Natale in Grecia
Natale è ovviamente uno dei periodi più importanti in Grecia.
Perché anche i Greci sono Cristiani come noi, sebbene di fede Ortodossa.
E’ anche vero che il Natale per i cattolici è forse l’appuntamento più importante dell’anno, cosa che invece trova il suo contraltare nella Pasqua per tutti gli ortodossi. Ma a parte tutto questo, il Natale resta comunque una delle festività più sentite in Grecia.
E’ sicuramente un altro ottimo periodo in cui visitare la Grecia perché si trovano tradizioni, piatti tipici, dolci e chi più ne ha più ne metta.
Quindi non perdiamo tempo e cominciamo!
Indice
Quando si festeggia Natale in Grecia?
Esattamente lo stesso giorno del Natale cattolico, ovvero il 25 dicembre 😅
Sono soltanto gli ortodossi del nord Europa che lo festeggiano due settimane dopo per via del calendario giuliano 😉
Il Natale in Grecia
Il Natale in Grecia è un periodo ricco di tradizioni e celebrazioni che “iniziano” il 6 dicembre con la festa di San Nicola (Agios Nikolaos), protettore dei marinai e ispiratore della figura di Babbo Natale, almeno nella tradizione nord-europea (Santa Klaus).
In realtà poi chiaramente il periodo di Natale “stretto” è quello che va dal 24 al 6 gennaio, esattamente come in Italia.
La vigilia di Natale è un momento particolare per i bambini greci che, al suono dei trigona (τρίγονα, triangoli d'acciaio), visitano le case del loro quartiere intonando le kalanta, le tradizionali arie natalizie, ricevendo in cambio dei loro auguri verso i padroni di casa, dolci, biscotti e frutta secca.
Il 24 dicembre, molte famiglie non consumano carne e alcuni osservano il digiuno (un po’ come in Quaresima), mentre preparano il Christopsomo (χριστόψωμο, letteralmente il pane di Cristo), un tradizionale pane speziato che verrà gustato durante il pranzo di Natale.
Il pranzo del 25 dicembre è un momento conviviale e di rilevanza particolare per le famiglie, il quale inizia dopo una mattinata dedicata al rito liturgico ortodosso in chiesa (che dura la bellezza di 4 ore 😅). Il tavolo si arricchisce di pietanze tradizionali come maiale al forno, tacchino ripieno, accompagnati da buon vino e biscotti.
Ma di tutte queste leccornie parleremo più tardi.
Chiusa questa introduzione generica, cominciamo ad entrare nei dettagli partendo dalle tradizioni popolari dei greci per Natale.
Tradizioni popolari del Natale Greco
Gouria
Una delle tradizioni più locali e al tempo stesso più sconosciute ancora oggi fuori dalla Grecia è sicuramente quella dei gouria.
La tradizione dei γούρια (gouria) in Grecia è una pratica affascinante e piena di significato che si svolge durante il periodo natalizio.
Ma cosa sono?
I gouria sono piccoli ciondoli o talismani che vengono considerati portafortuna e sono spesso regalati agli amici e ai membri della famiglia durante il periodo natalizio e di Capodanno.
Questi oggetti speciali sono progettati per portare fortuna, salute e prosperità per l'anno a venire.
Possono essere indossati come gioielli, come braccialetti o ciondoli, o appesi in casa come decorazioni.
La tradizione dei γουρι racchiude in sé l'essenza della speranza e dell'ottimismo, qualità tanto necessarie per iniziare un nuovo anno con positività e buone intenzioni.
E’ anzi una di quelle cose che non possono mancare in ogni casa greca, pena la sfortuna per tutto l’anno avvenire.
Ho scritto molto di più sulla tradizione dei γουρι e su come quest'usanza arricchisce le celebrazioni natalizie e di Capodanno in Grecia nella mia pagina dedicata.
I kallikantzaroi
E ora veniamo ad una chicca assoluta, ovvero una delle tradizioni più antiche in assoluto.
La leggenda dei Kallikantzaroi, creature misteriose e dispettose, è una tradizione greca avvolta in un aura di mistero e superstizione.
