The Last Dance and Other Stories - Victoria Hislop - Grecia Vera

The Last Dance and Other Stories - Victoria Hislop

Roberto Cortese

The Last Dance and Other Stories è un libro di Victoria Hislop che ho letto più per completezza che perché il tema mi ha interessato.

O meglio, ovvio che il tema di cui parlano i singoli brani mi interessa perché ha a che vedere con la Grecia in senso lato.

Però questo libro è forse un passo indietro rispetto a Cartes Postales from Greece.

Ma di questo ti parlerò in questa opinione/recensione.

Cominciamo!

Indice

Un (altro) libro da ombrellone

Mi spiace dire che la caratura dei libri della Hislop sia purtroppo strettamente correlata con quelli che lo precedono, e che purtroppo in linea di massima la qualità sta purtroppo andando scemando, a parte qualche fiammata qua e là.

La casa editrice della Hislop si è ovviamente accorta di avere una gallina dalle uova d'oro dopo i primi due libri e ora sta cercando di spremere l'autrice facendole anche pubblicare libri che oggettivamente non lo meritano.

Tipo The Last Dance.

Non per dire che il libro fa pietà, però giusto per settare le aspettative nel caso tu voglia acquistarlo.

Se ti aspetti un altro capolavoro come i precedenti, sei lontano anni luce.

E' un libro di 140 pagine, scritto grosso e con illustrazioni (anche se non tante come Cartes Postales from Greece), che tradotte saranno al massimo 80 pagine in un libro scritto ad un carattere normale.

Pur essendo un libro da ombrellone e poco più, l'ho trovato comunque interessante in alcuni tratti, perché tocca argomenti di Grecia vera e tradizioni di cui solitamente non si legge.

Com'è strutturato

The last dance and other stories, copertina

Una cosa buona gliela concedo a questo libro.

Ho trovato particolarmente piacevole che vada a toccare luoghi molto più remoti delle solite isole/città più turistiche. E' una cosa difficile da trovare, anche perché ha più ascendente parlare di Atene o Salonicco piuttosto che di un paesino sfigato della campagna che non conosce nessuno.

Eppure questa operazione da un senso di dimensione alla Grecia nella sua interezza. Perché la Grecia non è solo le grandi città, anzi è anche i piccoli villaggi, τα χωριά.

Questa cosa si avvertirà ancora di più in Cartes Postales perché lì i racconti sono più lunghi e hanno tempo di essere sviscerati un po' meglio, però un abbozzo lo si trova anche in questo libro.

Altri libri della Hislop

 Se sei un fan del genere del romanzo storico come me, in generale quello che scrive la Hislop ti piacerà eccome, sebben forse potresti avere più fortuna con alcuni altri libri che ha scritto zia Victoria:

Ai link trovi tutte le mie opinioni/recensioni ovviamente senza spoiler ma che ti possono dare una mano a capire se il libro fa per te oppure no.

Inoltre, se ti interessa più in generale leggere libri che hanno a che vedere con la Grecia, puoi dare un'occhiata alla pagina dove ho linkato tutte le recensioni dei libri che ho letto a riguardo, divisi per topos, ovvero per luogo di cui si parla nel libro stesso 😉

Stile

Bah, parlare di stile per un libello di 80 pagine composte essenzialmente da brani autocontenuti è un po' difficile.

Forse anche un insulto ai libri veri.

Il libro è solo in inglese al momento e non credo che arriverà mai in italiano. E forse è un bene.

Scherzi a parte, non credo che farà abbastanza successo nei mercati internazionali da richiedere una traduzione in italiano. Che io sappia non è nemmeno stato tradotto in greco, il che la dice lunga dato che è un libro che ovviamente si rivolge anche a quel mercato.

Vagamente si percepisce che è sempre Victoria Hislop che scrive, ma molto vagamente.

Questo oggettivamente è un libro che avrebbe potuto scrivere qualunque altro autore nascente e poi pubblicato semplicemente sotto il nome più autorevole della Hislop.

Si vede vero che non è un libro che ho amato particolarmente? 😄

Conclusione

Cerco di spezzare qualche lancia a favore del libro prima di rivelarti cosa ne penso davvero.

E' un libro che dipinge i dettagli davvero minuti della cultura greca, non quelli grossi (tipo la filoxenia, etc) a cui siamo abituati a vivere sulla nostra pelle di turisti. E questo è un gran bene per far capire che cosa sia la Grecia odierna.

Tra i racconti che mi sono piaciuti di più sicuramente ci sono The butcher from Karapoli, One Cretan Night e The Last Dance. Probabilmente perché hanno tutti quel gusto agrodolce che ti ricorda la Grecia più autentica, con tutti i suoi pro e i suoi contro. Perché quel che ti resta è che questo è un paese con moltissimi pro ma altrettanti contro, sia dal punto di vista culturale che da quello della vita quitidiana.

Ora alla parte negativa.

Per come la vedo io, questo libro è un po' un banco di prova per Cartes Postales, almeno in termini di format.

Poi, per carità, ci sta che non tutti i libri siano dei capolavori. In fin dei conti, se non ci sono dei libri peggiori, non esisterebbero anche quelli migliori della stessa autrice.

Diciamo che mi sento buono dopo aver riletto tutta l'opinione 😂

A parte tutto, forse questo non lo suggerirei a meno di non aver letto qualunque altra cosa in circolazione. Fattelo prestare piuttosto. Ma non comprarlo.

Mi sento di consigliare il libro a chi vuole continuare a costruire man mano il ritratto della Grecia più vera, sicuramente non lo consiglierei a chi cerca solo intrattenimento, perché non intrattiene più di tanto.

His main crime was to come from a small island and to have an accent that gave it away. His father made a reasonable living from fishing, but in the eyes f Agapi's mother he must be a peasant, and an uneducated one at that, since there were no schools on the island.

Dettagli del libro:

  • Autore: Victoria Hislop
  • Titolo: The Last Dance (in italiano non esiste ancora)
  • Anno di edizione: 2012
  • Editore: Headline Review
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