L’Epitaffio e il Venerdì Santo in Grecia
Il Venerdì Santo in Grecia è un giorno cruciale del periodo pasquale: è il giorno in cui tipicamente si rientra al proprio villaggio, ma anche quello in cui iniziano le celebrazioni più tradizionali.
Siamo ormai infatti agli sgoccioli della Quaresima, con la Pasqua davvero alle porte e con i vari tsoureki e uova rosse pronte per il weekend più importante dell’anno.
Ma il Venerdì Santo è il giorno di astensione per eccellenza, il picco di quello che i greci chiamano νηστεία, ovvero sia digiuno.
E’ il giorno in cui c’è la processione dell’Epitaffio, ma procediamo con ordine in questa giornata pregna di tradizioni.
Indice
Cosa si celebra il venerdì santo in Grecia?
Come sempre in tutti i post che ho scritto sulla Pasqua Greca, comincio a raccontarti tutto dal lato religioso perché è quello che ti apre la porta per capire le tradizioni laiche.
Il Venerdì Santo è un giorno importante perché è quello in cui Gesù Cristo fu crocefisso e morì.
Per essere più precisi, nei vangeli si dice che Cristo, assieme ai due ladroni, fu crocefisso alle 9 del mattino e la sua tortura durò fino alle 3 del pomeriggio (con tanto di aceto dato per essere bevuto dai legionari), quando urla al cielo la famosa ελωί ελωί λέμα σαβαχθάνι; (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?) subito prima di spirare.
Al tramonto, sia Giuseppe d’Arimatea che Nicodemo lo tirano giù dalla croce, puliscono il cadavere e lo ripongono in un lenzuolo bianco, per poi chiuderlo nel sepolcro con una grossa pietra di fronte.
Durante il Venerdì Santo oggigiorno ci sono tipicamente due cerimonie, quella mattutina in cui si addobba l’Epitaffio, e quella pomeridiana/serale in cui si mette in scena la deposizione del corpo di Cristo essenzialmente.
Molti fedeli in Grecia (e neanche in tempi troppo lontani), addirittura bevono un po’ di aceto durante questa giornata, proprio per ricordare l’episodio degli ultimi momenti della vita terrena di Cristo. E’ altresì usanza di andare a visitare le tombe di amici e cari in questa giornata, nella speranza che anche per loro arrivi la resurrezione.
Cos’è l’Epitaffio?
Ora che siamo armati del background religioso in cui si situa il Venerdì Santo, possiamo capire cosa sia il famoso Epitaffio di cui sicuramente avrai sentito parlare.
L’Epitaffio è in buona sostanza l’emulazione della tomba di Cristo: è un catafalco fatto di legno, tutto intarsiato, nel quale c’è posto per un pezzo di legno che mima il corpo di Cristo.
Come ti anticipavo prima, alla mattina del Venerdì di Pasqua, l’Epitaffio viene intrecciato di fiori per renderlo pronto per accogliere degnamente il corpo di Gesù. Durante il pomeriggio, il suo corpo verrà deposto e coperto con un velo bianco e resterà tale fino al giorno successivo, il Sabato Santo.
Durante la cerimonia di venerdì sera, i fedeli possono andare metaforicamente a visitare il sepolcro (cioè l’Epitaffio) prima che questo poi sia portato in processione per le strade del villaggio o della città. La processione è sempre accompagnata da fiaccole (simili alle λαμπάδες pasquali) il cui colore è quello della cera di api. Ti racconto di più sulla differenza tra le varie candele pasquali nel post dedicato 😉
La processione termina in un modo molto particolare: una volta che si ritorna alla chiesa di partenza, l’Epitaffio è tenuto di fronte alla porta di ingresso in modo che tutti i fedeli possano passarci sotto per entrare in chiesa. L’Epitaffio è infatti l’ultimo ad entrare, quando la chiesa è ormai gremita di fedeli in attesa della chiusura della cerimonia.
