Martis: il braccialetto tradizionale di Marzo - Grecia Vera

Martis: il braccialetto tradizionale di Marzo

Roberto Cortese

Se ti è mai capitato di passare dalla Grecia nel periodo prima della Pasqua, soprattutto a Marzo, allora probabilmente avrai visto molti braccialetti rossi e bianchi ai polsi dei Greci.

Sono i Μάρτης (Màrtis) o talvolta anche detti Μαρτάκι.

In realtà non è una tradizione legata unicamente alla Grecia, bensì a tutti i Balcani e oggi te ne parlo.

Indice

Martis: il talismano greco contro il sole

Innanzitutto, perché si utilizzano questi braccialetti?

La credenza popolare è che i Martis servano a proteggere i bimbi e i ragazzi giovani dalle scottature dei primi caldi primaverili. Per questo tipicamente le nonne o le mamme intrecciano questi semplici braccialetti e li danno ai loro pargoli.

Il motivo per cui prendono questo nome, invece, è che li si mette a partire dal primo di Marzo (Μάρτιος), appunto quando cominciano i primi caldi primaverili (il 21 è l’equinozio di primavera infatti).

Ti posso dire per esperienza personale che quando sono andato ad Hydra a correre la Trail Run locale, mi sono ustionato le parti che avevo lasciato al sole. Ed era solo inizio aprile 😅

Cosa simboleggiano i colori del Martis?

Il bianco simboleggia la purezza, mentre invece il rosso tipicamente è associato alla passione, o comunque alla salute.

Il Martis, peraltro, secondo la tradizione andrebbe intrecciato l’ultimo giorno di febbraio, anche se ormai oggigiorno si tende a farlo più quando c’è tempo 😅

Fino a quando si tiene il Martis?

Un braccialetto Martis che ho fatto io con le mie mani

Riguardo al quanto andrebbe tenuto al polso il braccialetto ci sono versioni contrastanti.

C’è chi si attiene rigidamente al fatto che si debba tenere solo a marzo (proprio come dice il nome), e quindi lo toglie nell’ultimo giorno del mese, e c’è poi chi invece lo tiene al polso fino a Pasqua.

Qualunque sia il giorno in cui lo si toglie dal posto, è il dove lo si lascia successivamente che è interessante.

Si, perché tipicamente o si lascia il proprio martaki legato ad una pianta in modo da dargli una piccola benedizione in modo da portare frutto e restare in salute, oppure li si annodano appositamente attorno a delle rose proprio per invitare le rondini a costruire i loro nidi proprio a primavera, quando ritornano.

Per esperienza diretta ti posso dire che spesso vedi dei martaki sui polsi dei greci fino a estate inoltrata, molto semplicemente perché è un braccialetto carino da tenere e molti magari si dimenticano di toglierlo semplicemente.

Come si fa il Martis?

Il Martis è davvero semplicissimo da fare e puoi farlo anche da te!

Tutto quello che ti serve è del filo rosso e bianco, l’importante è che sia un po’ resistente.

Dai un’occhiata a questo video qua sotto dove vedi passo per passo come si intrecciano i fili per realizzarne uno. Vedrai, ti basta solo un po’ di pazienza e riuscirai anche tu a farti il tuo Martis.

Su internet troverai una pletora di tecniche diverse peraltro: scegli quella che ti viene più congeniale e il cui risultato ti piace di più!

Se poi invece non sei tanto da lavori manuali, puoi sempre pensare di comprarne uno: ormai ne si trovano con tanto di μάτι (contro il malocchio) e con ogni genere di abbellimento, sebbene quello originale sia soltanto coi fili bianchi e rossi.

Le radici antiche della tradizione

Apparentemente, questa la tradizione del Martis ha delle radici che provengono dai Misteri di Eleusi, celebrati nella città che coincide con la moderna Ελεύσινα (Elèfsina, a due passi da Atene).

Questi erano rituali di iniziazione a cui solo i Greci potevano partecipare e soltanto una volta nella vita. Ciò che avveniva durante il rituale era proibito dall’essere raccontato a chiunque, per questo ancora oggigiorno ne sappiamo davvero poco di questi misteri.

Di un episodio particolare che ha a che fare con Atene e i misteri di Eleusi tra l'altro, parliamo durante il mio tour del centro a piedi 😉

Quello che sappiamo, però, è che anticamente i Misteri di Eleusi erano celebrati presso il Tempio di Demetra, madre di Persefone e dea della fertilità agricola. Come vuole la leggenda, Ade, innamorato della bella Persefone, la rapì per farne la sua sposa: Demetra, col cuore spezzato per aver perso la figlia, minacciò di lanciare un inverno senza sosta su tutta la terra, che Zeus riuscì a scampare mediando con Ade perché Persefone tornasse per sei mesi l’anno presso la madre.

Questo mito è sempre associato all’alternarsi delle stagioni e non è un caso che si celebrasse proprio a marzo. Presso i misteri di Eleusi, gli iniziati dovevano indossare due braccialetti (chiamati kroki), uno per ogni caviglia. Proprio da qui arriva la tradizione del martaki.

Martis in the making
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