tra ali di folla ornata di palme, olivi, mirto, salice e alloro, ancora oggi utilizziamo lo stesso simbolo per portarci a casa un pezzo di quel trionfo metaforico. Needless to say, il nome Domenica delle Palme viene proprio da qui.
Questa celebrazione è stata istituita a partire dal IX secolo dopo Cristo e, mentre nei primi anni del Cristianesimo era il vescovo di Gerusalemme a reiterare la celebrazione tramite un’entrata in città, successivamente (durante il periodo bizantino) era proprio l’imperatore a impersonare Gesù Cristo entrando trionfale in città.
La Domenica delle Palme Ortodossa (Κυριακή των Βαϊών)
Sia l’imperatore che il patriarca, si incaricavano di distribuire le croci che sarebbero servite per “addobbare” le case dei fedeli e dell’iconostasi (ovvero quella zona delle chiese ortodosse che nasconde l'altare e su cui sono dipinte le icone appunto).
Queste croci erano realizzate a partire da foglie di palma, una tradizione che ancora oggi è viva e vegeta. Oggi, nella domenica delle Palme, tutti i fedeli che vanno in chiesa possono prendere e portare con se una di queste croci fatte di palme appunto, oltre a un rametto di alloro.
Inizialmente, erano le coppie appena sposate o comunque le donne appena sposate a supplire le chiese locali con queste croci (le βαΐα, che poi vuol dire palme), come buon auspicio di fertilità.
In alcuni luoghi, come per esempio a Paros, la tradizione della Domenica delle Palme vuole che questi rami di palma, salice, alloro e olivo vengano usati per colpire quasi qualunque cosa (da cui il nome βαγιοχτυπήματα, colpi di palma), sempre come atto di rendere fertile o comunque proteggere dal malocchio (il famoso μάτι).
Durante la processione della mattina, tutte le chiese portano per le strade di Naousa le rispettive icone mentre donne e bambini battono le palme per terra, sulle case, sugli alberi e sugli animali per benedire tutto quanto. Il tutto cantando la canzone
Βάγια, Βάγια των βαγιών,
τρώνε ψάρι και κολιό,
κι ως την άλλη Κυριακή με το κόκκινο αυγό!
Oppure recitando questa frase
Και του χρόνου, να μη σε πιάν’ η μυίγα”
(E l’anno prossimo non farti prendere dalla mosca)
Tutti questi rami di palma, salice, alloro, olivo, etc non si buttano assolutamente via, anzi! Vengono inceneriti e la stessa cenere verrà poi usata durante l’anno successivo alle Ceneri appunto (che nel calendario ortodosso accade di lunedì e si chiama Kathara Deftera, non di mercoledì come per i cattolici).
Nonostante sia ancora Quaresima, durante la Domenica delle Palme si mangia pesce, il che è totalmente accettato dalla chiesa perché metaforicamente è il segno che la salvezza sta arrivando sotto forma di Gesù Cristo che entra a Gerusalemme. Il pesce infatti, è sempre stato il simbolo di Cristo proprio perché in greco ιχθυος è l’acronimo di Ιησούς (Gesù) Χριστός (Cristo) Θεού (di Dio, genitivo) Υιός (Figlio) Σωτήρ (Salvatore).
Differenze rispetto alla tradizione cattolica
Questa parte resterà sempre un work in progress perché man mano che parlo coi locali scopro cose nuove. In realtà anche in Italia diventa difficile tracciare le tradizioni religiose dato che man mano si stanno un po’ perdendo.
Ad ogni modo, l’unica vera differenza tra la tradizione cattolica e quella ortodossa credo che sia proprio relativa all’oggetto che si porta a casa in segno di pace e buon augurio, ovvero il rametto di ulivo (per i cattolici) e il ramo di alloro e/o le palme (per gli ortodossi).
Come preparare le croci di palma
Ho trovato un tutorial nel caso in cui volessi cimentarti con la realizzazione delle croci di palma, non sono molto difficili!