Tinos

Tinos (in greco Τήνος) è un eccezione alla regola delle Cicladi.

Quella regola per cui tutte le isole di questo arcipelago dell’Egeo sono semi-deserte e dove nulla cresce. A Tinos è vero il contrario, nonostante il vento (il meltemineedless to say) che soffia abbastanza spesso durante l’anno.

Tinos era il granaio dell’Egeo durante il periodo di dominazione veneziana e non ti ci vorrà molto a capire il perché una volta che sei in giro: ci deve essere un motivo se praticamente l’intera isola possiede terrazzamenti a prescindere dal lato in cui ti trovi.

E’ inoltre l’unica altra isola delle Cicladi dove si produce del vino di alta qualità, che nulla ha da invidiare al blasonato Assyrtiko di Santorini.

Tinos ha molto da offrire, quindi cominciamo subito.

Indice

Tinos: colombaie, fede inflessibile e terra fertile

Tinos è la terza isola più grande delle Cicladi per estensione territoriale, dietro solamente a Naxos e la vicina Andros. E’ paragonabile a Paros in termini di grandezza, ma ha un territorio molto più impervio e montuoso.

La cosa molto curiosa che salta subito all’occhio quando si guarda la cartina di Tinos è la quantità di villaggi presenti sull’isola, assolutamente in numero abnorme. E la quasi totalità di questi villaggi sono abitati anche in bassa stagione, ed è proprio ai villaggi tradizionali che Tinos deve la maggior parte della sua fama.

L’isola è peraltro famosissima per le colombaie o piccionaie (in greco περιστεριώνες), monumenti architettonici risalenti al periodo di dominazione veneziana e ancora oggi visibili praticamente ovunque sull’isola.

Senza dimenticare poi, l’importanza della Panagia Evangelistiria della Chora, la quale da sola attrae una marea di fedeli greci, ortodossi e non, sia nel periodo Pasquale, sia nel periodo del πεντάυγουστο (cioè il 15 agosto, ovvero la Dormizione di Maria). Non per niente, Tinos è stata battezzata la Lourdes di Grecia. A Tinos, peraltro, c’è una grossissima comunità di cattolici che convivono alla grande con la comunità ortodossa al punto di condividere lo stesso calendario di festività, cosa che succede solo a Syros e da nessun’altra parte in Grecia.

La panagia Evaggelistria della Chora di Tinos

La mappa di Tinos

Geografia e storia sono le due componenti che tipicamente ti raccontano la maggior parte di ciò che c’è da sapere su un’isola, quindi prima di tutto diamo un’occhiata alla mappa di Tinos.

Dal punto di vista tettonico, le catene montuose di Tinos fanno parte dello stesso complesso di Evia (o Eubea se preferisci), Andros e Mykonos: guardando la mappa è facilissimo individuare la linea che le congiunge tutte e tre.

Essendo poi subito a sud di Andros (le separano solo una manciata di km), anche Tinos “soffre” dello stesso problema della sua sorella a nord: il vento. Il vento che spira da nord e passa dallo stretto dei Dardanelli arriva pressoché per nulla ammortizzato a Tinos. A differenza di Andros, Tinos ha anche meno alberi, il che significa che, in una certa misura, il vento si avverte ancora di più.

Come arrivare a Tinos

Anche a Tinos, come moltissime altre isole greche, non c’è un aeroporto, ma solo un eliporto, quindi l’unico modo per arrivare a Tinos è via nave.

Arrivare a Tinos dall’Italia

Per arrivare a Tinos dall’Italia è sufficiente:

  1. Prendere un aereo per Atene
  2. Prendere un autobus o un taxi per Rafina
  3. Imbarcarti su una nave che ferma a Tinos

Un’alternativa altrettanto interessante secondo me è anche

  1. Volare verso Mykonos
  2. Imbarcarti su una nave che ferma ad Tinos, ovvero la prima fermata del rientro sulla tratta Rafina-Mykonos

In questo secondo caso, salti il passaggio del taxi o pullman dall’aeroporto fino a Rafina.

Arrivare a Tinos dalla Grecia

Diverso il discorso se ti trovi già su qualche isola greca: in generale conviene sempre abbinare Tinos ad Andros e Mykonos dato che su questa linea ci sono moltissimi traghetti ogni giorno, anche in bassa stagione. La selezione di destinazione da cui arrivare a Tinos è però abbastanza variegata

  • da Rafina, a circa un’ora da Atene e poco più di mezz’ora dall’aeroporto Elefterios Venizelos
  • da Andros, a meno di due ore di traghetto
  • da Mykonos, a una mezz’oretta
  • da Naxos, che peraltro ha un suo aeroporto domestico
  • da Paros, anche lei con aeroporto domestico
  • da Santorini, lontanuccia ma fattibile
  • da Milos, ma solo una volta a settimana

Questa è solo un’infarinatura veloce di come raggiungere Tinos, ho scritto molto di più nella pagina dedicata a come arrivare a Tinos.

