Karaghiozis: il teatro delle ombre greco - Grecia Vera

Karaghiozis: il teatro delle ombre greco

Karaghiozis, un pezzo di cultura greca

La tipica figura di Karaghiozis

Molto semplicemente, il Karaghiozis (Καραγκιοζης in greco) è l’espressione del teatro delle ombre declinato alla greca. Mentre da noi in Italia questo genere di intrattenimento ha preso la direzione del teatro dei burattini (con le varie storie di Pulcinella e degli altri personaggi che conosciamo bene), in Grecia la tradizione ha virato verso un genere teatrale molto caratteristico.

Il Karaghiozis è infatti un genere di spettacolo che accomuna sia la Grecia sia la Turchia per via della provenienza storica di questa forma di intrattenimento, sebbene siano rimaste differenze tra le due branche. Non ultima, il fatto che in Turchia questo genere di performance è effettuato soltanto nel mese del Ramadan, mentre invece in Grecia lo si trova tutto l’anno (sebbene per ovvi motivi sia più diffuso d’estate).

Ma andiamo con ordine.

Indice

Cos’è il Karaghiozis?

Il Karaghiozis è uno spettacolo teatrale comico, dove sono narrate scene provenienti dalla quotidianità, il tutto ovviamente condito dai dialoghi irriverenti in greco dei vari personaggi che circondano il suo protagonista, Karaghiozis appunto.

Padre di una famiglia povera e sempre affamata, Karaghiozis immedesima nella maniera più alta la Romiosyni di cui parla anche Patrick Leigh Fermor nel suo capolavoro, Rumelia (di cui ho scritto una mia piccola opinione).

Karaghiozis è quello che in inglese si definirebbe un hustler, ovvero uno che è sempre disposto a fare qualche soldo on the side, anche in maniera non esattamente legale: già da questa anticipazione capisci come andranno a finire le sue storie. E’ un povero sfigato che prova ad avantaggiarsi di situazioni apparentemente favorevoli, salvo poi finire in qualche guaio, uscendone grazie all’aiuto degli altri personaggi.

Lo capisci subito appena lo vedi apparire in scena: abiti rotti e rattoppati alla bene meglio, lineamenti non propriamente svegli e una gobba che non ho mai capito se fosse la spalla in realtà.

Insomma, l’autoidentificazione con Karaghiozis è molto semplice, perché alla fine siamo stati tutti prima o poi nella sua situazione.

Tutte le scene sono ovviamente ambientati nella Città, la πόλη per eccellenza, ovvero Costantinopoli, anche se questo tratto ormai si sta andando perdendo con tutte le storie che inventano i burattinai contemporanei.

Se guardi una storia classica, però, sicuramente questi sono gli elementi caratterizzanti.

Qui puoi vedere un piccolo esempio di ciò di cui ti sto parlando.

E’ il 18 agosto 1841 quando per la prima volta esce notizia su un giornale ateniese di una prossima performance di Karaghiozis a Nafplio, allora ancora capitale del Regno di Grecia, il 21 agosto.

La verità è che questa è solo la prima menzione ufficiale di Karaghiozis perché la prima vera esibizione, quantomeno putativa, avvenne in quel di Ioannina, in Epiro.

Ancora oggi, passeggiando per le strade di Ιάννενα, non si può non notare la fortissima influenza del teatro di ombre: non esiste negozio che non annoveri anche le figure del Karaghiozis tra i souvenir locali.

Ma il Karaghiozis ha origini ben più vecchie del 1841. Dobbiamo fare un piccolo rewind.

Origini del teatro delle ombre

Con il termine teatro delle ombre si includono tipicamente tutte le performance che vengono eseguite con immagini semitrasparenti, dipinte di solito su pelle e altri materiali traslucidi, le cosiddette figure.

Figura di Karaghiozis da dietro le quinte

Per muovere le figure, un po’ come per i burattini, il burattinaio ha bisogno di pinze speciali che si uniscono su parti del corpo (della figura) strategiche per il movimento. Nella stragrande maggioranza dei casi, le performance del teatro delle ombre sono accompagnate da musica, ed è questo anche il caso per il Karaghiozis; nel video qua sotto puoi sentire un esempio del genere musicale che accompagna gli show.

Pare che le origini del teatro delle ombre si attestino nel sud est asiatico, più precisamente in tutte quelle regioni che hanno avuto influenza indiana. Ebbene si, se solitamente si pensa che le origini di queste performance fossero cinesi, la verità è che invece sono una forma d’arte nata per raccontare poemi di natura religiosa nell’India del IV secolo avanti Cristo.

