Come arrivare al Monte Athos
Come arrivare al Monte Athos: quanto ho aspettato il momento di scrivere questo post.
Come avrai probabilmente già capito, io amo i posti inaccessibili, c’è qualcosa che mi attrae verso di loro in maniera quasi magnetica.
Che siano isolotti sperduti oppure paesini nel Peloponneso dimenticati da Dio, non fa differenza.
C’è un luogo, però, che occupa un posto privilegiato nel mio cuore di esploratore.
Il Monte Athos, Άγιο Όρος (Aghio Oros), la montagna santa, tradotto dal Greco.
Premessa: al Monte Athos ancora non ci sono mai stato, cominciamo a chiarire questo punto.
Leggi questa guida come una sorta di “tutto quello che so prima di esserci stato”. Oppure, meglio, di come mi sto accantonando tutte le informazioni che mi serviranno al momento in cui deciderò di eseguire il piano d’azione e fare la visita.
Seconda cosa: purtroppo temo che deluderò almeno metà del pubblico con quello che sto per dire.
Al Monte Athos le donne non possono accedere.
Bummer.
Si, lo so, è impensabile che nel ventunesimo secolo esistano ancora questi divieti, però così è.
Pur essendo più accessibile per gli uomini, però, il Monte Athos è molto difficile da visitare perché, per entrare bisogna seguire un iter laborioso e muoversi con largo anticipo. E pure in quel caso, non è detto che si venga ammessi alla visita.
Si, perché, per entrare al Monte Athos, serve un’autorizzazione, non si può semplicemente prendere un volo, presentarsi lì e sperare di poter entrare.
In primo luogo per la conformazione del terreno: la penisola che include il Monte Athos è situata sul terzo dito della penisola Calcidica, accanto a Kassandra e Sithonia.
Questo lembo di terra, però, è spaventosamente montuoso e l’unico accesso è via mare.
Indice
Ma che cos’è di preciso il Monte Athos?
É sostanzialmente l’ultimo baluardo della fede ortodossa. Per essere precisi è una Repubblica Monastica amministrata dal Patriarca Universale di Costantinopoli. Già il nome sa di roba vetusta ma altisonante.
Il Monte Athos è stato per più di dieci secoli il rifugio della chiesa Ortodossa, schierandosi apertamente a favore delle icone durante la cosiddetta iconomachia, ovvero l'eresia che divise la chiesa di Roma durante il settimo e l'ottavo secolo dopo Cristo.
È una penisola verdeggiante chiamata "il giardino della Madre di Dio", perché la leggenda vuole che Maria, la madre di Gesù Cristo, assieme a San Giovanni Evangelista, sia rimasta ammaliata dalla bellezza della vegetazione appena arrivata sulle sue sponde.
Questo è il luogo su cui si è fortificata (in senso letterale) la chiesa Ortodossa per difendersi dalla diffusione dell'Islam cominciata attorno al settimo secolo dopo Cristo.
Ad oggi, sulla penisola ci sono venti monasteri e all’incirca duemila monaci, ma non tutti greci: se è vero che fino a qualche tempo fa era necessario parlare greco per avventurarsi al Monte Athos, ora molti monaci provengono da diverse parti del mondo e parlano un ottimo inglese.
Volendo contare il numero di monasteri, invece, si scopre che ce ne sono diciassette greci, uno russo, uno bulgaro e uno serbo. Che poi sono gli unici stati cristiani ortodossi al mondo.
Non so perché, ma il Monte Athos mi fa sempre tornare alla mente Sparta, quella antica. Una città utopica che ha basato sui dettami di Licurgo le sue più alte vittorie, ma soprattutto la sua estinzione.
E allora perché questa istituzione così antiquata e conservatrice sopravvive ancora nel ventunesimo secolo così come dieci secoli fa?
La risposta non ce l’ho, però ho una mia teoria. L’isolamento.
Da sempre, i monaci del Monte Athos hanno scelto una vita da eremiti isolandosi da qualunque altra conversazione con l’esterno. Il giorno che scoppia la prossima guerra mondiale, ai monaci del Monte non cambierà assolutamente nulla, perché non sono schierati. Un po’ come la Svizzera. Saranno sempre e solo votati alla loro vita religiosa monastica. Del resto non gli interessa.
Dante quelli che non hanno mai preso posizione li confina nell’antinferno, ma la verità è che un eremita sa di essere più vicino a Dio, quindi del giudizio del sommo Vate non gliene frega più di tanto.
Quale che sia la loro posizione rispetto alla conversazione globale, c’è una procedura che impongono al resto del mondo per entrare.