Durante le Dodici Notti, dal 25 dicembre al 6 gennaio, si ritiene che i Kallikantzaroi emergano dal centro della Terra, interrompendo l'ordine naturale delle cose e creando caos nelle case.
Queste creature mitiche, spesso descritte con aspetto mostruoso, si dilettano a tormentare gli umani con scherzi e malefici. Per proteggersi, le famiglie greche adottano una serie di rituali e precauzioni: bruciare un ceppo di legno per tutto il periodo, appendere rami di basilico benedetto, o posizionare un coltello o un altro oggetto affilato sotto il cuscino per scoraggiare queste entità malevole da portare scompiglio nelle loro abitazioni.
La leggenda dei Kallikantzaroi incarna le antiche credenze e le tradizioni che si intrecciano con la celebrazione del Natale e dell'Epifania in Grecia, offrendo uno sguardo affascinante sul folklore greco che sopravvive attraverso le generazioni. Ogni regione, con le sue varianti locali della leggenda, arricchisce il racconto con colori e sfumature uniche, riflettendo la ricca tapezzeria culturale della Grecia, sebbene questa sia poi una tradizione più balcanica che unicamente greca.
Per ulteriori dettagli sui Kallikantzaroi e su come queste creature folkloristiche vengono celebrate e respinte durante il periodo natalizio, leggi la mia pagina dedicata.
Barche e alberi di Natale
Ricordi che ti anticipavo che tutto il periodo natalizio comincia il 6 dicembre, ovvero la festa di San Nicola, il protettore dei marinai?
Ecco una cosa che discende direttamente da questa celebrazione è la “barca” natalizia.
La tradizione delle barche natalizie in Grecia è un'affascinante fusione di cultura marittima e celebrazione festiva.
Durante il periodo natalizio, è tradizione decorare piccole barche (invece che alberi) con luci scintillanti e ornamenti variopinti, creando scenari suggestivi che illuminano le case e le piazze delle città.
Questa pratica riflette l'importanza della vita marina nella cultura greca, rendendo omaggio ai marinai e augurando loro un ritorno sicuro a casa.
Per saperne di più su questa tradizione unica e su come viene celebrata in Grecia, ti invito a visitare la mia pagina dedicata alle barche natalizie greche. Qui potrai esplorare la storia di questa pratica, come si è evoluta nel corso degli anni e come viene vissuta oggi nelle varie regioni del paese.
Podarikò
Il ποδαρικό, noto anche come "il primo passo", è una tradizione radicata nella cultura greca che simboleggia l'entrata nel nuovo anno con auspici positivi e la speranza di una vita prospera.
Questo rito coinvolge solitamente un bambino, spesso il più giovane della famiglia o della comunità, il quale ha l'onore di compiere il primo passo all'interno di una casa o di un negozio all'alba del primo giorno dell'anno.
Ciò è fatto con estrema attenzione, assicurandosi che il piede destro sia il primo a toccare il pavimento, poiché il piede destro è spesso associato alla buona sorte in molte culture (oltre che il lato sinistro nella cultura cristiana è sempre associato al male, satana, peccato e bla bla bla).
Questo gesto simbolico è accompagnato da una serie di tradizionali auguri di buon anno, come "Καλή Χρονιά!" (Kalí Chroniá!), che significa "Buon Anno!", e "Χρόνια Πολλά!" (Chrónia Pollá!, detto estremamente abusato dai greci perché lo usano per qualunque celebrazione 😆), augurando "Molti anni!" per una vita lunga e felice.
Questi auguri riflettono la speranza di un futuro luminoso e prospero per tutti coloro che partecipano a questa tradizione.
Per approfondire ulteriormente questa affascinante tradizione e conoscere i dettagli regionali e le variazioni nella sua celebrazione in Grecia, visita la mia pagina dedicata al ποδαρικό. Scoprirai come questo gesto apparentemente semplice rappresenti un importante capitolo nella ricca storia culturale del paese e come continui a diffondere speranza e gioia in occasione del nuovo anno.