I paesi che hanno subito questa prima forte influenza (e che ancora ne portano il segno oggi) sono l’isola di Java e Bali in Indonesia, Singapore, Thailandia, Malesia, Cambogia e Laos.

Per trovare delle fonti riguardo al teatro delle ombre in terra cinese, bisogna attendere fino al 121 AC, quando l’imperatore Wu, della dinastia Han, disperato per la morte della moglie Wang, ordinò ad uno stregone locale di evocare lo spirito della moglie. In una stanza buia, con solo una luce dietro a un panno traslucido e proiettando un’ombra molto fedele della silhouette dell’imperatrice, pare che lo stregone abbia convinto tutti della sua presenza.

Piano piano, questo genere di teatro si espanse a tutto l’oriente, arrivando ovviamente anche nell’odierna Turchia e Grecia, ibridandosi in qualcosa di molto identitario.

Karaghiozis: Greco o Turco?

Un particolare interessante del teatro delle ombre è che in realtà ci sono tracce anche nel vicino oriente che risalgono al XI secolo AC, quindi prima della sua controparte indiana.

Per questo motivo, è stata formulata una teoria che sta prendendo piede ultimamente e che vede il teatro delle ombre discendere dal teatro dei misteri. E dato che i misteri più antichi e importanti sono quelli di Eleusi (la moderna Ελεύσινα, Elefsina a due passi da Atene), questo porta a pensare che l’espansione nel Mediterraneo del teatro delle ombre sia in realtà cominciata proprio dalla Grecia e si sia moltiplicata grazie alla campagna in oriente di Alessandro Magno.

A parte questa teoria che deve ancora trovare fondamenti scientifici, l’eterna disputa tra le origini greche o turche del Karaghiozis non verrà probabilmente mai appianata. Anche nel mondo turco-musulmano infatti esiste “Karagöz” (che significa occhio nero) che ne combina di ogni assieme al suo compagno Hacivat (contraltare del Hatziavatis greco).

Le prime tracce risalgono alla metà del 17° secolo DC ed è difficile pensare che un turco potesse ideare uno spettacolo dove i personaggi sono primariamente greci e dipingerli come gli oppressi della società. E’ qualcosa che difficilmente avrebbe avuto presa su un’audience primariamente musulmana: non c’è immedesimazione alcuna.

Pur essendo lontano dall’essere un fatto, questo è un po’ il motivo che adducono tutti i greci per determinare l’origine del Karaghiozis come greco e non turco 🤷‍♂️

Esibizione di Karaghiozis a Tilos

Origine del Karaghiozis moderno

Chiunque sia che lo ha inventato, esistono sostanzialmente due ipotesi sull’origine dello stesso Karaghiozis.

  1. Nella prima, pare che Karagiozis e Hatziavatis siano personaggi effettivamente vissuti al tempo dell’impero Ottomano: Hatziavatis era un imprenditore edile che aveva preso l’incarico di costruire un palazzo del Pascià di Boursa. Necessitando di operai, assunse anche Karaghiozis, che però era un falegname, ma sapeva adattarsi. Vedendo che i tempi di costruzione si allungavano, il Pascià minacciò Hatziavatis di morte se non avesse concluso i lavori in tempi brevi: spaventandosi, Hatziavatis finì per denunciare proprio Karaghiozis per i ritardi. Il Pascià dunque provvide a minacciare di morte anche il buon Karaghiozis che però ne rise, decretando la propria sentenza di morte. Per ricordare l’amico, Hatziavatis prese un telo e si esibì in una performance molto simile all’odierno Karaghiozis. Il Pascià e il suo palazzo ne furono così entusiasti che da allora gli diede il permesso di proseguire con quelle esibizioni.
  2. La seconda teoria, forse più plausibile, racconta di un certo Mavromatis (che significa, guarda caso, occhio nero), collocato cronologicamente intorno al 18° secolo. Si dice che il Mavromatis sia arrivato in Turchia dalla Cina con il suo teatro delle ombre. Decidendo di stabilirsi permanentemente nella Città (Costantinopoli/Istanbul) pensò bene di adattare il tutto con scene di vita e usanze dei turchi. Il suo assistente, Giannis Brachalis è colui che portò per primo il Karaghiozis nella moderna Grecia, all’epoca ancora sotto la dominazione turca (anche se per poco).