Perché ci voglio andare?
Perché si nasconde, perché sicuramente ha qualcosa di importante da dire, come tutto quello che ama la riservatezza. E poi per la curiosità di vedere uno dei luoghi più inaccessibili sulla terra.
Cosa fare per entrare al Monte Athos
Innanzitutto c’è da sapere che serve un permesso di soggiorno per stare al Monte Athos: si chiama diamonitirion ed è importante farne richiesta con largo anticipo.
Ma non troppo però, perché non vengono prese in considerazione le richieste a più di sei mesi di distanza. Ci saranno da indicare esplicitamente il giorno di arrivo e il porto di partenza.
È necessario registrare il proprio permesso di soggiorno presso l’Ufficio dei Pellegrini del Monte Athos a Salonicco (qui, se ti serve andarci di persona).
Grazie al cielo, non è necessario recarsi sul posto per compilare il form, bensì sarà sufficiente inviare un’email ad athosreserveation@gmail.com (non ho ancora testato sulla mia pelle, quindi prendi questa email col beneficio del dubbio).
Ti verranno richiesti ovviamente dei documenti, ma anche la tua religione e confessione, oltre al motivo della visita, che ovviamente può essere solo spirituale o di studio. Giochiamoci la prima menzogna e diciamo che è spirituale, anche se non è vero.
Giusto perché tu lo sappia, ogni giorno sono ammessi solo cento nuovi ospiti presso la penisola e solo dieci di quelli possono essere non ortodossi. Quindi fai due conti e capisci perché, anche per gli uomini non è proprio semplicissimo entrare, a meno che non siano di fede ortodossa.
Una volta prenotato via email, il diamonitirion può essere ritirato presso l’ufficio dei pellegrini nella città d’ingresso (Ouranopoli o Ierissos). Needless to say, è importante che il documento sia lo stesso inviato al momento della prenotazione del permesso di soggiorno.
Il numero massimo di notti trascorribili sulla penisola è tre.
Anzi no, tre più due.
Dopo le prime tre notti, è possibile fare richiesta per estendere il proprio soggiorno per ulteriori due notti. È un po’ una roulette russa, nel senso che è possibile che la richiesta venga accolta, ma è anche possibile che venga rifiutata. Il tutto si fa a Karyes, la capitale, anche se la definizione è un po’ forte.
Nel secondo caso, ti consiglierei di tenerti pronto a trovare dove dormire almeno una notte nei paraggi di Ouranopoli. Che poi comunque, essere costretti a perdere due ulteriori giorni in Calcidica non è nemmeno così male; c’è di molto peggio, specialmente in alta stagione.
Ma torniamo a noi.
Poche righe sopra ti ho accennato che dovrai specificare le ragioni della visita e sicuramente la cosa ti è parsa curiosa. Ma c’è un motivo: pagherai il diamonitirion in base allo scopo del tuo viaggio.
- Se sei uno studente (ortodosso o meno), ovvero vai per motivi di studio, lo pagherai 10€
- Se sei ortodosso ma vai “per motivi spirituali”, lo pagherai 25€
- Se non sei ortodosso e hai le stesse motivazioni che ti ho suggerito, lo pagherai 35€
Spese obbligatorie per il Monte Athos
Dato che siamo in tema di costi, parliamo anche di tutte le altre spese che sosterrai durante il viaggio.
Ovviamente qua non prendo in conto il volo per Salonicco.
Se decidi di spostarti in auto, cosa che farò io quando ci andrò, dovrai prenotare la macchina anche per i giorni che non la userai, ma dei dettagli del come arrivare al Monte Athos ne parlo dopo.
Se non vuoi prendere la macchina, i costi che sosterrai sono i seguenti:
- 0,80€ per l’autobus dall’aeroporto a Salonicco città
- 13,70€ viaggio di sola andata da Salonicco a Ouranopoli
- 2€ da Ouranopoli a Ierissos (nel caso che tu parta da lì)
- 7,99€ sola andata di traghetto da Ouranopoli a Dafni
- 14€ se invece parti da Ierissos
- 85€ per l’autobus del Monte Athos: assolutamente non necessario, ma fondamentale se hai difficoltà di deambulazione
Vitto e alloggio sono totalmente gratuiti.
Siamo pur sempre in Grecia e l’ospitalità è sacra.
