Gli esami Panellenici (Panelleniche ο Panelladiche) - Grecia Vera

Gli esami Panellenici (Panelleniche ο Panelladiche)

Roberto Cortese

Come ogni giugno, anche quest’anno sono iniziate le Panelleniche (Πανελλαδικες Εξετασεις, letteralmente gli esami panellenici, spesso anche chiamate Panellinies, Πανελληνίες), ovvero gli esami di accesso alle università greche. Giusto per darti un’idea, nel 2022 sono stimati circa 100.000 studenti che sosterranno l’esame, mentre i posti disponibili sono “solo” poco meno di 70.000.

E quest’ultima cifra non tiene nemmeno conto del fatto che, logicamente, ci sono alcuni indirizzi (dopo ti spiego cosa intendo) più gettonati e ovviamente anche facoltà più gettonate. Quindi non si tratta solo di “stipare” centomila studenti in settantamila posti: per molti di loro la scelta sarà obbligata perché le Panellinie non perdonano.

Facciamo un passo indietro per capire meglio quale sia la difficoltà di questi esami.

Indice

Il sistema scolastico greco

Scriverò un’altra volta un post intero che copra il sistema educativo greco, però in generale ti basti sapere che i ragazzi greci hanno una serie di livelli educativi che rispecchia sostanzialmente quello che abbiamo in Italia, ovvero

  1. L’asilo (Νηπιαγωγείο)
  2. Le scuole elementari (Δημοτικό σχολείο), per 6 anni
  3. Il Ginnasio (Γυμνάσιο), per 3 anni
  4. Il Liceo (Λύκειο) oppure una scuola professionale (ΕΠΑΛ) che dura 3 anni
  5. L’università, dai 4 ai 6 anni, dipendentemente dalla facoltà

Facendo due conti veloci, ti rendi conto che il greco medio conclude il suo ciclo di studi obbligatori un anno prima rispetto a noi in Italia (il che è una cosa positiva a mio modo di vedere).

Una volta chiuso il ciclo liceale, c’è appunto questo esame di sbarramento a livello nazionale, le Panelleniche.

Ma perché è necessario un esame a livello nazionale e non invece su base universitaria singola come succede in Italia?

Semplice: perché in Grecia tutte le università sono gratuite.

Totalmente gratuite.

Quindi per dare pari opportunità ad un abitante di una zona remota oppure di un centro abitato importante, nel 1964 venne introdotto questo esame obbligatorio che ancora oggi da gli incubi ai liceali.

Accademia Atene

Come funzionano davvero gli esami

Le Panelleniche sono in buona sostanza l’analogo del nostro esame di maturità.

Almeno nella sostanza, perché nella forma sono appunto degli esami di sbarramento, cosa che invece non è affatto vera per l’esame di maturità italiano. I nostri esami delle scuole superiori servono (in teoria) a dare un benchmark dal punto di vista nazionale, dato che i temi d’esame sono gli stessi per tutti, però i giudizi e gli orali sono condotti a livello locale, quindi non è un vero e proprio banco di prova nazionale.

L’esame di maturità è poco più di una proforma per essere promossi, e tipicamente lascia il tempo che trova il risultato, soprattutto in ottica universitaria.

In Grecia invece il paradigma è diverso dal punto di vista del giudizio: le Panelleniche, infatti, sono un vero benchmark a livello nazionale. Ogni singolo studente si misura con tutti gli altri che fanno il test nel suo stesso indirizzo.

Gli indirizzi

Ok, ma cos’è di preciso questo “indirizzo”?

Sostanzialmente ci sono 4 categorie in cui sono raggruppate le università (umanistiche, scientifiche, economia e medicina). Ecco, questi sono gli indirizzi.

Ergo, quando ci si approccia all’esame panellenico, bisogna già fare una scelta, cosa che non succede alla maturità italiana.

La sessione di esami

Fatto ciò, si passa all’esame vero e proprio, il quale consiste di 4 prove scritte, le quali ovviamente differiscono da indirizzo a indirizzo, eccetto l’esame di Greco Moderno e Letteratura. Quest’ultima prova vale per tutti, esattamente come lo scritto di italiano per noi.

Per esempio, l’indirizzo umanistico ha le altre prove di Greco antico, Latino e Storia. Se dai un’occhio all’immagine qui sotto vedi quali prove affrontano i diversi indirizzi quest’anno.

programma esame panellenico 2022

Logicamente, le prove cambiano da anno ad anno, esattamente come in Italia al Liceo Scientifico (per esempio) spesso e volentieri come seconda prova esce matematica ma talvolta esce latino.

Ad ogni modo, nel giro di una settimana ci si toglie il dente, più o meno come in Italia.

