Babbo Natale greco: Agios Vasilis
Agios Vasilis: il Babbo Natale greco
Una delle tradizioni immancabili per trascorrere un Natale greco come si deve è sicuramente quella della vasilopita, ovvero sia la torta che celebra l’arrivo di Agios Vasilis e dei doni natalizi.
Una di quelle tradizioni che fa il paio con le kalante, i gouria, il podarikò e che si va ad aggiungere alla lista delle bontà che si possono assaggiare sulle tavole greche a Natale.
Il capodanno è la penultima festività del calendario greco natalizio, subito prima dell’Epifania (e in realtà neanche poi così lontana dal Carnevale, che poi è l’introduzione alla Pasqua greca).
Ma non andiamo troppo di fretta e concentriamoci su Agios Vassilis e la Vasilopita.
Πάμε!
Indice
Chi porta i doni per Natale in Grecia?
In Grecia, la figura centrale che porta i doni durante il periodo natalizio è il venerato Ágios Vasílis (San Basilio). La sua storia si intreccia con le radici profonde delle tradizioni greche e cristiane, rispecchiando un legame unico con il passato e la cultura del paese.
Le origini della festa di Natale, così come la conosciamo oggi, affondano le loro radici sia nel paganesimo che nella cultura romana.
Ma questo spero di non essere il primo a dirtelo.
I Romani celebravano due feste nel mese di dicembre: i Saturnalia, un festival di due settimane in onore del dio dell'agricoltura Saturno (associato al greco Crono), e il Dies Natalis Solis Invicti, ossia "il compleanno del sole invincibile", celebrato il 25 dicembre, in coincidenza con il solstizio d'inverno.
Guarda caso il giorno in cui nasce anche Gesù Cristo 😅
Di altre coincidenze simili peraltro, parliamo nel mio tour del centro storico di Atene.
Con l'espansione del Cristianesimo in Europa, la Chiesa non riuscì a soffocare queste tradizioni pagane.
Invece, adattò questi rituali in una celebrazione della nascita di Gesù Cristo, una data che, in realtà, era sconosciuta.
La scelta del 25 dicembre come data del Natale cristiano si ricollega dunque a queste festività preesistenti.
In Grecia, la figura di San Basilio è particolarmente significativa.
Egli è celebrato il 1° gennaio, giorno in cui, secondo la tradizione, distribuisce i doni ai bambini.
Questa pratica differisce dalla tradizione occidentale di Babbo Natale, che porta i regali la notte di Natale. San Basilio è noto per la sua generosità e viene spesso raffigurato come un uomo anziano e saggio, simbolo di bontà e carità.
San Basilio, vescovo di Cesarea in Cappadocia e noto per la sua generosità verso i più poveri, è la figura centrale di questa tradizione.
La leggenda narra che Basilio, per restituire equamente le ricchezze raccolte per salvare la città di Cesarea da un tiranno, abbia nascosto pezzi d'oro in dei pani distribuiti poi alla popolazione, assicurando che ognuno ritrovasse ciò che aveva donato.
Ha senso quindi scavare un po’ meglio e capire chi fosse questo San Basilio e di una tradizione che sgorga esattamente da quei pezzi d’oro che nascondeva.
Chi era Agios Vasilis (San Basilio)
È uno dei Padri della Chiesa e uno dei Tre Gerarchi, la cui memoria viene celebrata il 1° gennaio dagli Ortodossi (o il 14 gennaio da coloro che seguono il Calendario Giuliano) e il 2 gennaio dai Cattolici.
Inoltre, la sua memoria è onorata il 30 gennaio, durante la festa dei Tre Gerarchi, insieme a Gregorio il Teologo e Giovanni Crisostomo.
Totalmente disconnesso ma interessante nondimeno: in Grecia Cristostomo è un nome e letteralmente significa bocca d’oro (χρυσό στόμα). Torniamo al buon Basilio.