Differenze tra il Natale Cattolico e Ortodosso
Agios Vassilis e i doni di Natale
Agios Vassilis, il Babbo Natale greco, è una figura emblematica che porta con sé un fascino unico, arricchendo il tessuto delle celebrazioni natalizie in Grecia.
Diversamente da altre figure natalizie, Agios Vassilis fa la sua comparsa non la notte di Natale, ma la notte di San Silvestro, distribuendo i regali ai bambini la mattina del primo giorno dell'anno, che coincide anche con la festa di San Basilio.
Questa tradizione ha radici profonde nella storia e nella cultura greca, legando insieme l'antica religiosità e la moderna celebrazione del Natale in un intreccio unico e affascinante.
La figura di Agios Vassilis è ispirata a San Basilio il Grande, un vescovo del 4° secolo noto per la sua generosità e la sua vita dedicata al servizio degli altri. San Basilio è venerato come un santo che incarnava lo spirito di carità e amore, valori che Agios Vassilis porta con sé nelle case durante il periodo festivo.
Le celebrazioni legate ad Agios Vassilis includono la preparazione della Vassilopita, una torta tradizionale in cui viene nascosta una moneta. Chiunque trovi la moneta è considerato fortunato per l'anno a venire. Questo dolce rappresenta la generosità di San Basilio e la fortuna che porta con sé la nuova anno.
Per ulteriori dettagli sulla figura di Agios Vassilis, le tradizioni che lo circondano, e come la Grecia celebra questa affascinante fusione di storia, religione e cultura popolare, ti invito a visitare la mia pagina dedicata.
Le Kalanta, i canti tradizionali
Il Natale e l'Epifania sono momenti particolari in Grecia, entrambi celebrati attraverso la bellissima tradizione delle kalanda (καλαντα). Durante la vigilia di Natale e la vigilia dell'Epifania, i bambini greci vanno di porta in porta cantando le kalanta, versi tradizionali che augurano prosperità e benessere, accompagnati dal suono di strumenti musicali come i triangoli. Questa tradizione unisce le comunità in un'atmosfera di festa e condivisione, riflettendo lo spirito caloroso e accogliente del popolo greco.
Ogni regione in Grecia ha la sua versione unica delle kalanta, con melodie e testi che riflettono le peculiarità culturali e storiche locali. Ad esempio, nelle isole dell'Egeo, le kalanda sono spesso accompagnate da violini e lauto, mentre in Creta, l'accompagnamento musicale è fornito da lyra e lauto. Le parole delle kalanta variano anche, ma il messaggio di buon auspicio e la celebrazione della natività di Cristo e dell'arrivo degli Re Magi rimangono costanti.
La tradizione delle kalata non è solo un'occasione per celebrare, ma anche un modo per i bambini di partecipare attivamente alle festività. Mentre cantano di casa in casa, i bambini ricevono piccoli doni o dolcetti come ricompensa per i loro auguri musicali. Questa interazione tra generazioni diverse rafforza il tessuto sociale e mantiene viva la tradizione, permettendo ai più giovani di connettersi con le radici culturali del loro paese.
Questa tradizione è molto più sentita nei villaggi che nelle città, soprattutto quelle più grandi, dove ormai è una rarità vedere dei bambini in giro col il loro triangolino cantando.
Scopri di più sulla magica tradizione delle kalanda natalizie e dell'Epifania nella mia pagina dedicata. Lasciati trasportare dalle melodie tradizionali e scopri come queste antiche canzoni continuano a risuonare attraverso le generazioni, celebrando la gioia e la spiritualità del Natale e dell'Epifania in Grecia.
I dolci tipici del Natale Greco
I dolci tipici del Natale greco sono una parte irresistibile delle festività, caratterizzati da ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione.
Tra le delizie più emblematiche spicca la Vassilopita, una torta speciale preparata per onorare San Basilio il Grande e celebrare il nuovo anno. Questa torta ha un significato particolare, poiché solitamente contiene una moneta nascosta (il φλουρί). Chi avrà il privilegio di trovare la moneta nella propria fetta sarà destinato a godere di fortuna e prosperità per l'anno a venire.