Le spiagge di Tinos

Ecco, Tinos non è proprio famosissima per le spiagge, diciamocelo.

Ma il fatto che non sia famosa non significa che non abbia un paio di ottime baie con mare cristallino. L’unico caveat è sempre il vento: magari non andarci quando è forte. Anche in questo caso per non dilungarmi troppo ho raccolto molte più informazioni sulle spiagge di Tinos in una pagina totalmente dedicata all’approfondimento. In linea di massima, però, ti consiglio di vedere:

  • Livadià, nell’estremo est dell’isola
  • Isternia, la spiaggia qualche km al di sotto del paese
  • Agia Thalassa (santo mare, letteralmente tradotto), raggiungibile a piedi da Ormos Panormou
  • Kolymbithra anche lei sul lato est di Tinos

Come muoversi ad Tinos

Qui a Grecia Vera io consiglio sempre di prendere un auto per girare la destinazione che preferisci in Grecia. Molto semplicemente perché è il modo migliore per scoprire la versione autentica della regione che stai visitando.

E Tinos non fa eccezione.

Essendo un’isola poi, la quantità di mezzi a disposizione, con una frequenza accettabile è praticamente inesistente. Quindi, a meno che tu non voglia solo vedere la Chora (che si vede interamente a piedi), il mio consiglio è quello di noleggiare un’auto e andare in giro senza problemi.

Ci sono un paio di limitazioni che devi conoscere per scegliere il genere di auto giusta, però approfondisco tutto nella pagina dedicata a come muoversi a Tinos.

Dove dormire ad Tinos

La scelta della location dove dormire a Tinos è influenzata essenzialmente da un fattore: quanto vicino alla vita locale vuoi stare. In realtà, si tratta anche di quale vita locale vuoi vedere, se quella più normale oppure quella un po’ più di nicchia. Le opzioni sono abbastanza limitate però secondo me.

Qua te ne fornisco qualcuna, però nella pagina dedicata a dove dormire a Tinos vado nel dettaglio di molte più opzioni, con i pro e i contro di ognuna.

Eomvourgo, il massiccio di Tinos

Chora

Chora è il mio suggerimento principale ed anche il luogo dove vado a stare quando passo da Tinos. E’ una cittadina che ha tutto secondo me, ma allo stesso tempo è piccola a sufficienza da potersi muovere a piedi soprattutto la sera. Inoltre, tutte le strade di Tinos portano a Chora e sono tutte meno contorte rispetto ad Andros, il che rende la città portuale un valido candidato come base di esplorazione.

Pyrgos

Pyrgos è uno dei villaggi più celebri dell’isola, un po’ per la scuola di marmisti, un po’ perché è proprio un bel villaggio. Soprattutto se vuoi esplorare la parte nord dell’isola, molto brulla e poco accessibile, Pyrgos potrebbe essere una candidata da non scartare.

Volax

Se invece stai cercando una vita tranquilla, quasi da fiaba, allora Volax fa per te. Il villaggio di per se non è gigantesco ma ha tutto quello che serve e i locali ci vivono tutto l’anno. Inoltre è molto ben tenuto e le pietre tipiche delle campagne circostanti la rendono un luogo quasi da sogno.

Cosa vedere/fare ad Tinos

Nonostante Tinos non abbia troppe spiagge notevoli, è proprio sulla cultura che cala l’asso. Non credo che ci sia isola della stessa dimensione (quantomeno nelle Cicladi) che possa vantare lo stesso ventaglio di intrattenimento culturale di Tinos.

E quando dico “culturale” intendo tutto ciò che ha connessioni col tessuto sociale dell’isola, quindi i villaggi tradizionali, i landmark storici, i momenti religiosi fortemente sentiti, il vino e la produzione agricola, etc.

Tinos è un’isola da assaporare un pezzo alla volta.

I villaggi di Tinos

Qui ti snocciolo solo un paio di nomi perché ho approfondito tutto sulla pagina di cosa vedere a Tinos, però diciamo che l’attrazione principale dell’isola sono proprio i suoi villaggi tradizionali ancora molto abitati.

Quindi Pyrgos, Volax, Falatados, Isternia, Dio Chorià e chi più ne ha, più ne metta. A Tinos, più o meno ovunque ti fermerai, avrai vinto.

Le Piccionaie

Questi sono i classici edifici di riminescenza veneziana, creati apposta per attrarre le colombe. Perché, mi chiedi? Molto semplice: all’epoca erano considerate una prelibatezza in cucina e dunque questi edifici che in ultima analisi sono dei semplici “sgabuzzini” di campagna per tenere gli attrezzi per coltivare i campi, prendono le forme per cui sono famosi proprio per prendere due piccioni con una fava, in senso letterale 😄

Pasqua a Tinos

La settimana santa a Tinos è uno di quegli eventi che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita. Un po’ perché l’isola è verdissima e il clima è già caldo, ma soprattutto per la quantità di eventi religiosi che si susseguono a partire dal sabato della settimana precedente (il Sabato di Lazzaro) e che si protraggono fino alla domenica successiva a quella di Pasqua.

