One August Night - Victoria Hislop - Grecia Vera

One August Night - Victoria Hislop

Roberto Cortese
Attorno a inizio 2020 e in pieno lockdown, ho scoperto che la mitica Victoria Hislop aveva fatto un sequel al libro che l’ha resa famosa: L’isola.

Il titolo del libro è One August Night e al momento in cui scrivo (gennaio 2022), non è ancora stato tradotto in alcuna lingua, il che significa che me lo sono letto in inglese, come peraltro tutti gli altri (a parte L’Isola).

In realtà il libro era già stato pubblicato durante l’estate 2020, ma appena letta la notizia dentro di me ho avvertito due sentimenti opposti: uno di gioia perché comunque mediamente amo i libri della Hislop e quindi la notizia era buona, l’altro (sentimento) era un misto di paura di leggere una porcheria scritta solo perché il primo ha fatto successo e l’editore pretendeva altri soldi facili.

Prima di cominciare a dirti la mia opinione di One August Night, volevo segnalarti che ho già scritto cosa penso di tutti gli altri libri della Hislop, ovvero

E ora senza paura andiamo a vedere assieme cosa ne penso e se valga la pena di comprare questo libro.

Se non hai ancora letto L'Isola, occhio perché ci saranno necessariamente degli spoiler.

Indice

Da dove parte One August Night

Tutto comincia da una notte di agosto, appunto, quella notte di agosto in cui Andreas, il marito di Anna, commette l’omicidio della moglie alla festa di paese.

Da qui, poi, si svilupperanno sostanzialmente due storie che man mano si allontanano sempre di più, ovvero quella di Maria (la sorella di Anna) e quella di Manolis (il cugino di Andreas nonché amante nascosto di Anna).

Ora ovviamente non sto a raccontarti tutto perché altrimenti non avrebbe senso leggere il libro, ma ti basti sapere che questo è il filo di One August Night: segue sostanzialmente le vicende di questi due personaggi che in qualche modo si trovano a dover affrontare le conseguenze dell’omicidio, pur non avendo niente a che fare. Entrambi subiscono il peso delle decisioni di persone a loro vicine (parenti stretti) ed entrambi affrontano il presente in modo diametralmente opposto.

One August Night - copertina

Se infatti Manolis decide di scappare da Creta verso Atene per rifarsi una vita nuova, Maria affronta i problemi di petto e con molto polso. E alla fine entrambi vissero felici e contenti.

Non so se questo volesse essere l’insegnamento del libro, ma è quello che ne ho tratto un po’ io. Cioè che non c’è necessariamente una sola via d’uscita da situazioni complicate di questo calibro.

Però prima di saltare alle conclusioni voglio parlarti di un altro paio di punti.

Il dramma

Ovvero il grande assente di One August Night.

Ecco, questo è uno dei lati più negativi di un libro che comunque nasce come un dramma. E se non c’è nulla di drammatico (nel senso classico del termine) in un dramma, allora cosa stiamo leggendo di preciso?

Una specie di bicchiere d’acqua forse: non salato, non zuccherato, neutro.

Entrambe le storyline che nascono da quella infausta sera d’agosto sono di una piattezza esagerata.

Non succede nulla.

Ma niente proprio.

Uno si aspetta che dal fatto che una famiglia si trova a dover adottare una figlia dopo che il proprio padre spara alla madre, che ci siano delle difficoltà di adattamento. Che in qualche modo il passato torni a mordere il presente.

E invece no. Elettroencefalogramma piatto.

Ti aspetti anche che uno che potrebbe essere il padre naturale di quella figlia che ha lasciato a centinaia di chilometri di distanza viva il resto della vita perseguitato dai fantasmi del passato e dai sensi di colpa per aver abbandonato una figlia.

E invece no. Tutto liscio come l’olio.

Questo è il peccato più grave del libro, non ha spessore drammatico.

Non ti fa tenere aggrappato/a alla sedia per sapere come va a finire perché non succede assolutamente nulla.

E’ tutto un semplice raccontare poi com’è andata a finire la storia di quelli là. Che peraltro ho letto volentieri perché quando ti mettono la pulce nell’orecchio ti fa piacere soddisfare la curiosità, però sarei sopravvissuto anche senza.

Lo stile di One August Night

Niente di nuovo dal punto di vista dello stile: Victoria Hislop è una piaciona, nel senso che sa come scrivere per essere letta e non ti da troppe difficoltà nella lettura, soprattutto se leggi il libro un capitolo alla volta.

Più di una volta nelle mie altre opinioni dei suoi libri ho scritto che la Hislop non è fatta per essere letta un paio di pagine alla volta, tutto il contrario. E lo confermo: mentre ho letto One August Night avevo la tranquillità e il tempo sufficiente per leggere anche 3-4 capitoli alla volta, il che ha aiutato nel ricordare cosa stava succedendo nell’altra storyline rispetto a quella descritta.

E’ un libro che ho letto nel giro di cinque giorni lavorativi, testamento del fatto che lo stile è molto scorrevole e totalmente adatto a tutti (purché tu mastichi un buon inglese).

I primi capitoli, peraltro, sono sostanzialmente fatti di cui sei già a conoscenza se hai letto L’Isola, e da lì ti restano solo più una manciata di capitoli alla fine.

Conclusione

Ebbene si, la mia paura per il rischio di rovinare un capolavoro (come è L’Isola) si è totalmente avverata.

One August Night è una cagata pazzesca, per dirla con Fantozzi a proposito della Corazzata Potiomkin 😆

Un passatempo, niente di più.

Un libro che poteva fare di molto meglio ma si è dimenticato che senza un dramma al centro delle vicende, non c’è alcun coinvolgimento emotivo con i protagonisti.

Come ti anticipavo prima, sono contento di averlo letto più per una questione di completezza e per poter dire che ho letto tutti i libri della Hislop, però se dovessi fare una classifica, One August Night andrebbe direttamente all’ultima posizione.

Sì, anche dietro a Cartes Postales e The Last Dance: questi libri, infatti, pur avendo storie più ridotte rispetto a quelle degli altri libri, hanno pur sempre una dignità e ti raccontano un pezzo di Grecia vera. One August Night manco quello.

Ok, ora che rileggo la mia conclusione mi rendo conto di essere stato abbastanza duro (pur non pentendomene). Quello che probabilmente vale la pena di tenere a mente è il percorso di Victoria Hislop e le tappe che sta toccando con gli episodi che ci regala. Forse anche per un’inclinazione personale verso la storia recente della Grecia, io preferisco di gran lunga altri libri perché oltre al dramma umano, raccontano anche il dramma della società, cose che mancano purtroppo in questo libro.

In definitiva, non so se ti consiglio di leggerlo, ma in generale ti consiglio assolutamente di leggere i libri della Hislop perché sono dei gioielli di conoscenza.

UPDATE SETTEMBRE 2022: A ottobre sui canali della televisione pubblica greca uscirà la serie sequel dell'Isola, che porta lo stesso nome del libro, Μια νύχτα του αυγούστου, cioè One August Night. Speriamo che sia meglio del libro 😅

Dettagli del libro:

  • Editore: Headline Review
  • Anno di edizione: 2020
  • Titolo: One August Night
  • Autore: Victoria Hislop
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