Andreas Miaoulis
Il gigante di Hydra
Andreas Miaoulis è uno dei personaggi fondamentali della Rivoluzione Greca del 1821. Originario di Hydra, nella sua vita non mancheranno di certo avventure e battaglie memorabili al servizio di quella πατρίδα (patrida, ovvero sia la patria) che in realtà ancora non esiste ufficialmente ma che sta sorgere dal declino dell'impero Ottomano.
Ma chi era veramente Miaoulis? Era solo l'eroe della rivoluzione che ci raccontano i libri?
Oggi voglio raccontarti quello che sono riuscito a dissotterrare durante i miei viaggi a Hydra, isola che peraltro ti consiglio caldamente se ancora non ci sei stato.
Con questo post spero di riuscire soprattutto a raccontare l'uomo dietro al personaggio che probabilmente più di tutti ha contribuito a rendere famosa Hydra nel mondo.
Sicuramente un uomo col prurito alle mani, ma il motivo lo scopriremo tra poco.
Indice
Chi era Andreas Miaoulis?
First things first.
Innanzitutto, Miaoulis non è il vero cognome dell'illustre ammiraglio. Il suo vero cognome era Vokos. Le origini della famiglia dei Vokos si trovano a Evia (Eubea se preferisci), dalla quale dovettero allontanarsi per motivi non del tutto chiari.
E come si è arrivati a chiamarlo Miaoulis allora?
Ci sono due storie essenzialmente: la prima, forse la più credibile, vuole che abbiano derivato il soprannome Miaoulis dalla nave che il giovane Andreas si fece costruire dopo aver fatto promessa al padre di portare avanti la sua attività di imprenditore commerciante. La nave era chiamata Miaoul, quindi come spesso si fa in greco, gli hanno aggiunto la desinenza -ης (-is) per collegarlo alla sua proprietà.
La seconda versione della leggenda vuole che fosse una traduzione del motto che utilizzava il buon Andreas per spingere la sua ciurma a vogare più forte e all'unisono (una cosa che doveva suonare come "μια-ουλ", leggi "mia-ul", una specie di "uno-due" per dare il tempo ai suoi uomini quando remavano).
Qualunque sia la versione vera, il personaggio di Miaoulis è sicuramente uno dei più interessanti della rivoluzione perché inizialmente era dell'idea che i greci non fossero pronti a una rivolta contro i turchi ottomani. E per molti versi, aveva più che ragione.
Per gran parte della sua vita i tempi non furono maturi per una rivoluzione.
Senza contare che lui, in quanto hydriota e proprietario di un fiorente business commerciale garantito dalla relativa indipendenza che aveva acquisito Hydra nel corso del tempo, aveva solo da perdere da un'eventuale rivoluzione.
Perché avrebbe dovuto rischiare il suo business? Perché quest'uomo aveva le mani pruriginose 😉
Per capire il suo prurito alle mani, dobbiamo riavvolgere e cominciare dall'inizio.
Gli anni della gioventù
Pare che Andreas nacque il 20 maggio 1769 a Hydra da genitori arvaniti, un ceppo di discendenza albanese insediato dai veneziani in diverse zone della Grecia, tra cui anche Evia, e di cui Hydra era piena.
Piccola parentesi: moltissimi dei nomi dei luoghi di Hydra derivano in realtà dall'Arvanitico la lingua degli stessi discendenti delle famiglie albanesi innestate nell'Alto Medio Evo. Uno su tutti, il Monte Eros (la vetta più alta di di Hydra): il nome vero è in realtà Ere, grecizzato poi in Eros, ma che non ha alcun vedere con l'amore. Chiusa parentesi.
Sin dalla tenera età, il rapporto con suo padre Dimitrios fu sempre molto conflittuale. Andreas era probabilmente uno che refutava l'autorità in generale perché avrebbe avuto sempre le sue idee in testa.
E nessuno l'avrebbe fermato nel raggiungerle.
A quei tempi, Hydra era un'isola principalmente di navigatori e grazie alle sua posizione e al suo porto riparato, era uno dei centri più fiorenti di tutta la Grecia. Per darti un'idea, negli anni della rivoluzione ad Atene vivevano circa 6-7 mila persone, mentre invece ad Hydra ne vivevano circa 25 mila (contro i duemila di oggi).
