25 marzo: Festa dell'Indipendenza Greca - Grecia Vera

25 marzo: Festa dell'Indipendenza Greca

Il 25 marzo è un giorno importante in Grecia: si festeggia, infatti, la liberazione dai 400 anni di schiavitù imposte dall’Impero Ottomano.

E si festeggia anche una celebrazione religiosa.

Il che è sempre curioso quando si sovrappongono feste laiche e religiose.

Tutto questo in uno dei periodi più importanti dell’anno in Grecia, ovvero quello della Pasqua, anzi tipicamente nel periodo di Quaresima.

Siamo ormai lontani da Carnevale, Tsiknopemtpi e Kathara Deftera, mentre invece manca abbastanza poco alla domenica della resurrezione.

Ma torniamo al 25 marzo e concentriamoci su di esso.

Indice

Cosa si festeggia il 25 marzo in Grecia?

Oggigiorno, la risposta alla domanda è senza dubbio la liberazione dal giogo Ottomano in Grecia. Storicamente in questo periodo nel 1821 è cominciato il primo moto rivoluzionario nazionalista in Europa, il quale portò alla creazione del Regno di Grecia circa una decina di anni dopo.

Ma non è l’unica cosa che si festeggia in questa giornata 😏

Ebbene si, il 25 marzo è prima ancora la festività dell’Annunciazione della Vergine Maria da parte dell'Arcangelo Gabriele, quello che in greco si chiama Ευαγγελισμός.

Ma non è quantomeno curioso che una festività laica e una religiosa si siano sovrapposte?

Lo è, in effetti, e, spoiler alert, non è per niente casuale la cosa.

La verità è che la data per la celebrazione della liberazione (nonché la data ufficiale dell’inizio della rivoluzione) è stata scelta di proposito per sovrapporsi all’Annunciazione.

Perché quale modo migliore per benedire un moto di insurrezione nazionale se non quello di poterlo associare ad una celebrazione più “alta”?

Come ti racconto nel mio Tour del centro storico e nel Tour della Rivoluzione Greca, la mossa di unire l’annuncio di una nuova vita religiosa (quella di Gesù Cristo che sarebbe nato dal ventre di Maria) all’annuncio di una nuova vita politica (cioè la nascita di quel movimento che poi diventerà la Grecia) è perfetta dal punto di vista strategico.

La statua di Ioannis Capodistrias a Nafplio

E se mi permetti di dirlo, in nessun altro posto poteva succedere, probabilmente solo in un paese come la Grecia, dove stato e chiesa sono ancora una cosa unica anche se governata da due diverse leadership.

Quest’ultimo è un argomento che approfondisco con il Tour del Centro Storico di Atene, perché le ramificazioni di questa unione le si vedono in ogni angolo della società moderna greca.

Che giorno è il 25 marzo quest’anno?

Nel 2025 il 25 marzo cade di martedì, il che significa che il giorno della liberazione lo si festeggerà all'inizio di un weekend e con un giorno di ponte per la maggior parte dei greci.

La Rivoluzione Greca

Ovviamente non posso non darti un paio di cenni di uno dei miei periodi preferiti di storia greca, ovvero quello della Rivoluzione 🤩

La Grecia è stata infatti teatro della prima rivoluzione a carattere nazionalista in Europa e in qualche modo l’antefatto a tutte le successive rivolte nazionali europee, tra cui anche quella italiana.

Petrobey Mavromichalis, uno dei protagonisti della Rivoluzione

Il tutto cominciò a ribollire all’alba del 1800, quando, scontento da parte dei Greci, abbinato da un Impero Ottomano in netto declino e con scontri intestini, diede l’opportunità per questa impresa. Impresa che, proprio come nel caso italiano, non sarebbe andata molto lontano senza l’aiuto delle potenze europee (Inghilterra, Russia e Francia), ma questa è un’altra storia.

Nonostante l’anno che si celebra sia sempre quello del 1821, ovvero l’inizio della Rivoluzione, già da diversi anni era attiva in tutto il bacino del Mar Nero e con radici in tutto il sud Europa la cosiddetta Filikì Eterìa, ovvero una società massonica/carbonara che iniziò a mano a mano a reclutare personalità favorevoli alla causa dell’indipendenza.

Sebbene oggi si faccia coincidere con il 25 marzo l’inizio delle ostilità (proprio perché viene più comodo associare la propria causa ad un evento divino), la verità è che il 25 marzo diverse città del Peloponneso erano già cadute, spesso quasi senza nemmeno dover combattere data la scarsa presenza ottomana nella regione.

Spesso è il Mani a prendersi la gloria dell’aver cominciato per primi la battaglia il 17 marzo, ma praticamente in ogni dove in Grecia non manca il villaggio che tenta di arrogarsi l’inizio del periodo che ha definito sostanzialmente la nazione moderna.

C’è ancora moltissimo a proposito della rivoluzione che non ti posso raccontare qui altrimenti non finiamo più, ma se ti interessa ho il mio Tour della Rivoluzione in cui dissezioniamo tutte le tappe principali che hanno portato dalla schiavitù all’indipendenza nei dettagli 😉

Tradizioni del 25 marzo

Il 25 marzo per i Greci ormai è rimasto più che tutto una festa celebrativa in cui si approfitta per trascorrere del tempo all’aria aperta data la bella stagione che di solito sta per arrivare, oppure per stare in famiglia. Raramente i greci vanno a vedere la parata che si tiene ad Atene da Syntagma ad Omonoia, a meno che non abbiano qualche parente che sfila.

Nonostante tutto ciò, ci sono alcune tradizioni che non possono mancare in questa giornata, vediamole insieme.

Bakaliaro skordalià

Assolutamente immancabile.

Il merluzzo fritto con una salsina fatta di aglio e patate è il vero protagonista della giornata. Non può assolutamente mancare dalle tavole o dai picnic. E’ ovviamente un piatto che si trova in ogni altro momento dell’anno nelle taverne greche, ma che in questa giornata assume un significato particolare.

Perché?

Beh semplice perché comunque siamo sempre ancora in periodo di Quaresima, il che significa che nessun derivato di carne animale o pesce si può mangiare. Questa cosa è sempre valida a parte due giorni (tre in realtà)

  • La festa dell’Annunciazione, cioè il 25 marzo
  • La domenica delle Palme
  • Kathara Deftera, che metterei quasi tra parentesi perché è quasi un giorno speciale essendo all’inizio della Quaresima

Altra domanda: ma perché proprio il baccalà con tutto il pesce che c’è in Grecia?

Anche qua la risposta è abbastanza semplice anche se risale a tempi passati. In realtà il pesce nell’entroterra non è mai stato un piatto così diffuso come sulle isole, banalmente perché non ce n’era e bisognava importarlo. Il baccalà, invece, essendo facilmente conservabile e trasportabile, diventa quindi il pesce principe quando servono grandi quantità in poco tempo come durante queste festività.

Martis

Altra tradizione del 25 marzo è legata al μάρτης o μαρτάκι, il “marzolino”, ovvero sia quel braccialetto intrecciato di bianco e rosso che tradizionalmente protegge dai primi soli primaverili che arrivano a marzo appunto. Se non lo conosci ho scritto un post intero a riguardo con anche le sue origini più ancestrali.

Dato che l’Annunciazione è storicamente considerata come il giorno in cui inizia la primavera e quindi quando arrivano le rondini, in questa giornata talvolta ci si toglie il braccialetto e lo si va a posare sugli alberi per augurare un anno fertile e soprattutto per aiutare le rondini a fare il proprio nido proprio con il marzolino.

Il Martis
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