Altri dolci tradizionali natalizi sono i Melomakàrona, biscotti profumati a base di olio d'oliva e miele, spolverati generosamente con noci tritate. Questi biscotti sono un vero e proprio inno alla dolcezza e alla tradizione, evocando un calore familiare con ogni morso.
I Kourabièdes sono un altro tesoro dei dolci natalizi greci. Si tratta di biscotti burrosi ricoperti di zucchero a velo e arricchiti con mandorle tritate. La loro consistenza friabile e il sapore delicato li rendono irresistibili durante le festività natalizie.
Ma la tavola natalizia greca è completa solo con le Dìples, strisce di pasta sottili fritte e immerse in un delizioso sciroppo di miele. Questi dolci, croccanti e dolcemente appiccicosi, sono un tripudio di sapori che catturano lo spirito delle festività.
Infine, non possiamo dimenticare il Christopsomo, il "pane di Cristo". Questo pane speciale è spesso preparato in occasione del Natale e può variare da regione a regione. È decorato con segni cristiani, come una croce o l'alfa e l'omega, e può contenere spezie aromatiche. Il Christopsomo è un simbolo di benedizione e comunione durante il periodo natalizio.
Esplorare i dolci tipici del Natale greco è come immergersi in una tradizione che fonde sapori ricchi con significati culturali e religiosi profondi. Questi dolci rappresentano l'anima delle festività natalizie in Grecia, portando gioia e condivisione a tavola in un modo che è stato tramandato per secoli. Se desideri saperne di più su queste delizie e vuoi scoprire le ricette autentiche, visita la mia pagina dedicata e approfondisci il mondo dei dolci natalizi greci.
Tradizioni natalizie in giro per la Grecia
Isole Cicladi
Tra le tradizioni delle Cicladi, c'è la credenza che il primo giorno dell'anno porti buone notizie se il vento del nord soffia o se un piccione visita il cortile di casa.
Al contrario, la presenza di un corvo sopra la propria abitazione è vista come un presagio di sfortuna.
Una pratica unica in alcuni villaggi dell'arcipelago consiste nel toccarsi il viso con un pezzo di ferro durante il lavaggio mattutino di Capodanno, simboleggiando il desiderio di robustezza e salute per l'intero anno.
Amorgos
Sull'isola di Amorgos, durante il giorno di Capodanno, è tradizione servire il "koftò", un piatto preparato con grano, cipolla, formaggio grattugiato, olio e acqua.
Questa pietanza è un rito che simboleggia la speranza di una buona raccolta per l'anno a venire.
Anafi
Durante il periodo natalizio ad Anafi, le famiglie preparano il "koufeto", un dolce tradizionale a base di mandorle e zucca rossastra cotta nel miele, come gesto di ospitalità e celebrazione.
A Capodanno, invece, è consuetudine cuocere un pane speciale, il "zafiristo", nel forno a legna. Questo pane si distingue per il suo sapore unico dato dallo zafferano e per il suo caratteristico colore giallo brillante, rappresentando un elemento distintivo delle festività sull'isola.
Mykonos
A Mykonos durante il Natale, è anche usanza nei villaggi preparare un pane natalizio supplementare per gli animali, simbolo di benessere condiviso.
La vigilia di Capodanno è animata dal canto di tradizionali kalante da parte del Club Culturale e Folcloristico delle Donne di Mykonos.
L'Epifania invece segna l'inizio dei festeggiamenti dei "balosia", danze tradizionali veneziane accompagnate da musica tipica, che rievocano il legame storico dell'isola con Venezia e la sua cultura di festa.
Naxos
Sull'isola di Naxos, una tradizione gastronomica natalizia e di Capodanno consiste nel preparare e servire un capretto farcito con varie erbe e riso.
Un elemento caratteristico del Natale a Naxos è il canto dei "kotsakia", una forma di mantinada (poesia tradizionale greca) dal tono umoristico e satirico, che è una pratica comune di scambio di auguri.
Paros
A Paros, la vigilia di Natale e di Capodanno, i bambini cantano i canti tradizionali dopo la messa serale e la mattina seguente dopo la fine della liturgia.
