Mikis Theodorakis, il gigante della musica greca - Grecia Vera

Mikis Theodorakis, il gigante della musica greca

Non conoscere Mikis Theodorakis in Grecia è visto un po’ come per noi italiani mettere l’ananas sulla pizza.

E’ un sacrilegio.

Già questo piccolo indizio ti da la dimensione del gigante di cui parliamo oggi.

Un uomo che con la sua musica e le sue composizioni ha trasceso ogni livello raggiunto prima, incarnandosi in qualche maniera nel λαϊκό τραγούδι (ovvero sia la canzone popolare greca) moderna e contemporanea.

Una di quelle figure che in Grecia è paragonabile agli artisti che sono diventati sinonimo con l’arte che hanno portato a livelli massimi, ovvero Maria Kallas, Melina Mercouri, Nikos Kazantzazkis, Giannis Ritsos, etc.

Uno dei giganti insomma.

Indice

Chi è Mikis Theodorakis?

Mikis Theodorakis è una figura che incarna l'essenza stessa della Grecia moderna, un uomo che ha attraversato la storia, la cultura e la politica del suo paese come pochi altri.

Nato a Chios nel 1925, Theodorakis è stato un compositore di fama internazionale, un politico impegnato e un autore prolifico. La sua vita è stata una continua oscillazione tra l'arte e l'azione, tra la musica e la militanza.

Figlio di padre di Creta e di madre micrasiatica, Theodorakis ha trascorso la sua infanzia in diverse città della Grecia a causa del lavoro del padre come funzionario pubblico. Questa esperienza gli ha conferito una visione ampia e complessa della cultura greca, che si riflette nella sua opera.

Prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale, aveva già scoperto la sua passione per la musica e aveva iniziato a comporre. Durante gli anni della guerra e del successivo conflitto civile greco, nonostante le persecuzioni politiche e l'esilio, continuò a creare, dimostrando un'indomabile forza d'animo.

La sua musica va ben oltre il tradizionale; è un amalgama di influenze classiche, elementi popolari e temi politici. Ha messo in musica le parole di alcuni dei più grandi poeti greci del XX secolo come Giannis Ritsos e Odysseas Elytis, e il suo lavoro è stato riconosciuto con numerosi premi e onorificenze sia in Grecia che all'estero.

Theodorakis non è solo un artista, ma un simbolo di resistenza e di lotta per la libertà e la giustizia. La sua vita e il suo lavoro sono un testamento alla resilienza dello spirito umano e all'eterno desiderio di libertà e autenticità. In lui, l'arte e la vita si fondono in un unico, inestimabile patrimonio culturale.

Ora cominciamo a conoscerlo più da vicino.

Mikis Theodorakis

I primi componimenti e l’arrivo della guerra

Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Mikis Theodorakis era già un giovane uomo con una passione ardente per la musica.

La sua infanzia, trascorsa in diverse città della Grecia a causa del lavoro del padre, gli aveva offerto un panorama culturale ricco e variegato, che avrebbe poi influenzato profondamente la sua opera. Nonostante le difficoltà economiche e le incertezze politiche dell'epoca, Theodorakis riuscì a coltivare il suo talento innato per la composizione.

All'età di soli 13 anni, compose la sua prima canzone, dando inizio a una carriera che sarebbe diventata leggendaria.

Questi primi componimenti erano impregnati di elementi della musica popolare greca, una testimonianza della sua profonda connessione con le radici culturali del suo paese. Tuttavia, già in questa fase iniziale, si potevano intravedere i segni di un talento eccezionale e di una visione artistica che andava oltre i confini della tradizione.

Nonostante la sua giovane età, Theodorakis dimostrava una maturità artistica sorprendente.

Era come se avesse una consapevolezza innata della potenza emotiva della musica e della sua capacità di esprimere le complesse realtà della condizione umana. I suoi primi lavori erano già permeati da una sensibilità profonda e da una comprensione acuta delle sfumature emotive, che sarebbero diventate le caratteristiche distintive del suo stile in seguito.

In questo periodo, Theodorakis iniziò anche a esplorare la musica classica e a studiare composizione in modo più formale.

Tuttavia, la sua formazione fu interrotta dall'arrivo della guerra, che avrebbe sconvolto non solo la sua vita ma l'intero tessuto della società greca.

Ma anche in quegli anni bui, la sua passione per la musica non si spense; anzi, divenne una fonte di forza e di ispirazione, un mezzo per resistere alle avversità e per affermare la sua identità in un mondo in tumulto.

Questi primi componimenti prima della guerra non sono solo le prove di un giovane artista in erba, ma il presagio di una carriera straordinaria.

Essi rappresentano i semi da cui sarebbe cresciuta una delle figure più importanti della cultura greca e mondiale, un artista che avrebbe usato la sua musica come strumento di resistenza, di espressione e di unificazione.