Finiti gli scritti, arriva la parte complicata, ovvero l’attesa e la scelta vera della facoltà.

La scelta della facoltà dopo le panelleniche

Qua le cose si complicano un po, ma non scenderò troppo nel dettaglio per non annoiarti.

In generale, ogni facoltà setta dei voti minimi per l’ingresso. E solo se hai raggiunto una votazione migliore puoi accedere all’università e scegliere il tuo percorso di studi specifico.

Logicamente, facoltà diverse hanno sbarramenti differenti a seconda di quanto pubblico vogliono attrarre: va da se che meno appetibile è l’università e più basso sarà il suo punteggio di ingresso.

Le Università in Tessaglia, per quanto buone, sono ovviamente meno appetibili per gli studenti rispetto ad Atene, per esempio. Quindi avranno punteggi di ingresso più bassi in linea di massima.

E qui si complicano davvero le cose per gli studenti.

Le complicazioni delle Panelleniche

I problemi che derivano dalla scelta dell’università sono essenzialmente di due tipi: uno di tipo geografico/economico e l’altro di tipo temporale, forse il più subdolo.

Cominciamo dal problema geografico: come sicuramente sai, la maggior parte della popolazione greca è concentrata nelle aree di Atene, Salonicco e Patrasso, ovvero le tre città più grandi (il Pireo è la quarta). Quindi se sei fortunato e ottieni un buon risultato è possibile che tu non debba spostarti di sede e frequentare così l’università della tua città.

Molto spesso però non funziona così: immagina tutti gli studenti delle isole, di città più piccole o di luoghi remoti. Lo spostamento è inevitabile, il che significa dover affittare una stanza o un appartamento e sostenere i costi di viaggio per rientrare a casa. Tutte cose da non sottovalutare specialmente se non hai parenti che ti possano ospitare.

Il casino è che, se vai a vivere ad Atene (per esempio), magari l’università è migliore ma i prezzi sono esorbitanti. D’altra parte, se scegli di andare a Larissa (senza puntare il dito contro alcuna università) riesci a risparmiare sulla vita però magari l’università non è così forte come quelle delle grandi città. E le università contano parecchio quando si tratta di trovare lavoro.

E già questa è una scelta critica.

L’altra scelta complicata dipende dal quando vuoi fare l’esame panellenico. Solo perché puoi farlo alla fine del Liceo, non significa che tu debba farlo. E perché?, ti starai chiedendo.

Qui in Grecia c’è un economia fiorente di ripetizioni, il famoso φροντιστηριο (leggi frondistirio), con alcune aziende che si occupano unicamente di quel genere di formazione/educazione. Le ripetizioni sono considerate dei veri e propri anni scolastici, non come un modo per mettere una pezza sopra a qualche materia in cui si è stati rimandati.

Il motivo è che, spesso, alcune materie che vengono richieste all’esame panellenico sono insegnate in modo superficiale alla scuola dell’obbligo. Immagina il liceo su un’isola come Sikinos (500 abitanti e 5-6 liceali): è impossibile talvolta avere insegnanti che conoscano così bene tutte le materie per insegnarle al livello richiesto dalle panelleniche.

Molto spesso, quindi, le ripetizioni diventano una realtà per tutto gli studenti per almeno un anno, ma spesso anche due. Il che significa spendere soldi, parecchi soldi.

Le panelleniche non perdonano

Ultima limitazione delle panelleniche, forse la più restrittiva di tutte: l’esame lo si può dare un massimo di tre volte. Se lo fallisci tre volte o se non raggiungi il livello che vorresti per entrare in una specifica università, ti giochi automaticamente la tua opportunità per un’educazione superiore.

Oppure devi essere pronto a scegliere università "peggiori".

Ecco cosa intendevo quando dicevo che questi esami non perdonano.

Ed ora capisci anche perché è meglio investire almeno un ulteriore anno in ripetizioni per arrivare davvero preparati, perché ogni fallimento è sanguinoso. Sbagli un esame e hai praticamente perso un anno: ovvio puoi sempre ritornare a fare ripetizioni ma significa dover spendere altri soldi.

Oppure aspettare l’anno successivo per rifare l’esame, o, peggio ancora, dover scegliere una facoltà che non ti interessa per poter continuare a studiare. In quest’ultimo caso talvolta è possibile modificare il percorso di studi e farsi riconoscere degli esami spostandosi verso l’università che volevi, ma non sempre è possibile.

L’ulteriore possibilità è di andare a studiare all’estero, però anche in questo caso dipende da quanto la tua famiglia può spendere, perché spesso non è una vera alternativa.

Ecco perché gli studenti greci non dormono in questo periodo.

Le panelleniche non sono affatto uno scherzo.

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