Il carnevale di Naousa
I giannizzieri di Naousa
Nel cuore della Macedonia Centrale, nella pittoresca cittadina di Naousa, si svolge annualmente un carnevale unico nel suo genere.
Una festività dove un retaggio storico inaspettato si intrecciano, dando vita ad uno spettacolo indimenticabile. Al centro di questa celebrazione ci sono i Giannizzieri di Naousa, figure iconiche che rievocano l'eredità Ottomana della regione.
Questo corpo di elite dell'impero ottomano, era infatti reclutato tra i ragazzi dei villaggi cristiani, principalmente nei balcani, i quali venivano portati via e convertiti all'Islam per poi diventare la guardia del sultano.
I Giannizzieri, vestiti con elaborati costumi tradizionali e maschere di cuoio, sfilano per le strade della città accompagnati dal ritmo ipnotico di tamburi e flauti. I loro movimenti, precisi e studiati, rappresentano un'antica tradizione tramandata di generazione in generazione.
Il Carnevale di Naousa ha bisogno di un approfondimento serio.
Cominciamo!
Indice
Dov’è Naousa?
Naousa si trova nella regione della Macedonia, non troppo distante da Salonicco (e invece molto distante da Atene 😅).
Oltre al carnevale, Naousa è anche famosa per i suoi vigneti: La zona di Naoussa è rinomata per la produzione di vini pregiati.
Inoltre, in primavera le campagne circostanti si tingono di rosa appena gli alberi di pesche sbocciano.
Uno spettacolo unico a dir poco.
I giannizzieri e le boules
Nel contesto del consueto pandemonio carnevalesco, il carnevale di Naousa, è un baluardo di ordine e tradizione quasi in antitesi con tutte le altre cerimonie in giro per la Grecia.
Un'eredità storica che si manifesta in rituali codificati e precisi (vestizione, pellegrinaggio per la città, la raccolta dei giannizzieri, le danze, gli strumenti musicali, le date, etc), in netto contrasto con la spontaneità e il caos che li circondano.
I Giannizzieri, figure maschili vestite con abiti tradizionali e maschere di cera che coprono il viso, rappresentano un antico retaggio Ottomano. La loro presenza nel carnevale di Naoussa è un esempio di come diverse culture si siano intrecciate nel corso della storia, creando un'identità unica.
Le Boules, il loro equivalente femminile, sono interpretate da uomini e non in maniera derisoria. Una scelta che rimanda al teatro antico, dove solo gli uomini calcavano il palcoscenico.
In passato, la partecipazione ai rituali era riservata solo agli uomini non sposati.
Ora, questa regola non esiste più 😉
Un elemento distintivo dei Giannizzieri è la "pala", una spada vera e propria che incrociano talvolta con gli altri giannizzieri, come vedremo poco dopo.
La maschera, dipinta a mano e modellata con cera d'api sul volto, conferisce a ogni personaggio un'identità unica e misteriosa. Pur chiamandosi "volto", il fatto che siano tutte identiche spersonalizza e anonimizza ognuno dei giannizzieri, rendendolo un soldato qualunque nelle file del suo gruppo.
Solo i Giannizzieri che hanno raggiunto la maggiore età possono indossarla, mentre i più giovani sfilano a volto scoperto.
Ogni quartiere di Naoussa ha il suo gruppo di Giannizzieri e Boules, chiamato bouloùki (μπουλουκι).
Questi gruppi si esibiscono in danze precise e ordinate, accompagnate dal ritmo ipnotico dello ζουρνάς (un flauto che ricorda quello degli incantatori di serpenti per intenderci) e del νταούλι (un tamburo).
Il percorso del rituale
Tutto comincia la seconda domenica di Carnevale, al mattino presto.
La vestizione è un rito seguito in maniera quasi religiosa, e segna l'inizio di un percorso ricco di simbolismo e che avviene dentro ogni casa che ospita un giannizziere.
I Giannizzieri si recano di casa in casa per "raccogliere" ogni membro del gruppo. Un momento di condivisione e di preparazione che culmina presso la casa del capobanda (l’ultimo raccolto in ordine).
Attorno a mezzogiorno, il gruppo si dirige verso il Municipio, dove il capobanda richiede l'autorizzazione del sindaco a procedere con il rituale.
Il capobanda, salito sul balcone del Municipio, chiama i suoi Giannizzieri con un movimento di spalle e uno sguardo verso il cielo.
Le cotte di maglia risuonano all'unisono, creando un'atmosfera vibrante e carica di energia.
Questo è davvero un momento speciale da vedere di persona.
Ottenuta la licenza dal sindaco, le spade vengono sfoderate e le danze iniziano. Il ritmo incalzante accompagna i movimenti precisi dei Giannizzieri, che si incrociano con le spade in un vortice di energia e tradizione.
Il ritmo varia, alternando momenti di velocità a pause più lente. Le spade cambiano posizione, passando dalla parte del manico a quella della punta, creando una coreografia sempre diversa e coinvolgente.
La processione si snoda per le strade di Naoussa, toccando luoghi storici e simbolici della città.
In Piazza Alonìon, i Giannizzieri e le Boules si tolgono le maschere, mentre alla fermata chiamata Kammèna, si conclude la giornata.
La tradizione si ripete la terza domenica di Carnevale, mentre il giorno di Kathara Deftera i balli continuano, ma senza maschere.
Insomma, uno spettacolo da non perdere se passi di qua.
Cosa fare nei paraggi
Già che sei da queste parti, ti suggerisco di prendere in considerazione le seguenti mete da abbinare a Naousa.
Kozani
Se vai a Naousa per il carnevale, allora non perderti nemmeno quello di Kozani dato che è vicina. Immergiti nella ricca cultura di Kozani acquistando lo zafferano, uno delle punte di diamante della città, passeggiando nel centro storico e ammirando l'architettura tradizionale (di chiara influenza ottomana).
Salonicco
Salonicco offre un'ampia varietà di attrazioni, dalla Torre Bianca, simbolo della città, al lungomare con vista sul Golfo Termaico.
Per gli appassionati di storia, il Museo Archeologico e quello Bizantino custodisce reperti di inestimabile valore.
Vergina
Vergina è un luogo imperdibile per gli appassionati di storia antica. La tomba di Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, rappresenta un sito archeologico di inestimabile valore. Il Museo Archeologico di Vergina custodisce reperti di grande rilevanza storica che illustrano il regno di Macedonia. Il sito archeologico di Aigai, l'antica capitale del regno, permette di rivivere l'atmosfera di un'epoca passata.
Monte Olimpo
Per gli amanti dell'avventura, un'escursione sulla cima del Monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia, regala un'esperienza indimenticabile. Non è una cosa che suggerisco a tutti perché è molto impegnativa come camminata, ma non devi nemmeno per forza arrivare fino in cima nemmeno 😉