Nato nel 330 a Cesarea di Cappadocia, Basilio proveniva da una famiglia di notevole erudizione, con una madre e una nonna che giocarono un ruolo cruciale nella sua formazione cristiana. Dopo gli studi in patria, si recò a Costantinopoli e poi ad Atene, dove studiò una vasta gamma di discipline e formò amicizie significative, tra cui quella con Gregorio Nazianzeno.
Basilio, affascinato dalla vita ascetica, trascorse cinque anni come monaco nel Ponto (357-362).
Dopo la morte del vescovo di Cesarea, Eusebio, Basilio fu eletto suo successore e divenne vescovo per nove anni.
Durante il suo episcopato, fondò una serie di istituzioni filantropiche note come "Basiliade", diventando un modello per la cura dei poveri e degli ammalati.
Era conosciuto per il suo spirito indomito di fronte al potere secolare e per la sua forte resistenza alle minacce e alle pressioni dell'imperatore romano Valente.
Basilio fu anche un prolifico scrittore, con un'importante contribuzione alla formulazione del dogma della Santissima Trinità e autore della "Liturgia di San Basilio".
Lottò per l'unità della Chiesa Cristiana, in un'epoca tormentata da dispute teologiche sull'Arianesimo.
San Basilio morì il 1° gennaio 379 all'età di 49 anni e fu sepolto con grandi onori, lasciando un'eredità duratura nella storia della Chiesa Cristiana.
La Vasilopita
In onore di San Basilio, i greci a Capodanno preparano sempre una torta speciale, la cosiddetta Vasilopita.
Questa usanza unica vede la preparazione di un dolce speciale, all'interno del quale viene nascosta una moneta, conosciuta come flurí (φλουρί).
Chi trova la moneta nel proprio pezzo di torta dovrebbe godere di un anno fortunato. Oltre alla moneta, spesso viene anche offerto un piccolo regalo, il che rende ancora più appetibile la vittoria specialmente per i bambini.
La vasilopita è tipicamente servita alla fine del pasto festivo di Capodanno, e il suo taglio (κοπή) avviene di solito poco dopo la mezzanotte.
L’orario è una cosa molto più lasca nella tradizione popolare, ovvero sia lo si fa quando si può/vuole, l’importante è la vasilopita 😉
Mentre nella maggior parte delle zone la vasilopita è dolce, in alcune parti della Macedonia la torta è salata e fatta con formaggio e pasta filo.
Nel corso degli ultimi decenni, la versione della vasilopita simile al pan di spagna è diventata sempre più popolare, in quanto più semplice da realizzare e molto apprezzata dalle giovani generazioni.
Tipicamente, la vasilopita è decorata con uno spesso strato di zucchero a velo o ricoperta di glassa di zucchero o cioccolato. I numeri dell'anno nuovo sono spesso scritti con mandorle, glassa di cioccolato, zucchero, marzapane o, più tradizionalmente, semi di melograno.
La tradizione della vasilopita si ricollega alle festività dei Saturnali dell'epoca romana e ha paralleli con le torte del re trovate in molte parti d'Europa, come la galette des rois francese o il roscón de reyes spagnolo.
Non a caso, la parola Vasilis, ha la stessa radice della parola Re in greco (cioè Βασιλεύς, che noi storpiamo in basileus).
La tradizione del kopì tis pitas
La tradizione del "κοπή της πίτας" (taglio della torta) è un rituale significativo e diffuso in Grecia, non solo in ambito familiare, ma spesso utilizzata come evento in varie organizzazioni, aziende, associazioni e persino in contesti politici, specialmente durante i periodi pre-elettorali.
E’ un modo per trovarsi con amici, colleghi o chiunque tu preferisca dopo Capodanno per augurarsi il meglio per l’anno mangiando la vasilopita.
Il taglio della torta, o vasilopita, è un momento di riunione e di festeggiamento che solitamente si svolge all'inizio dell'anno nuovo, però ho partecipato a dei kopì tis pitas anche a fine febbraio 😅
I Greci sono dei festaioli e non si lasciano fermare dal periodo dell’anno più adeguato per celebrare.