Cerimonie particolari dell’Epitaffio
Secondo me la cosa più interessante del viaggiare in Grecia in questo periodo dell’anno è che hai la possibilità di vedere le tradizioni locali che cambiano talvolta da villaggio a villaggio. Questo è assolutamente il caso del Venerdì Santo e soprattutto della cerimonia serale dell’Epitaffio, che tipicamente comincia attorno alle 10 di sera, non prima. La cosa migliore che puoi fare per controllare a che ora cominciano le cose, è andare a vedere il foglietto col dettaglio che appendono sempre su tutte le chiese. Vero, è in greco ma chiunque ti darà una mano a tradurre in inglese per capirci qualcosa 😉
Ora veniamo però a tutte le cerimonie più interessanti del Venerdì Santo, c’è solo l’imbarazzo della scelta:
- A Naxos, precisamente presso Kastraki, l’Epitaffio è addobbato e portato letteralmente in mare da una decina di persone comprese il pope. Non è l’unico caso in cui vedrai un Epitaffio in mare, anzi, è un motivo abbastanza comune per le isole. L’altra cosa interessante è che non distante da dove l’Epitaffio entra in mare, viene eretta una croce con tanto di statua di Gesù crocefisso, alla quale si va a portare i propri omaggi. Questa cerimonia è l’unica che ho visto di pomeriggio invece che di sera, giusto FYI
- Ad Atene molti anni fa, prima che l’Epitaffio uscisse dalla chiesa, le donne scendevano per strada e ripulivano tutto il percorso della processione. Poi, al momento della processione sarebbero uscite con una piastrella con dell’incenso acceso sopra
- A Chios, nell’Egeo Nord Orientale, durante la processione ci si ferma agli incroci per commemorare. Inoltre, tutte le porte di casa devono rimanere aperte in modo che la grazia divina possa entrare liberamente. La gente mette di proposito della sporcizia dove si fermerà l’Epitaffio: una volta finita la processione, si va a prendere un po’ di quel terreno e lo si porta a casa nella speranza che uccida i parassiti del letto. Il Sabato Santo, invece, qui a Chios è famosissima la tradizione del Prete Volante
- A Sparta, nel Peloponneso, una volta terminata la processione, l’Epitaffio viene spogliato e le candele messe da parte. Il giorno successivo il prete le mette in un vassoio con i fiori e le distribuisce alle donne. Le donne tipicamente tenevano questi fiori come talismano di guarigione per quando i propri figli si ammalavano (bastava bruciarli e il gioco era fatto)
- Avevamo già detto prima che molti bevono aceto il Venerdì Santo, ma come sempre, a Creta la portano oltre. Si fanno bollire le lumache e si beve il succo che ne esce fuori, cosa particolarmente amara
- A Koroni, in Messenia, semplicemente non mettono niente in bocca per tutto il giorno. Inoltre, durante questa giornata, gli uomini che hanno delle professioni che lavorano con chiodi non lavorano dato che fu proprio uno di questi mastri a inchiodarlo alla croce
- A Mytilene, a Lesbos, quando la processione termina, i fedeli prendono i fiori dell’Epitaffio perché anche loro credono che i fiori “rubati” abbiano proprietà miracolose (un po’ come a Sparta). I Χριστολουλουδα (fiori di Cristo), curano mal di testa e calmano il mare in tempesta per chi viaggia
- A Hydra, nell’arcipelago Saronico, oltre all’epitaffio che entra in mare (a Kamini, non al porto principale), c’è anche la tradizione della supplicazione. Questa consiste nella lettura della passaggio relativo all’Epitaffio, cosa che crea un’atmosfera molto particolare: ovviamente il fatto di entrare in acqua è sinonimo di benedizione delle acque e indirettamente dei naviganti che le attraverseranno durante l’anno
- Ad Amorgos, vengono offerti pane, olive e dolci da digiuno sia a residenti che a turisti. La stessa sera, durante la processione, le donne spruzzano profumo per le strade dove passerà l’Epitaffio
- A Tinos, una delle due isole greche con una consistente presenza di cattolici assieme ad ortodossi, gli epitaffi di tutte le chiese si trovano nel piedistallo della piazza principale al fondo della via che porta alla Panagia Evangelistria. Si canta e poi successivamente la processione funebre riprende e si ritorna alla propria chiesa di appartenenza. Anche qui, la chiesa di Agios Nikolaos (protettore dei naviganti) porta prima il suo epitaffio in acqua e poi rientra in chiesa
- Altro luogo dove i due mondi, quello cattolico e ortodosso, festeggiano contemporaneamente è a Syros, isola di fronte a Tinos e Andros. Si dice che la fiamma che i pope distribuiscono nelle Cicladi venga proprio portata in nave a partire da Ermoupoli, il porto di Syros
- A Meligala, si accendono le φουνταριας. Sono sostanzialmente dei rami di vite secca che vengono buttati di fronte alle abitazioni dalle donne di casa mentre rintocca la campana della chiesa, e poi successivamente bruciati in modo che quando arriva l’Epitaffio sono già ridotti a cenere. Quando l’Epitaffio passa, si tira un po’ di questa cenere mescolata a dell’incenso