Nella società del primo 1800, la gerarchia dettata dall'età era di fondamentale importanza e Andreas non fu mai il predestinato ad ereditare il business del padre, in quanto aveva un fratello più grande. Il padre Dimitrios aveva in mente per lui una carriera da accademico.
Needless to say, Andreas aveva altri progetti e presto li avrebbe realizzati.
Lui voleva navigare.
Dato il parere negativo del padre ad imbarcarsi, decise allora di salire a bordo di una nave pirata, cosa che paradossalmente gli sarebbe tornata comoda più tardi nella sua vita.
In uno dei suoi viaggi da pirata, la nave su cui prestava servizio fu catturata da un pirata famoso, Maltese, dopo una battaglia a cui pochi scamparono. Una volta di fronte al capitano pirata, Maltese chiese ad Andreas cosa avrebbe fatto lui al suo posto.
Andreas rispose in maniera molto diretta.
"Io ti impiccherei!"
Fu proprio il coraggio di questa risposta a salvare il giovane pirata, che dopo questa esperienza rientrò a Hydra sano e salvo.
Non fu nemmeno l'ultima volta che usò questa frase in maniera efficace.
All'età di 16 anni, dopo la gavetta sulla nave dello zio, riuscì finalmente a diventare capitano della nave di famiglia, grazie alla sua esperienza e alla innata leadership. Come promesso al padre, rinnovò la nave comprandone una nuova, la famosa Miaoul dalla quale prese il soprannome.
La fortuna di Andreas fu quella di riuscire a spezzare ripetutamente gli embarghi inglesi ai porti francesi nel Mediterraneo, riuscendo così a rifornire i francesi a prezzi esorbitanti.
Non sempre gli andò bene, come nell'episodio in cui tutta la sua ciurma fu catturata dopo qualche scaramuccia con l'ammiraglio Nelson (proprio quello che sta su una colonna a Trafalgar Square a Londra). Anche in questa situazione, il magrolino ammiraglio gli chiese cosa avrebbe fatto lui se si fosse trovato nella sua posizione dovendo giudicare un fuorilegge (dal punto di vista inglese).
Ancora una volta Andreas rispose: "Io ti impiccherei!".
E ancora una volta, ebbe la vita salva grazie al coraggio di pronunciarla.
1821: Comincia la rivoluzione
Nel frattempo i tempi sono cambiati e sono maturi per la rivoluzione, che parte inizialmente dal Mani, il 23 marzo, capitanata da Petrobey Mavromichalis e Theodoros Kolokotronis.
Il 28 aprile 1821, Andreas firma un documento con gli altri capitani di Hydra per sostenere le spese della marina greca. Nonostante i dubbi verso una nazione che forse non avrebbe la forza di mantenersi sulle sue gambe, Miaoulis decide di sostenere la causa col proprio portafogli, così come fecero anche le leggendarie Laskarina Bouboulina e Mantò Mavrogenous, la prima originaria proprio di Hydra e la seconda invece di Mykonos (seppur nata a Trieste).
La firma arriva a poco più di un mese dalla dichiarazione di indipendenza da parte dei Maniati (con a capo Petros Mavromichalis) il 17 marzo ad Areopoli.
Il 19 settembre 1921, Andreas passa all'azione a capo di 20 navi hidriote e 9 di Spetses.
Nel gennaio dell'anno seguente è già eletto νάυαρχος (ammiraglio) della flotta di Hydra. E il 20 febbraio dello stesso anno avrà la prima opportunità di combattere i turchi a Patrasso.
Nonostante l'inferiorità numerica (68 navi contro 108 turche), i greci presero totalmente di sorpresa gli ottomani cominciando a sparare cannonate quando ancora non se l'aspettavano. Nel panico, provarono a fuggire, ma Miaoulis e i greci li avevano già circondati e la sconfitta fu inevitabile.
Da lì in poi Andreas combatté parecchie altre battaglie, tra cui a Chios (prima del famoso massacro), Nafplio, Psarà, Ikaria, Creta, fino ad arrivare alla famosa battaglia di Gerontas, di fronte alle coste turche. In questa occasione, Andreas sconfisse la coalizione di turchi, egiziani, algerini e tunisini in una battaglia che è rimasta nella storia.
