Hydra Trail Run
Hydra Trail Run 2022
Ieri sera sono appena tornato da un weekend a Hydra, dove ho corso l’Hydra Trail Run, uno degli eventi più famosi (nel mondo della corsa off-road sulle isole) perché segna un po’ l’inizio della bella stagione.
E’ stato un weekend fantastico ed ho pensato di scrivere un post per condensare tutto quello che ho vissuto e raccontarti la mia esperienza!
Cominciamo!
Indice
L’evento: Hydra Trail Run
Come ti anticipavo prima, il trail di Hydra è famoso perché arriva sempre prima di Pasqua, proprio quando la primavera si risveglia in tutta la Grecia. Prima del COVID-19 le gare si disputavano addirittura a metà marzo, mentre invece negli ultimi anni sono state spostate più verso aprile, credo per avere maggiore sicurezza di poterle disputare (dal punto di vista dei casi positivi ancora alti a marzo solitamente).
Al di là della bella stagione e del caldo che fa già a Hydra, personalmente non credo che sia solo per via della primavera che l’Hydra Trail Run sia un evento così sentito.
E’ il fatto che si svolga a Hydra in se che fa la differenza.
Nel cuore degli ateniesi specialmente, ma di tutti quelli che vivono nei paraggi, Hydra è un po’ il contraltare isolano di Glyfada o comunque della riviera ateniese.
E’ un po’ una piccola bomboniera dove tutti amano trascorrere anche solo una domenica per godersi la propria παρέα (nel senso di compagnia, amici). Perché poi, diciamocelo, il porto di Hydra sarà pure piccolo, ma è il posto perfetto dove perdersi a guardare.
Il che è stato anche il tema ricorrente della mia scampagnata di due giorni.
Ok, sono Aquario e mi capita spesso durante il giorno di rimanere imbambolato a guardare nel vuoto, però nel fine settimana a Hydra spessissimo mi fermavo a scrutare il panorama per godermelo e basta.
Sabato: la mia gara
L’Hydra Trail Run era spalmato su due giorni in realtà, con le gare meno ambiziose il sabato (5+5km relay, le corse per i bimbi e la 5km+400m a cui ho partecipato anche io), mentre invece la domenica era riservata alle gare cazzute, ovvero la Rock Race di 18km+1000m e la nuova maratona di 38km+2000m.
Inizialmente avrei voluto provare a correre la 18k, sebbene qualunque cosa oltre i 15k per me è ben al di fuori della mia comfort zone, però ho dovuto ripiegare sulla 5k perché un mesetto fa (mentre stavo ancora a Berlino) ho subito un piccolo infortunio al bicipite femorale destro e quindi non ho voluto rischiare.
In ogni caso, dopo due anni che ho provato a partecipare alla gara, sono finalmente riuscito a correre per le strade dell’isola.
La 5km si snodava per le vie della chora, salendo prima verso Agios Kostantinos (dal lato che prosegue verso Profitis Ilias), per poi scendere verso Kamini attraversando moltissimi vicoletti e cortili sconosciuti verso il secondo porto dell’isola. Poi si rientrava al porto percorrendo il sentiero che costeggia il bastione occidentale del porto, per chiudere di fronte alla partenza.
Ho corso in 25’ e 16” chiudendo in 19esima posizione, ma al di là del risultato, è stata davvero una goduria correre per le strade di Hydra.
E la cosa migliore in assoluto è stata il calore degli isolani: sempre pronti a sostenere tutti gli atleti con sorrisi, battendo le mani, urlando, fischiando, you name it. Per non parlare degli ultimi cento metri prima dell’arrivo sotto i tendoni dei bar di fronte al molo dei catamarani: una vera bolgia. Ho i brividi sulla pelle solo a ripensarci.
Di per se, quegli ultimi metri valgono l’intero weekend. Se guardi tra le stories di Hydra del mio profilo Instagram, ne ho registrata una con uno degli ultimi arrivati al traguardo e il casino che facevano gli spettatori era ancora irreale.
Serata tranquilla a mangiare in uno dei miei ristoranti preferiti dell’isola (e se vuoi conoscere i segreti dei locali ho anche scritto un post a riguardo) e poi a nanna presto che ero cotto.
Domenica: in giro per Hydra
Domenica, invece, l’ho dedicata a esplorare un po’ la parte nord-est dell’isola, molto aspra e tipicamente poco battuta. Quindi zaino in spalla e levataccia alle 6.30 di mattina per provare ad arrivare fino al faro, il punto più estremo dell’isola.
L’obiettivo reale era arrivare al monastero di Zourva, nella speranza di trovarlo aperto, speranza peraltro disattesa. E’ un monastero dove vivono alcune monache e dista circa tre ore a piedi tenendo un buon passo (circa 10km), però per qualche motivo era chiuso ieri.
Vai a sapere, magari per il fatto che siamo ancora in quaresima 🤷♂️
Peccato perché due chiacchiere con queste monache le avrei volute fare molto volentieri!
Le chiacchiere però le ho fatte eccome con tre vecchini che vivevano in due case oltre il monastero, in the middle of nowhere letteralmente. Ho registrato alcune stories che trovi sull’highlight dedicato a Hydra: guardale perché è stata davvero da ridere come esperienza 😂
Al di là dell’aver trovato il monastero chiuso, la passeggiata è stata davvero splendida. E’ stata una combinazione di aver trovato l’isola in fiore e verdissima, senza troppo caldo e soprattutto con dei panorami selvaggi che si trovano solo nei luoghi poco esplorati dell’isola.
Questa parte dell’isola non l’avevo ancora vista, ed è per questo che mi ha fatto particolare piacere ritornarci. Fino a qualche anno fa ero uno che non tornava mai sulla stessa isola due volte, ma dopo aver visto Hydra e aver conosciuto diversi hydrioti, ho un po’ cambiato idea.
Mi rendo conto che più vedo Hydra e più la amo, resterà sempre un posto speciale per me.
Rientro al Pireo
Last but not least, dopo 20km di camminata di “defaticamento”, sono saltato sul Flying Cat (con mare mosso) per rientrare ad Atene, ovviamente con quasi un’ora di ritardo.
Però almeno sono stato tra i 4-5 fortunati che è riuscito a non vomitare, il che già di per se è stata una vittoria 😄
Τα λέμε σύντομα σίγουρα, Ύδρα!
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