Il Mandolino del Capitano Corelli
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Il Mandolino del Capitano Corelli è uno di quei libri che ho impiegato un po' a leggere.
Un po' perché ci ho veramente impiegato un secolo a trovarlo.
In italiano è praticamente introvabile.
Nessuno lo ristampa e nessuno ce l'ha più ormai.
Indice
Manco di seconda mano l'ho trovato. Proprio niente niente niente.
Ergo, l'ho dovuto acquistare in inglese. E peraltro, nemmeno in inglese è stato facilissimo trovarlo.
Sembra quasi un libro che nessuno vuole più leggere.
E in un certo modo lo capisco il motivo.
Il secondo motivo per cui ci ho impiegato del tempo è che Louis de Bernieres (inglesissimo, nonostante nome e cognome tradiscano tutt'altro) ci ha messo del suo per rallentarti la lettura.
Vero, il Mandolino del Capitano Corelli è stato scritto ormai trent'anni fa. Però non stiamo parlando di ere geologiche trascorse.
Secondo me poteva alleggerirlo un po'.
Meglio il film o il libro?
Ecco, veniamo subito al dunque: cosa penso del libro.
Solitamente, leggendo un libro e poi vedendo il film tratto dallo stesso, la reazione è sempre del tipo "Comunque il libro è molto meglio del film".
Ecco, diciamo che non è stata proprio questa la mia reazione dopo aver visto e letto entrambi.
Credo che nel film abbiano fatto un ottimo lavoro di edizione per tirare fuori davvero la storia del libro.
Non che la prima parte del libro non sia necessaria alla comprensione del resto, ma sembrano quasi messe assieme perché l'autore voleva a tutti i costi parlare di entrambi i fronti della guerra.
Inoltre, hanno riscritto la seconda parte (nel film intendo), perché, diciamoci la verità, il libro ha un finale quantomeno bizzarro di cui sinceramente io non sentivo il bisogno.
E ringrazio la madonna che gli autori del film si siano discostati dalla storia "ufficiale".
Si, perché, nella prima parte del film è tutto abbastanza accurato e dentro di me cominciavo ad aver paura che avessero messo in scena proprio tutto quello che Louis de Bernieres ha vomitato scritto nel libro.
Due libri separati
La storia è davvero già tutta racchiusa in queste righe sostanzialmente. Tutti più o meno se hanno sentito il titolo del libro/film sanno che ci sarà un militare che si innamora di una locale sull'isola di Cefalonia.
Il problema è che questa parte di storia arriva soltanto a pagina 200.
Giuro che le prime duecento pagine c'entrano poco o niente con la storia vera.
Al punto che mi sono chiesto se non avevo erroneamente comprato il prequel o il sequel mentre le leggevo.
Tutta roba top in quelle 200 pagine, don't get me wrong.
Peccato che probabilmente appartiene ad un altro libro. Totalmente un'altra storia e un altro fronte della guerra, quello dell'Epiro (dalle parti di Zagori peraltro) e relativo ai fatti subito successivi al 28 ottobre, il giorno del No.
Voglio un bene della madonna a Carlo (scoprirai chi è se lo leggi), però dedicargli quasi metà del libro mi sembra un po' eccessivo.
D'altra parte, arrivando dal libro, ho trovato troppo poco sottolineato il personaggio durante il film, quasi una comparsa.
Però meglio comunque il film che il libro perché è asciutto, va al dunque, si regge in piedi come dramma (nel senso più alto della parola) invece di sbrodolarsi addosso virtuosismi linguistici a mio modo di vedere immotivati.
Non riesco davvero a passare sopra a quanto mal strutturato sia il libro:
- 200 pagine di tutt'altra storia che influenza solo vagamente la storia vera (e bastava dare un contesto storico di qualche pagina per riassumere tutte le implicazioni)
- 200 pagine della storia vera (escluso il finale)
- 100 pagine di uno dei finali peggiori, at least in my opinion
Il finale (senza spoiler)
Ecco parliamo del finale.
Perché secondo me De Bernieres gli vuole proprio male alla povera Pelagia.
Lei è comunque una dei due protagonisti ma la fine che gli darà è davvero peggio della morte.
Non spoilero altro però, ragazzi, secondo me si poteva pensare un po' di più al finale.
Sempre parlando di finale, vorrei capire la necessità di raccontare il resoconto della famiglia per tipo i cinquant'anni successivi alla storia fulcro del libro (almeno in teoria).
So bene che questo libro parla di Cefalonia, non solo della strage della Brigata Acqui perpetrata dai nazisti a fine guerra.
Ma sinceramente quel viaggio in fast forward di 50 anni per arrivare al finale è totalmente inutile.
Non aggiunge davvero nulla alla mia conoscenza del luogo. Ma zero proprio.
Anche inserire il terremoto del 1953 è una forzatura secondo me.
In che modo aiuta la storia del libro (che peraltro è già finita in quel momento ma De Bernieres ancora non se n'è accorto)?
Era davvero necessaria? Io credo proprio di no.
Cosa mi è piaciuto
Ora veniamo alle cose positive se no parle una filippica contro De Bernieres.
Il Mandolino del Capitano Corelli aiuta sicuramente a introdursi in quello che deve aver provato un soldato poco motivato dall'essere al servizio del regime fascista, per una guerra incomprensibile ed essendo invasori di una terra che storicamente è famosa per le vicende epiche di Omero (si, perché ipotesi danno una parte di Cefalonia come quella che noi conosciamo col nome di Itaca, ne ho scritto qui).
L'esecuzione della Divisione Acqui è un fatto storicamente accaduto (purtroppo non solo a Cefalonia) ed è ancora attestata dal monumento che si trova vicino ad Argostoli, la capitale dell'isola.
Ecco, questo è quanto per i lati positivi 😆
L'altra cosa bella è che il film è disponibile gratuitamente (almeno per ora) su YouTube.
Ha i sottotitoli in greco, nel caso tu voglia far pratica.
Conclusione
Per concludere, suggerisco il libro del Mandolino del Capitano Corelli?
No, per niente.
Leggilo solo se è l'ultimo libro sulla terra, specialmente se lo trovi in inglese.
Ci sono modi migliori di conoscere un briciolo di storia delle isole Ionie durante la seconda guerra mondiale.
In ogni caso ti lascio qui i dettagli nella malsana idea tu volessi leggerlo 😉
Dettagli del libro:
- Autore: Louis de Bernieres
- Titolo: Il Mandolino del Capitano Corelli
- Editore: Penguin Random House
- Anno di edizione: 2019