Stavros Niarchos
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Se sei passato qualche volta da Atene, il nome di Stavros Niarchos sicuramente l’hai letto.
Principalmente per l’edificio che ospita la Fondazione Niarchos, progettato da Renzo Piano, il quale è anche la sede della Biblioteca Nazionale.
Ma chi è poi questo Stavros Niarchos?
Long story short, un armatore.
Ma capire il personaggio dietro al nome è quello che aggiunge del piccante alla storia.
Oggi te la racconto.
Indice
Chi è Stavros Niarchos?
Nato in una famiglia modesta ad Atene nel 1909, la vita di Stavros Spyridon Niarchos è una storia di successo incredibilmente affascinante.
Questo ragazzo greco aveva già dimostrato un'incredibile capacità imprenditoriale nei suoi primi anni, ma chi avrebbe potuto prevedere che il ragazzo di umili origini sarebbe diventato uno dei più ricchi armatori del mondo?
Durante la sua gioventù, Stavros Niarchos ha colto al volo ogni opportunità per arricchire le sue conoscenze e le sue competenze.
Dopo aver terminato i suoi studi alla Scuola di diritto dell'Università di Atene, Niarchos ha fatto il suo ingresso nel mondo del commercio con la pietra d’angolo della sua futura fortuna: la marina mercantile.
Per comprendere meglio il “settore”, nei primi anni '30, il giovane Niarchos si è trasferito a New York, dove ha gestito i servizi marittimi della famiglia di suo cognato, Stavros Livanos.
Un’esperienza che gli sarebbe tornata molto comoda più tardi.
L’ascesa dell’impero di Niarchos
Mentre il mondo si trovava nel caos della Seconda Guerra Mondiale, Stavros Niarchos sfruttava astutamente la crisi a suo vantaggio.
Un po’ come ogni imprenditore di successo.
Non c’è crisi senza la nascita di un astro di ricchezza.
Egli cominciò ad acquistare navi a prezzi estremamente ridotti, appena venivano rese disponibili a causa del conflitto. Nel momento in cui la guerra finì, Niarchos aveva già un'impressionante flotta di petroliere.
La sua abilità nell'approfittare dell'opportunità in un momento così drammatico è un perfetto esempio del suo motto: "Un buon armatore sa quando comprare e quando vendere le navi."
Il tendine di achille: la vita privata
Ma non tutto era oro ciò che luccicava.
Niarchos affrontava un dramma personale che eguagliava la sua ascesa al successo nel mondo degli affari.
Il suo matrimonio con la sua prima moglie, Helen Sporides, si disintegrò durante la guerra.
Niarchos non permise che la fine del suo matrimonio gli spezzasse il cuore o distruggesse i suoi affari. Al contrario, mostrò una resistenza formidabile (o paraculaggine se preferisci), lanciandosi a capofitto nel lavoro e nella ricerca di nuovi amori.
Dopo il divorzio da Helen, Niarchos sposò la sorella di suo cognato, Eugenia Livanos, nel 1947.
Tuttavia, la sua seconda moglie morì misteriosamente nel 1970.
Questa morte suscitò voci e pettegolezzi, e alcuni sospettavano addirittura Niarchos di omicidio. Secondo il giornalista Spiros Karatzaferis, nel suo brivido-inducendo "Fascicolo Niarchos", il colpevole della morte di Eugenia potrebbe essere stato nientemeno che Niarchos stesso.
Una teoria sinistra che fa eco nel romanzo "Il medico legale" dello scrittore Vasilis Vasilikos.
Nonostante ciò, Niarchos superò rapidamente la perdita di Eugenia e nel 1971 sposò Tina, la sorella di Eugenia, che era stata precedentemente sposata con Aristotele Onassis, l'acerrimo rivale di Niarchos nel mondo degli armatori.
La loro unione, tuttavia, si conclude con un altro shock. Nel 1974, Tina muore per un'overdose di barbiturici in un hotel di Parigi, mentre Niarchos riposa nella stanza accanto.
Coincidenza o destino macabro?
Le voci sussurrano ancora.
E ora capisci un po’ meglio cosa intendevo quando ti dicevo che era la storia di questo imprenditore aveva dei lati che il semplice epiteto armatore non trasmette.
Mentre Niarchos continuava a navigare tra le acque tumultuose del suo affascinante e tumultuoso percorso personale, i suoi affari fiorivano.
Intanto, Niarchos ride all'ombra della crisi petrolifera del 1973, vendendo alcune delle sue compagnie navali e diversificando i suoi interessi nel commercio di diamanti e nelle finanze. Il suo colpo più audace è l'acquisizione del 2% della più grande banca del mondo, la Citybank.
Investì anche in cavalli da corsa, con allevamenti in Francia e negli Stati Uniti.
Niarchos continuò ad arricchire la sua collezione d'arte con opere di Van Gogh, Goya, El Greco e Rubens. L'acquisto di un autoritratto di Picasso nel 1989 costò 47.850.000 dollari, a dimostrazione del suo straordinario successo e della sua passione per le belle arti.
Il tramonto del gigante
Lo stile di vita dell’imprenditore era ovviamente sfrenato e la cui fortuna incommensurabile era pari solo alle sue leggende.
I suoi yacht di lusso ("Creole", "Atlantis 1 e 2") erano musei galleggianti, ospitando capolavori artistici del valore di miliardi.
Le sue proprietà a Parigi, Saint Moritz, sulla Costa Azzurra, a Londra e ovviamente sull'isola privata di Spetsopoula (di fronte a Spetses) erano piene di tesori inestimabili.
Nel culmine del suo successo, Niarchos fu annoverato tra i 100 uomini più ricchi del mondo secondo la lista della rivista Fortune.
Nell'ultima fase della sua vita, Niarchos si ritirò nella quiete del suo rifugio di Saint Moritz, lontano dai riflettori.
Lì, morì il 16 aprile 1996 a causa di una rara malattia che paralizzò il suo sistema immunitario.
La sua eredità, però, sopravvive attraverso il "Fondazione Stavros Niarchos", istituito secondo le sue volontà testamentarie.
Attiva nel settore dell'istruzione, del welfare sociale, della salute, dell'arte e della cultura, la Fondazione continua a onorare la sua memoria e il suo amore per la Grecia.
Nel 2006, ha annunciato un progetto ambizioso: la costruzione della Grande Biblioteca e dell'Opera Lirica su una porzione dell'ex ippodromo sulla via Syngrou.
La vita di Stavros Niarchos fu un viaggio tumultuoso, fatto di successi strepitosi e tragedie personali, di amori appassionati e rivalità accese.
Lasciò un segno indelebile nel mondo dell'arte, della finanza e della nautica, e il suo nome continuerà a risuonare nei secoli a venire.
Un uomo di mare fino alla fine, Niarchos solcò i mari della vita con un coraggio e una determinazione ineguagliabili, navigando sempre controcorrente, sempre verso l'orizzonte.
1 commento
Molto onteressante