Ovviamente la Panagia Evangelistria è la super star, ma gli eventi non finiscono lì. Non mi dilungo troppo perché ho scritto un post a proposito della Pasqua a Tinos.

Le formazioni rocciose di Volax

Dove mangiare ad Tinos

La bellezza dei villaggi di Tinos sta soprattutto nelle taverne che costellano le piazze e le strade principali che li attraversano.

Mangiare a Tinos è un toccasana perché hai la calma del villaggio che si sposa con i sapori tradizionali e locali dei luoghi che visiterai. Inoltre, avendo Tinos una produzione agricola non indifferente, è importante sapere cosa assaggiare a seconda del villaggio dove ti troverai.

Ecco perché ho dedicato una pagina intera al cosa mangiare e dove a Tinos. Da non perdere.

I miei suggerimenti per Tinos

Un po’ sulla stessa falsariga del paragrafo precedente, a Tinos ci sono una marea di villaggi, ma non tutti sono in buono stato di conservazione o comunque vale la pena visitarli. Molti sono in fase di rimessa in piedi, altri sono minuscoli, e per questo ho già pensato io a stilare una lista di quelli che valgono la pena e li ho condensati in una pagina con tutte le perle dell’isola.

Ovviamente trovi anche le mie raccomandazioni per le esperienze migliori, le passeggiate da non perdere assolutamente e tutto il meglio che l’isola ha da offrire.

Un po’ di storia di Tinos

Tinos è un’isola con una storia immensa e te ne rendi conto semplicemente girandola in auto.

Giusto per comprenderla un po’ meglio, però, ti do un paio di informazioni sugli avvenimenti storici per capire la traiettoria storico-culturale dell’isola.

  • Durante il periodo bizantino, Tinos visse un periodo abbastanza buio e di dimenticanza da parte del potere centrale di Costantinopoli
  • Tutto questo cambiò quando, a partire dal 1207, la famiglia veneziana dei Ghizi, acquistò Tinos e investì in maniera profusa specialmente nello sviluppo agricolo dell’isola. In tre secoli di dominio veneziano, Tinos diventò il granaio delle Cicladi, sfavorendo alcune tipologie di vitigni locali, che invece negli ultimi anni sono stati reintrodotti sull’isola
  • Il 1715 è l’altra data importante perché segna l’arrivo dei turchi ottomani sull’isola con la sconfitta di Venezia. Ma il regno ottomano non durò troppo perché già nel 1821 (ok, neanche pochissimo) Tinos si rivolta così come la maggior parte dei territori di quella che ora chiamiamo Grecia, all’alba della rivoluzione che definirà la storia di questo angolo di Egeo

I "Fanarakia" di Tinos

I fanariakia di Tinos, il festival annuale per la scoperta dell'icona

A fine gennaio a Tinos tra l'altro si festeggia qualcosa di molto particolare: è la celebrazione dei Fanarakia.

I Tinioti il 30 gennaio celebrano il ritrovamento dell'icona della Panagia Evaggelistria e lo fanno in un modo molto curioso: prendono tutti in mano delle lanterne (fanaria in greco) e si ritrovano nel cortile del monastero per cantare canzoni tipiche della festività, prima di scendere in processione per le strade della Chora.

Per saperne di più, leggi il post che ho scritto a riguardo dei Fanarakia 😉

Tinos: a chi la consiglio

Tinos è un’isola molto accogliente, sicuramente una destinazione per quasi tutti. Ha però, come tutte, alcune peculiarità che non la rendono adatta ad alcuni pubblici. Se fai parte di questi, forse ti conviene cambiare destinazione perché potresti rimanere delusə:

  • Se il vento ti irrita, allora stai lontano da Tinos. E anche da Andros. Ma pure da Amorgos. Sono tutte isole splendide che però non sono fatte per chi non riesce a convivere col vento
  • Se ami gli spiaggioni tipo quelli di Paros o Naxos, allora Tinos non fa per te. Le spiagge tipicamente sono piccole, poco accessibili, ma nonostante questo molto belle
  • Se ti piace esplorare la cultura locale, le antiche tradizioni e gli eventi religiosi, allora invece Tinos fa per te
  • Se poi sei di quelli come me che ama apprezzare il paesaggio dal finestrino di una macchina, sicuramente amerai Tinos
 Tinos
Isole Cicladi

Andros, Tinos, Mykonos, Paros, Naxos, Donoussa, Koufonissi, Schinoussa, Amorgos, Iraklia, Anafi, Santorini, Thirasia, Ios, Sikinos, Folegandros, Antiparos, Milos, Kimolos, Sifnos, Serifos, Kythnos, Kea, Syros

Grecia

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