L'apice della parabola a servizio della neonata nazione greca Andreas lo raggiunse cercando di spezzare il secondo assedio di Messolonghi (1826) via mare. Pur portando aiuti per gli abitanti, non riuscì nel suo intento: con le spalle al muro e senza più provviste, gli abitanti sorpresero i Turchi con il famoso Esodo di Messolonghi, una storia per un'altra volta.
L'onta della fine degli anni 20
La fine degli anni 20 del 1800 marcano un periodo buio nella storia di Andreas.
All'apice del suo successo, si macchiò di un crimine che gli restò sulla coscienza per il resto della vita e del quale mai si liberò veramente.
Ma andiamo con ordine.
Nel 1828, le potenze alleate contro i turchi (Francia, Inghilterra e Russia), posero a capo dei ministri Ioannis Kapodistrias, in realtà amico di Andreas.
Lo stesso Kapodistria diede l'incarico a Miaoulis di eradicare il problema della pirateria nelle Sporadi e nelle Cicladi. In questo caso, la conoscenza in prima persona della vita da pirata, aiutò Andreas a venirne a capo, facendogli guadagnare un posto da senatore proprio grazie a Kapodistria.
Tutto sembrava andare per il meglio.
Fino al 1829.
L'accentramento sempre maggiore del potere nelle mani del primo ministro greco, crebbe il risentimento da parte di tutti coloro che sborsarono di tasca propria i soldi per fomentare la rivoluzione solo pochi anni prima. Il Mani e Hydra, in particolar modo, chiedevano trattamenti di favore per ricambiare lo sforzo economico sostenuto, ma purtroppo le finanze del neonato stato greco non potevano permetterselo.
Nel luglio 1831, il clan dei Mavromichalis incitò una rivolta contro il governo di Nafplio (allora capitale) che necessitò dell'intervento dell'esercito per essere dispersa. Alla notizia che pure la flotta stava per muoversi per contrastare la rivolta, Andreas prese con se 200 hydrioti e, di concerto con un piccolo contingente guidato da Antonios Kriezis, prende il comando del porto di Poros.
Il primo agosto 1831 fa l'impensabile: distrugge la Hellas e la Hydra, due delle imbarcazioni simbolo della neonata flotta greca.
Questo atto così contrastante con il resto della sua vita gli inimica molti personaggi attivi nello stesso periodo.
Il 27 settembre dello stesso anno, i Mavromichalis assassinano Kapodistria mentre sta andando in chiesa per la cerimonia chiudendo un dei periodi più bui di quella fase storica.
La fine di un eroe
Il resto della vita di Andreas è abbastanza grigio.
Probabilmente tormentato dal rimorso di quell'atto scriteriato nei confronti della stessa nazione che aveva contribuito a costruire, rifiuta diverse volte cariche nella marina e si stabilisce a Nafplio nel maggio 1832.
Muore di tubercolosi l'11 giugno 1835 al Pireo.
La Grecia lo celebra come uno degli eroi principali della rivoluzione, nonostante quella macchia. E' sicuramente uno degli ammiragli più vincenti di tutta la storia greca ed è per questo che, alla morte, Andreas venne seppellito accanto a Temistocle, il vincitore della battaglia di Salamina, forse la più famosa battaglia greca in assoluto.
Le sue spoglie furono poi spostate all'Accademia Navale a Hydra, dove dimorano tutt'ora.
Attorno al 21 giugno a Hydra si celebrano i Miaoulia, ovvero il tributo che l'isola riserva al gigante che ha portato Hydra sulla bocca di tutto il mondo. Sono giorni con rievocazioni storiche dove addirittura si celebra la distruzione di una delle navi ammiraglie ottomane che Andreas annovera nel suo curriculum di eroe nazionale.
Se ti piace esplorare Hydra, ti consiglio di leggere della celebrazione del monastero di Profitis Ilias che si tiene il 19 luglio. Qui fu imprigionato per qualche tempo un altro gigante della rivoluzione, Theodoros Kolokotronis.
Ma questa è un'altra storia e te la racconterò un'altra volta.