Da dove partire per il Monte Athos
Ci sono due possibili destinazioni da cui partire per il Monte Athos:
- Ouranopoli, con traghetti che funzionano tutto l’anno
- Ierissos, che invece è attiva per il Monte Athos solo d’estate
Devo essere sincero: soprattutto alla luce dei costi che ti ho elencato sopra, non vedo davvero il motivo per cui uno dovrebbe partire da Ierissos, però è anche vero che al momento la mia conoscenza del Monte è limitata. Aggiornerò il post nel caso dovessi scoprire qualcosa di nuovo.
In ogni caso, una volta raggiunte Ouranopoli o Ierissos, ci si deve per forza imbarcare per arrivare a Dafni, il porto principale della penisola, nonché scalo forzato del viaggio perché il traghetto poi fa il giro e ritorna alle cittadine greche.
La durata del viaggio in traghetto dipende molto dal genere di traghetto che si prende, però con la versione del viaggio classica, ci si impiegherà tre ore per arrivare a Dafni.
Attenzione perché non è detto che le navi viaggino durante tutto l’anno: in caso di maltempo e mare tempestoso, è molto probabile che vengano cancellate, quindi metti anche in conto questa possibilità se stai programmando di andare in una stagione piovosa (primavera o autunno).
Paradossalmente, andare d’inverno è quasi l’opzione migliore perché saranno pochi altri i pazzi che ci andranno e anche perché in realtà il mare è relativamente calmo in questa stagione.
Poi, vabbè, d’inverno ci saranno giornate molto più corte e dovrai fare forse i conti con i lupi nelle foreste della penisola, ma questo è un altro discorso.
Cosa fare sul Monte Athos?
Risposta ragionevolmente semplice: vivere la vita monastica oltre a camminare.
Alla fine della fiera hai organizzato per andare al Monte Athos perché vuoi esperire la vita che fanno i monaci, quindi quale occasione migliore di provarlo?
Avrai tempo a sufficienza durante il pomeriggio tardo (i cancelli dei monasteri chiudono al tramonto e spesso anche prima) e al mattino presto (ci si sveglia alle quattro per la messa qui) per capire cosa significa fare il monaco.
Il resto della giornata te lo passerai a camminare per i sentieri dell’isola e goderti la natura incontaminata di questo angolo di paradiso.
Tutti consigliano scarpe o scarponi adeguati perché le camminate possono essere impegnative, quindi non sottovalutarle. I vari monaci che troverai anche nelle residenze più piccole sono sempre molto ospitali, quindi un po’ d’acqua te la offriranno molto volentieri.
Ma anche un po’ di tsipouro e qualche loukoumi. A qualunque ora del giorno.
Forse è questo il loro segreto.
Dolci e alcol spesso e volentieri.
Ad ogni modo, da Dafni c’è una sola strada che porta a Karyes, che poi è il capoluogo/capitale della penisola. Da lì poi si va a piedi.
Ho trovato su internet questo PDF con tutti gli itinerari possibili della penisola con anche i link alle tracce GPS che puoi scaricarti e inserire sul tuo telefono o orologio (se supporta queste funzionalità).
Dove Dormire al Monte Athos
Come anticipavo prima, dormire e mangiare è totalmente gratuito. Ottimo.
Il dove dormire è altra cosa (sebbene sempre gratuito). Si dorme nei monasteri ovviamente.
Non c’è nessun albergo sul Monte Athos.
Quindi il funzionamento della domanda e offerta dei letti disponibile ti fa capire che ti devi dare una mossa per tempo a “prenotare” i tuoi monasteri, dato che i posti sono limitati. Pare convenga prenotare diversi mesi prima presso i monasteri scelti per avvisare del proprio arrivo.
Si può fare in diversi modi ma sembra che il fax sia quello preferito dai monaci. E poi magari fare una chiamata un paio di giorni prima giusto per confermare.
Nota che non potrai stare più di una notte nello stesso monastero. Quindi significa che ne vedrai almeno tre diversi. Per quello ti serve tempo durante il giorno: sicuramente ti toccherà spostarti ogni mattino verso la prossima destinazione, altrimenti ti lasceranno a dormire fuori, che non è il massimo.
Cose da sapere sul Monte Athos
C’è un’ulteriore marea di cose da sapere per organizzare tutto nei minimi dettagli per la tua uscita al Monte Athos. Un sito molto utile in questo senso è quello dell’Associazione Amici del Monte Athos, che ho consultato parecchio per scrivere questo post e ti tornerà sicuramente utile.
A parte questo, come sempre l’esperienza è la miglior maestra, quindi aggiornerò questo post appena deciderò di andarci in prima persona e mi troverò a dover risolvere qualche problema relativo al viaggio. Con la consapevolezza che questa è pure sempre Grecia, quindi qualcuno che mi aiuterà lo troverò sempre.
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