- A Santorini, già durante la mattina del Venerdì Santo, nel villaggio di Emporio i bambini mettono delle lattine con dentro delle candele un po’ dappertutto, le quali illumineranno la processione della sera per le strade medievali. E’ un’atmosfera magica senza dubbio
- A Zante, nelle Ionie, la processione dell’Epitaffio avviene subito prima dell’alba del Sabato Santo, mentre quando il sole sorge, il despota locale alza la resurrezione
- A Litochoro, gli Epitaffi sono decorati dalle ragazze che ancora non si sono sposate con fiori fatti di stoffa preparati durante la Quaresima
- A Nafpaktos (Lepanto in italiano), alla processione dell’Epitaffio si combinano i fuochi d’artificio che sono lanciati al porto, in memoria di Anemogiannis che tentò di dar fuoco a una nave turca
- A Paros, nelle Cicladi, l’Epitaffio fa 15 fermate: ad ogni fermata, una parte della montagna viene illuminata e i bambini sono vestiti da soldati romani o da discepoli di Cristo, per rappresentare proprio l’ingresso a Gerusalemme, la preghiera sul Getsemani, la Crocefissione e la Resurrezione. Un ragazzo viene addirittura “inchiodato” (per finta ovviamente) sulla Croce a Marpissa
- A Lefkada, l’unica peculiarità è che, conclusa la processione ci si trova tutti nella piazza veneziana dove suona la Filarmonica
- Ad Halki, nel Dodecaneso, dopo la deposizione negli Epitaffi le chiese chiudono per poi riaprire all’1-2 del mattino di Sabato. Solo ora gli Epitaffi vengono portati in giro al porto: sono i ragazzini ad andare a svegliare tutta l’isola bussando alle porte e urlando “svegliatevi per l’Epitaffio”! Alla fine della processione, si tiene una sorta di asta coi fiori dell’Epitaffio che prende il nome di μπακατικιασμα
- Ad Amfissa si tiene una cerimonia particolarmente interessante: si chiama “le lacrime della Vergine”. Attorno a mezzogiorno del Venerdì Santo, i locali si siedono nei mezedopoleio e nelle taverne per mangiare cibo da digiuno, senza olio ma invece con grandi quantità di tsipouro e ouzo, ovvero sia proprio le lacrime della Vergine
- A Dryovouno, in Macedonia, la rappresentazione della trasfigurazione di Cristo prende luogo nella collina del Golgotha, che è su una collinetta vicino al villaggio. Locali vestiti in abiti tradizionali vengono da ogni angolo della provincia per partecipare alla processione e alla rievocazione
- A Patmos, nel monastero di Agios Ioannis viene rievocata la decapitazione di San Giovanni. La stessa notte, tutti gli Epitaffi si incontrano nella piazza della chora. Il giorno di Pasqua, il vangelo qui viene letto in sette lingue diverse.
- A Tripoli, nel centro del Peloponneso, la processione prende piede nel bosco di Agios Giorgos, mentre subito dopo gli Epitaffi che si incontrano nel centro della piazza sono addirittura quattordici. L’Epitaffio meglio decorato è sempre quello di Agios Vasilis, abbellito con più di duecentomila perle,
- A Kastanofyto, a due passi da Kastoria, i bambini prendono il passero dalla chiesa (una figura votiva di legno) e tenendolo in cima ad un palo di legno, vanno di casa in casa per decorarlo con fiori. Nel frattempo, raccolgono uova rosse (che poi serviranno per lo tsougrisma e dolci ovviamente)
- A Serres, la cerimonia di deposizione avviene presso il monastero di Profitis Ilias, sulla collina che porta lo stesso nome
- A Neo Souli, non lontano da Serres, viene celebrata la cerimonia dei γεφυρια (ponti): durante la settimana santa, ragazzi e ragazze raccolgono fiori e foglie dai giardini delle case; armati di questi, il Venerdì Santo si procede alla decorazione di strutture metalliche a forma di ponti, appunto, che vengono posizionate sulle strade. Nella processione dell’Epitaffio, si passerà poi sotto al ponte che resterà in piedi per 40 giorni, fino all’Ascensione. Successivamente, fiori secchi e icone verranno riposte nell’iconostasi per avere la benedizione per il resto dell’anno
- A Nea Peramo, vicino a Kavala, i locali rievocano una tradizione molto antica, ovvero bruciano le effigie di Giuda (cosa che accade anche in diversi luoghi in Italia). La città si illumina durante la processione proprio per tutti questi fuochi in giro per le strade
Il ritorno al villaggio
Al di là di tutto quello che prevede il Venerdì Santo da un punto di vista tradizionale, per la stragrande maggioranza dei Greci che vivono e lavorano in regioni diverse da quelle dove hanno origine, il Venerdì Santo è sinonimo di ritorno verso il villaggio (η φύγη προς το χωριό).
Questa giornata è infatti festa nazionale, dunque non lavorando si possono prendere i mezzi per rientrare dalla propria famiglia per festeggiare tutti insieme. Viaggiare su autobus di KTEL, su qualunque nave verso destinazioni trafficate o ovviamente anche in automobile potrebbe essere molto complicato in questa giornata. Quindi se ti trovi a viaggiare per la Grecia nel periodo Pasquale, prendi in considerazione sia questa giornata, sia quella del Lunedì di Pasquetta, nel quale il traffico va nella direzione opposta, cioè quella verso le grandi città per tornare a lavorare.