Martis: il braccialetto tradizionale di Marzo
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Se ti è mai capitato di passare dalla Grecia nel periodo prima della Pasqua, soprattutto a Marzo, allora probabilmente avrai visto molti braccialetti rossi e bianchi ai polsi dei Greci.
Sono i Μάρτης (Màrtis) o talvolta anche detti Μαρτάκι.
In realtà non è una tradizione legata unicamente alla Grecia, bensì a tutti i Balcani e oggi te ne parlo.
Indice
Martis: il talismano greco contro il sole
Innanzitutto, perché si utilizzano questi braccialetti?
La credenza popolare è che i Martis servano a proteggere i bimbi e i ragazzi giovani dalle scottature dei primi caldi primaverili. Per questo tipicamente le nonne o le mamme intrecciano questi semplici braccialetti e li danno ai loro pargoli.
Il motivo per cui prendono questo nome, invece, è che li si mette a partire dal primo di Marzo (Μάρτιος), appunto quando cominciano i primi caldi primaverili (il 21 è l’equinozio di primavera infatti).
Ti posso dire per esperienza personale che quando sono andato ad Hydra a correre la Trail Run locale, mi sono ustionato le parti che avevo lasciato al sole. Ed era solo inizio aprile 😅
Cosa simboleggiano i colori del Martis?
Il bianco simboleggia la purezza, mentre invece il rosso tipicamente è associato alla passione, o comunque alla salute.
Il Martis, peraltro, secondo la tradizione andrebbe intrecciato l’ultimo giorno di febbraio, anche se ormai oggigiorno si tende a farlo più quando c’è tempo 😅
Fino a quando si tiene il Martis?
Riguardo al quanto andrebbe tenuto al polso il braccialetto ci sono versioni contrastanti.
C’è chi si attiene rigidamente al fatto che si debba tenere solo a marzo (proprio come dice il nome), e quindi lo toglie nell’ultimo giorno del mese, e c’è poi chi invece lo tiene al polso fino a Pasqua.
Qualunque sia il giorno in cui lo si toglie dal posto, è il dove lo si lascia successivamente che è interessante.
Si, perché tipicamente o si lascia il proprio martaki legato ad una pianta in modo da dargli una piccola benedizione in modo da portare frutto e restare in salute, oppure li si annodano appositamente attorno a delle rose proprio per invitare le rondini a costruire i loro nidi proprio a primavera, quando ritornano.
Per esperienza diretta ti posso dire che spesso vedi dei martaki sui polsi dei greci fino a estate inoltrata, molto semplicemente perché è un braccialetto carino da tenere e molti magari si dimenticano di toglierlo semplicemente.
Come si fa il Martis?
Il Martis è davvero semplicissimo da fare e puoi farlo anche da te!
Tutto quello che ti serve è del filo rosso e bianco, l’importante è che sia un po’ resistente.
Dai un’occhiata a questo video qua sotto dove vedi passo per passo come si intrecciano i fili per realizzarne uno. Vedrai, ti basta solo un po’ di pazienza e riuscirai anche tu a farti il tuo Martis.
Su internet troverai una pletora di tecniche diverse peraltro: scegli quella che ti viene più congeniale e il cui risultato ti piace di più!
Se poi invece non sei tanto da lavori manuali, puoi sempre pensare di comprarne uno: ormai ne si trovano con tanto di μάτι (contro il malocchio) e con ogni genere di abbellimento, sebbene quello originale sia soltanto coi fili bianchi e rossi.
Le radici antiche della tradizione
Apparentemente, questa la tradizione del Martis ha delle radici che provengono dai Misteri di Eleusi, celebrati nella città che coincide con la moderna Ελεύσινα (Elèfsina, a due passi da Atene).
Questi erano rituali di iniziazione a cui solo i Greci potevano partecipare e soltanto una volta nella vita. Ciò che avveniva durante il rituale era proibito dall’essere raccontato a chiunque, per questo ancora oggigiorno ne sappiamo davvero poco di questi misteri.
Di un episodio particolare che ha a che fare con Atene e i misteri di Eleusi tra l'altro, parliamo durante il mio tour del centro a piedi 😉
Quello che sappiamo, però, è che anticamente i Misteri di Eleusi erano celebrati presso il Tempio di Demetra, madre di Persefone e dea della fertilità agricola. Come vuole la leggenda, Ade, innamorato della bella Persefone, la rapì per farne la sua sposa: Demetra, col cuore spezzato per aver perso la figlia, minacciò di lanciare un inverno senza sosta su tutta la terra, che Zeus riuscì a scampare mediando con Ade perché Persefone tornasse per sei mesi l’anno presso la madre.
Questo mito è sempre associato all’alternarsi delle stagioni e non è un caso che si celebrasse proprio a marzo. Presso i misteri di Eleusi, gli iniziati dovevano indossare due braccialetti (chiamati kroki), uno per ogni caviglia. Proprio da qui arriva la tradizione del martaki.