L’impegno politico di Theodorakis

Una cosa importante da sapere è che Theodorakis è sinonimo con lotta politica.

Ed è importante conoscere le sue (tristi purtroppo) vicende, per comprendere la parabola della sua carriera.

L'impegno politico di Mikis Theodorakis è stato una costante nella sua vita, tanto quanto la sua dedizione alla musica. Non si può parlare dell'uomo senza affrontare l'attivista, né si può comprendere pienamente la portata della sua opera senza considerare il contesto politico e sociale in cui è stata creata. Theodorakis non era solo un compositore di talento; era anche un fervente sostenitore della giustizia sociale, della democrazia e della libertà.

La sua militanza politica ebbe inizio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando si unì alla resistenza greca contro l'occupazione nazista. Questa esperienza formativa lo segnò profondamente, alimentando una passione per l'attivismo che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Dopo la guerra, Theodorakis si schierò contro la dittatura militare che prese il potere in Grecia nel 1967. Fu arrestato, torturato (sull’isola disabitata di Makronisos, di fronte all’Attica) e infine esiliato, ma non smise mai di lottare per i suoi ideali.

La sua musica divenne un potente strumento di protesta e di resistenza.

Canzoni come "Zorba il Greco" e "Canto Generale" non erano solo successi musicali; erano anche inni alla libertà che risuonavano nelle piazze e nelle strade, galvanizzando le masse e dando voce alle aspirazioni di un popolo oppresso.

Theodorakis utilizzò la sua arte come veicolo per diffondere messaggi politici, per sensibilizzare l'opinione pubblica e per mobilitare il sostegno alla causa della democrazia.

Ma il suo impegno non si limitava ai confini della Grecia.

Theodorakis era una figura di risonanza internazionale, che utilizzava la sua notorietà per attirare l'attenzione su questioni di portata globale, come la lotta contro l'apartheid in Sudafrica o la difesa dei diritti umani in America Latina. Era un ambasciatore culturale che trascendeva le barriere linguistiche e geografiche, portando il suo messaggio di speranza e di resistenza a un pubblico mondiale.

Insomma un uomo a tutto tondo, anzi, un gigante a tutto tondo.

Gli anni di prigionia a Makronisos

Gli anni di prigionia di Mikis Theodorakis rappresentano un capitolo cruciale non solo nella sua biografia personale, ma anche nella storia politica e culturale della Grecia.

Arrestato nel 1967 a seguito del colpo di Stato militare che instaurò una dittatura in Grecia (la tristemente famosa dittatura dei colonnelli), Theodorakis fu sottoposto a torture e maltrattamenti come tutti i nemici politici della dittatura. Tuttavia, non solo sopravvisse a queste prove, ma riuscì anche a trasformarle in un potente catalizzatore per la sua arte e il suo attivismo.

Durante il suo periodo di detenzione, Theodorakis fu tenuto in isolamento, privato delle libertà fondamentali e sottoposto a condizioni inumane. Ma invece di arrendersi, utilizzò questo tempo per riflettere, scrivere e comporre.

Le sue esperienze in prigione influenzarono profondamente la sua musica, che divenne ancor più carica di significati politici e sociali. Le sue composizioni di questo periodo sono impregnate di un senso di urgenza, di una necessità di resistere all'oppressione e di lottare per la libertà.

Nonostante le circostanze avverse, Theodorakis riuscì a mantenere una rete di comunicazione con il mondo esterno.

Le sue lettere e i suoi scritti furono contrabbandati fuori dalla prigione e divennero fonte di ispirazione per i movimenti di resistenza in Grecia e all'estero. La sua situazione attirò l'attenzione della comunità internazionale, portando a una crescente pressione per la sua liberazione.

Dopo anni di prigionia e di esilio interno, Theodorakis fu infine rilasciato nel 1970 grazie all'intervento di personalità internazionali e all'indignazione pubblica.

Tuttavia, gli anni di detenzione lasciarono un segno indelebile su di lui, sia fisicamente che emotivamente. Ma, in un certo senso, rafforzarono anche la sua determinazione a utilizzare la sua arte come strumento di cambiamento sociale.

Gli anni di prigionia di Mikis Theodorakis sono un testimonianza della sua incredibile resilienza e del suo impegno instancabile per la giustizia e la libertà. Rappresentano un periodo oscuro nella sua vita, ma anche una fase di intensa creatività e di profonda riflessioni che avrebbero influenzato il resto della sua carriera.

Da questo punto di vista, possono essere visti non solo come un periodo di sofferenza, ma anche come un cruciale punto di svolta che ha definito il suo percorso artistico e politico.

Se ti interessa approfondire l'episodio che inizia la fine del periodo dei colonnelli, ho scritto un post riguardo ai fatti del Politecnico di Atene del 1973.