La sera della vigilia dell'Epifania, gruppi di bambini e adulti cantano i canti tradizionali di Paros, celebrando l'annuncio gioioso del battesimo di Cristo. All'alba dell'Epifania, si svolge una messa alla Monastero di Longovarda a nord-est di Parikia, frequentata solo dagli uomini, mentre le donne partecipano a una cerimonia simile nella Chiesa di Taxiarchis nella stessa zona.
Questo giorno è considerato di purificazione e purificazione per le persone, gli animali e la natura in generale. Gli agricoltori spruzzano acqua santa sugli animali, le case, i campi e gli alberi. Questo rituale deve essere completato entro mezzogiorno, in quanto si ritiene che l'acqua santa perda la sua forza purificatrice dopo quell'ora.
Sifnos
A Sifnos, i canti natalizi tradizionali, conosciuti come "Sifneika kalanta", sono composizioni improvvisate nella lingua locale, strettamente legate alla vita religiosa.
Cantati dal pomeriggio fino alla sera della vigilia di Natale e Capodanno, questi canti riflettono il talento del loro autore, esprimendo emozioni e commentando persone e situazioni.
Syros
A Syros, nella serata della vigilia di Natale, nota come "Kalí Vradia", i residenti cattolici, specialmente quelli della campagna e dell'Alta Syros, dopo aver frequentato la chiesa, tornano a casa per consumare un pasto a base di pesce e cavolfiore.
Nella vigilia di Capodanno, i membri dell'associazione "Aroma Paradosis", vestiti con il costume tradizionale di Syros, si aggirano per le strade di Ermoupoli (la capitale dell'isola) portando una barca decorata tradizionale e cantando i canti natalizi.
Questa barca simboleggia il viaggio dell'uomo verso una nuova vita dopo la nascita di Cristo. Negli ultimi anni, questo antico costume delle Cicladi è stato rianimato a Syros grazie agli sforzi lodevoli delle organizzazioni culturali e municipali.
Nella vigilia dell'Epifania, i membri del Laboratorio Tradizionale di Syros cantano nuovamente i canti natalizi, questa volta tenendo lanterne (fanarakia, una tradizione simile a quella di fine gennaio a Tinos) fatte con arance e mandarini freschi svuotati, rievocando un antichissimo costume locale di Syros.
Tinos
A Tinos, il "Trapezi tis Adelfotitas" (Tavola della Fraternità) è una tradizione natalizia che si rinnova ogni anno il 25 dicembre nel villaggio tradizionale di Tripotamos.
Le famiglie del villaggio assumono specifiche responsabilità per la chiesa parrocchiale. Il capofamiglia designato come responsabile, chiamato "kavos" (capo), è tenuto a mantenere acceso tutto l'anno il cero davanti all'immagine della Natività di Cristo.
Il "kavos" ha anche il dovere di mantenere pulita la chiesa, coprire le spese della liturgia natalizia, fornire candele e una grande candela di cera d'api genuina.
Nel pomeriggio di Natale, il "kavos" ospita un pranzo nella sua casa solo per gli uomini del villaggio e il prete della parrocchia. Gli ospiti portano con sé, avvolti in un tovagliolo, il loro pane, forchetta, cucchiaio e vino.
Questo pranzo ufficiale è caratterizzato dall'abbondanza di piatti e dalla generosità del "kavos", che offre agli ospiti zuppa di manzo, carne in umido con cipolle, carne bollita e dolmades.
Il vino viene servito in "tasìa", coppe semisferiche di ottone usate esclusivamente in quel giorno, donate dai residenti del villaggio.
Dopo il pasto, un gruppo di invitati insieme al prete porta l'immagine della Natività di Cristo dalla chiesa alla casa dell'ospite, cantando inni natalizi. L'immagine viene posizionata sul tavolo accanto al prete. Tutti si siedono di nuovo a tavola, il prete distribuisce il pane benedetto e vengono accese candele identiche a quelle distribuite nella liturgia mattutina.
Il prete chiede poi il nome del prossimo "kavos". Una volta annunciato, vengono fatti circolare due piatti per raccogliere contributi finanziari per il nuovo "kavos" e per il prete.
