L'isola dalla schiena di drago - Grecia Vera

L'isola dalla schiena di drago

Roberto Cortese

Luca Baldoni è uno che Itaca la conosce.

Per davvero.

E non è per il numero di volte che è tornato sull'isola nella stesura del libro (o forse nemmeno quando sapeva che l'avrebbe scritto). Si percepisce che la conosce per davvero perché col suo modo di esplorarla ha vissuto l'esperienza locale.

Indice

Non solo. Un po' come Mary Renault ne Il Re Deve Morire, ha fatto i compiti a casa.

E li ha fatti molto bene.

Devo essere sincero, quando ho aperto questo libro non sapevo cosa attendermi. L'unico indizio che sapevo che avrei trovato all'interno è qualcosa legato all'approfondimento della questione su dove si trovi il palazzo di Ulisse, ammesso che esista davvero.

L'imbeccata è stata frutto di un suggerimento di un amico.

Quindi mi sono incuriosito e ho acquistato il libro.

Ma perché Itaca è Itaca?

Mi sfugge davvero come un'isola così piccola come Itaca riesca ad attrarre una quantità di interesse e studi come solo Itaca riesce a fare. Certo, è dovuto all'eterno Ulisse, ma la domanda si sposta solamente.

Perché Ulisse è un personaggio che spinge a studi e ricerche così vaste? L'Iliade è l'altro grande poema di Omero, ma non siamo così compulsivi con la ricerca della vera Troia.

E' vero, dai tempi di Heinrich Schliemann si continua a scavare senza sosta nel sito di quello che, al momento, pare sia il sito della Troia dell'età del bronzo.

Ma Itaca e Ulisse?

Perché siamo così affamati di conoscenza di entrambi?

Sicuramente c'è dell'ironia nel non poter scoprire di più dell'eroe che per eccellenza amava scoprire.

Ma torniamo al libro.

Il libro

L'Isola dalla Schiena di Drago è sostanzialmente una passeggiata per Itaca.

Pare quasi essere un viaggio unico, nonostante l'autore specifichi più di una volta che è tornato sull'isola per diversi anni prima di riuscire a mappare a piedi tutto il periplo di Itaca.

Ma ne è valsa assolutamente la pena. Nella sua esplorazione (molto hippie a mio modo di vedere), Luca Baldoni entra in contatto con il tessuto connettivo dell'isola.

Ed è questa la vera bellezza del libro.

In qualche modo, questo libro è una sorta di manuale di come vivere davvero un'isola (o comunque un territorio).

Già solo per questo, il libro andrebbe letto perché aiuta a diventare un turista migliore. Più lento, più incline alla scoperta vera.

Certo, molto fa il fatto che l'autore parli un briciolo di greco moderno. Senza comunicazione è difficile vivere veramente un luogo conoscendo i locali, però sono dell'idea che non ci si debba far fermare da questo pseudo ostacolo.

Lo stile

L'Isola dalla Schiena di Drago alterna capitoli che parlano del passato (storico o mitico) di Itaca a capitoli in cui l'autore racconta delle sue peripezie nell'esplorazione dell'isola.

Notare che l'intento esplicito è proprio quello di andare a scovare tutti i luoghi dell'Odissea, dal Palazzo di Ulisse, passando dalla fonte dell'Aretusa, fino ad arrivare alla fattoria di Eumeo.

E in questo processo di esplorazione, Baldoni si prende il tempo per raccontare di tutte le sue ricerche sulle teorie di dove potrebbe essere davvero stato il Palazzo di Ulisse. Non ama affatto la seducente teoria esposta in Odysseus Unbound secondo cui la vecchia Itaca fosse in realtà a Cefalonia, però conferma in qualche modo che mancano ancora molti pezzi per identificare quella Itaca con l'attuale isola.

Questo è, in una certa misura, quello che dovremmo fare anche noi quando andiamo alla scoperta di un'isola nuova. Almeno a mio parere.

Perché capire a fondo un territorio è un po' come leggere una stratigrafia.

Ciò che vediamo al giorno d'oggi è il risultato dell'accumulazione di eventi storici, la cui mancanza di comprensione non consente la decodifica dell'isola.

Come speriamo di conoscere davvero un'isola senza studiarla un briciolo? In questo sono totalmente con Luca Baldoni.

Il suo amore per Itaca lo porta addirittura a lavorare con le autorità locali per riaprire e mantenere parecchi chilometri di sentieri che si snodano per tutta l'isola. Davvero tanta stima.

Alla fine della fiera, l'intero libro è una sorta di call to action a percorrere proprio i sentieri dell'Isola dalla Schiena di Drago, perché nascondono la vera identità dell'isola.

Conclusione

A dirla tutta, secondo me, questo è un libro abbastanza impegnativo da leggere. Mi viene quasi da dire che è più un libro da studiare.

La penso in questo modo perché leggere il libro senza avere quantomeno una cartina a fianco è davvero molto complicato e si perde parecchio della dimensione descrittiva.

Tra l'altro parlo da totale ignorante perché io a Itaca per ora non ci sono ancora stato. E qui mi allaccio con un altro punto: L'Isola dalla Schiena di Drago è uno di quei libri da rileggere una volta che sei stato sull'isola, un po' come Mani, di Patrick Leigh Fermor. E' da rileggere per dare una dimensione nuova ai luoghi esperiti.

Un'altra cosa che ho apprezzato è, poi, la presenza di immagini e fotografie. La stragrande maggioranza dei libri non contengono mai un'illustrazione o una fotografia: è comprensibile perché dal punto di vista dell'autore è più costoso stampare delle buone immagini in un libro. Però non è comprensibile dal lato utente: come faccio a seguire un racconto di viaggio senza l'ausilio di immagini adeguate?

Peraltro, le immagini che si trovano nell'Isola dalla Schiena di Drago sono abbastanza di bassa qualità (di stampa), però sono cento volte meglio che non averle affatto.

L'unica cosa che non ho molto amato è la pesantezza con cui si trascina l'autore mentre racconta alcune delle vicende vissute. In alcuni casi ho percepito che stesse girando in tondo senza motivo. In ogni caso sono davvero poche le occasioni in cui questa cosa accade.

Per il resto, un gran bel libro che spero di rileggere presto perché significa che sarò stato a Itaca. Finalmente.

E tu cosa ne pensi? Hai qualche altro libro da suggerirmi a proposito di Itaca?

Dettagli del libro:

  • Autore: Luca Baldoni
  • Titolo: L'Isola dalla Schiena di Drago
  • Anno di edizione: 2019
  • Editore: Exorma
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