I lavori più famosi di Theodorakis

Mikis Theodorakis è una figura che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale e culturale, non solo greco ma internazionale. La sua vasta produzione artistica spazia dalla musica sinfonica alla canzone popolare (λαϊκό τραγούδι), passando per la musica da camera e le colonne sonore. Tra i suoi lavori più importanti, alcuni meritano una menzione particolare per il loro impatto e la loro risonanza.

Iniziamo con "Axion Esti", un oratorio basato su poesie di Odysseas Elytis, che è considerato uno dei capolavori della musica greca del XX secolo. Composto nel 1959, l'oratorio è un inno alla libertà e all'identità greca, e ha acquisito un significato particolare durante il periodo della dittatura militare in Grecia.

Un altro lavoro di grande rilievo è la colonna sonora del film "Zorba il Greco" (1964), diretto da Michael Cacoyannis e basato sul romanzo di Nikos Kazantzakis. La musica di Theodorakis per questo film è diventata iconica, in particolare la celebre "Danza di Zorba", che è conosciuta in tutto il mondo e ha contribuito a diffondere l'immagine della Grecia come terra di passione e vitalità.

Non possiamo dimenticare "Canto General", basato sulla poesia omonima di Pablo Neruda. Quest'opera, composta nel 1971, è un ambizioso progetto che unisce musica e poesia in una celebrazione della storia e della cultura latinoamericana. È un esempio lampante dell'impegno politico di Theodorakis e della sua capacità di creare opere che vanno oltre i confini nazionali.

"The Ballad of Mauthausen" è un altro esempio della versatilità di Theodorakis come compositore. Questa suite di canzoni, basata su poesie di Iakovos Kambanellis, un sopravvissuto dell'olocausto, è un toccante tributo alle vittime della brutalità nazista.

Infine, va citata la sua serie di "Mikres Kyklades", piccole composizioni che attingono alla tradizione musicale delle isole Cicladi, dimostrando il suo profondo legame con le radici culturali della Grecia.

Ogni opera di Mikis Theodorakis è un universo a sé, ricco di sfumature e di significati. La sua musica non è solo un'espressione artistica, ma anche un potente strumento di comunicazione e di mobilitazione, che ha il potere di unire le persone attraverso la bellezza e l'emotività.

In questo senso, i suoi lavori più importanti sono molto più che semplici composizioni musicali: sono manifesti culturali e politici che continuano a risuonare attraverso le generazioni.

Il tramonto di un gigante

Gli ultimi anni di vita di Theodorakis sono stati contrassegnati da un crescente riconoscimento del suo contributo non solo alla musica, ma anche alla cultura e alla politica greca e internazionale. Nonostante le sfide di salute e l'età avanzata, Theodorakis è rimasto una figura pubblica attiva, partecipando a dibattiti politici e sociali e continuando a comporre.

La sua morte il 2 settembre 2021 ad Atene ha segnato la fine di un'era, ma il suo lascito continua a vivere.

In Grecia, Mikis Theodorakis è più di un semplice compositore o attivista; è un simbolo nazionale che incarna la resistenza, la libertà e l'identità culturale.

Le sue canzoni sono state cantate in piazze, manifestazioni e momenti storici chiave, diventando inni non ufficiali di movimenti per la giustizia e la democrazia. La sua musica è inseparabile dalla storia moderna della Grecia, dalla resistenza contro la dittatura alla lotta per i diritti civili.

Il suo funerale ha visto una partecipazione massiccia, con migliaia di persone che si sono radunate per rendere omaggio all'uomo che aveva toccato così tante vite. Diversi leader politici, artisti e intellettuali hanno espresso il loro cordoglio, sottolineando l'importanza di Theodorakis non solo come artista ma anche come figura morale e politica.

Nella memoria collettiva greca, Theodorakis rimane un eroe popolare, una sorta di ponte tra il passato e il presente, tra la tradizione e la modernità. Le sue composizioni, che spaziano dalla musica classica ai brani popolari, sono parte integrante del patrimonio culturale greco e sono studiate nelle scuole come esempi di eccellenza artistica e di impegno civico.

Musei, sale da concerto e istituzioni culturali in Grecia e all'estero portano il suo nome, e la sua musica continua a essere eseguita in tutto il mondo. In questo modo, Mikis Theodorakis trascende la sua stessa esistenza, diventando un'icona eterna della cultura greca e della lotta per la libertà e la dignità umana. La sua eredità è destinata a influenzare e ispirare le generazioni future, consolidando il suo posto nell'immaginario collettivo come uno dei più grandi artisti e attivisti del XX secolo.

Insomma, un vero gigante di una nazione.

Theodorakis in un'esibizione in Olanda
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