Vengono offerti dolci e tutti augurano buona fortuna al nuovo "kavos". L'immagine viene poi riportata in chiesa accompagnata da inni natalizi.
Il giorno successivo, il 26 dicembre, tutti i vicini si riuniscono ancora una volta a casa del vecchio "kavos" per consumare ciò che è rimasto del giorno precedente.
Le responsabilità del vecchio "kavos" terminano con il pranzo di Natale, ma lui continua a essere responsabile per l'accensione del cero dell'immagine fino alla fine dell'anno.
Epifania
A chiudere il ciclo di festività natalizia, anche in Grecia si porta tutto via la festività dell’apparizione dell’Altissimo.
L'Epifania, conosciuta come "Theofania" in Grecia, è una festa cristiana significativa celebrata il 6 gennaio.
Questo giorno è dedicato al battesimo di Gesù da parte di Giovanni il Battista nel fiume Giordano, un evento di grande importanza nella tradizione cristiana anche perché allo stesso momento “appare” la voce di Dio dal cielo.
In Grecia, l'Epifania è un giorno festivo nazionale e una delle celebrazioni più importanti dell'anno. Una delle tradizioni più iconiche è il "Tuffo della Croce", durante il quale il prete lancia una croce di legno benedetta in un corso d'acqua, come un fiume o il mare, e i fedeli si tuffano per recuperarla. Si crede che il nuotatore che riesce a recuperare la croce avrà fortuna e benedizioni per l'anno a venire.
Un altro aspetto significativo dell'Epifania è la benedizione delle acque. Molte persone portano bottiglie vuote per raccogliere l'acqua benedetta, che viene poi conservata nelle case come un potente simbolo di purificazione e protezione.
Durante questa festa, è anche comune consumare il "Christopsomo", il pane di Cristo, un pane speciale preparato con ingredienti selezionati e spesso decorato con segni cristiani come una croce. Questo pane è condiviso tra i familiari come segno di unità e benedizione.
Per ulteriori dettagli sull'Epifania in Grecia e sulle tradizioni ad essa associate, visita la mia pagina dedicata e approfondisci questa affascinante festa.
I bizantini festeggiavano il Natale?
Cosa c’entrano i bizantini col Natale greco? 🤔
In realtà più di quello che credi, motivo per cui ho un tour interamente dedicato all’identità nazionale greca dove analizzeremo i monumenti del centro storico per capire come si sia forgiata l’identità nazionale greca.
Ma torniamo al Natale bizantino.
I Bizantini, ovvero il popolo dell'impero romano d'Oriente con sede a Costantinopoli (l'attuale Istanbul), festeggiavano il Natale in modo simile ai cristiani di altre regioni dell'impero. La celebrazione del Natale, o "Christougenna" in greco, era una parte importante del calendario liturgico bizantino.
Nelle chiese bizantine, il Natale veniva festeggiato con servizi religiosi solenni, tra cui la Divina Liturgia, la messa cristiana orientale. Durante questi servizi, i Bizantini commemoravano la nascita di Gesù Cristo e rinnovavano la loro fede nella divinità di Cristo.
Inoltre, come in molte altre culture cristiane, i Bizantini scambiavano auguri e regali tra amici e familiari durante il periodo natalizio. Si raccontano storie di festività ricche di canti, danze e banchetti in onore della stagione natalizia.
I Bizantini attribuivano grande importanza alle celebrazioni religiose e alle festività, e il Natale rappresentava un momento di riflessione spirituale e di gioia condivisa. Le tradizioni natalizie bizantine hanno contribuito a plasmare la cultura cristiana orientale e persistono ancora oggi nelle celebrazioni natalizie ortodosse.
Per ulteriori dettagli sulla celebrazione del Natale nell'antico Impero Bizantino e su come questa festività abbia contribuito a plasmare la cultura cristiana orientale, ti invito a visitare la mia pagina dedicata. Qui potrai approfondire la storia, le tradizioni e l'eredità delle festività natalizie nell'Impero Bizantino, scoprendo come queste celebrazioni abbiano influenzato le pratiche e le credenze religiose nell'area.