A te decidere quale versione ti piace di più ricordare 🙂

Locandina di Karaghiozis

Struttura classica della performance

Nonostante il Karaghiozis e i suoi spettacoli si siano evoluti nel tempo, sostanzialmente ricalcano più o meno la stessa struttura in 7 fasi.

  1. Karagiozis appare in scena coi suoi tre figli cantando e ballando. Da il benvenuto al pubblico e comincia con un dialogo comico con i figli. Annuncia il titolo dello spettacolo e poi se ne entra a casa.
  2. Un Pashà oppure il Vizir (ovvero un aristocratico sopra ai Pascià, una sorta di governatore dei governatori locali) incontra Hatziavatis e lo incarica di un qualche genere di lavoro.
  3. Hatziavatis ovviamente obbedisce e annuncia il lavoro cantando fino a che Karaghiozis non lo sente.
  4. Seppur disturbato inizialmente dalle urla di Hatziavatis, Karaghiozis si rende presto conto che questa è un’ottima opportunità per lui per guadagnare dei soldi, quindi si fa avanti (talvolta è Hatziavatis che gli chiede).
  5. Karaghiozis comincia ad aiutare, anche se spesso cerca di fregare il Pashà/Vizir. Man mano appaiono tutti gli altri personaggi e spesso sono introdotti dalla musica tipica del personaggio. Karaghiozis fa lo spaccone e li prende in giro talvolta, addirittura cacciandoli in maniera “violenta”.
  6. Nel penultimo atto, Karaghiozis riceve la sua ricompensa, oppure riceve la sua punizione nei casi in cui si sia preso gioco essendo scoperto. Tipicamente è Veligekas che si occupa di punirlo, ovvero la guardia del Vizir.
  7. A fine spettacolo, Karaghiozis e Hatziavatis appaiono assieme celebrando la fine dello spettacolo.

I personaggi del Karaghiozis

Ora che hai una vaga idea di come è strutturato lo spettacolo tradizionale, vediamo insieme quali sono i personaggi più frequenti, fermo restando che ogni storia ha il suo (ne ho visti alcune con Cesare, eroi della rivoluzione e addirittura con astronauti)

Hatziavatis
  • Karaghiozis: è il simbolo del popolo oppresso, che fa fatica a tirare avanti ma che comunque deve fare i conti e sopravvivere nell’Impero Ottomano. Fa fatica a trovare del pane ogni giorno e anche a mantenere la propria dignità. Mediante stratagemmi a volte stupidelli, riesce sempre a cavarsela e ottenere ciò che vuole, anche in modo disonesto se necessario. Proprio per questo prima l’ho definito la personificazione della Romiosyni.
  • Hatziavatis (e Hatzatanis): sono greci vestiti alla turca, sempre molto seri, che però spesso prendono in giro Karaghiozis. Hatziavatis rappresenta quella fetta di popolazione di fede ortodossa che si è realizzata sotto l’Impero e ha timore per la sua aristocrazia. Farebbe qualunque cosa per i soldi, anche tradire i suoi migliori amici. E’ la rappresentazione di quella borghesia mercantile e imprenditoriale che ha fatto fortune durante la dominazione ottomana senza guardare in faccia nessuno.
Barba-Giorgos
  • Barba-Giorgos: questo personaggio è il greco medio vestito con fustanella, scarpe come gli Evzones e di semplici ambizioni. Non avendo pensieri negativi non ha paura dell’establishment ottomana. E’ originario della Rumelia, ovvero della Grecia continentale centrale e va a Costantinopoli ad aiutare suo nipote, Karaghiozis in persona. Proprio per questo, spesso finisce nei pasticci di suo nipote senza volerlo.
  • Kollitiris, Kopritis e Birikogos: sono i tre figli di Karaghiozis, totalmente alla sua altezza quando si tratta di ottenere ciò che vogliono perché figli della strada, e sempre pronti ad aiutare il padre.
  • Pascià/Vizir/Bey: tre autorità dell’impero ottomano che rappresentano il potere. Talvolta sono giusti, altre vole non tanto, proprio come accadeva ai tempi dell’impero. Karaghiozis cerca sempre di fregarli, immedesimando così la forza e l’intelligenza del popolo greco che non si lascia mettere in trappola dal potere ottomano.
  • Velighekas: è il soldato turco/albanese del Pascià che solitamente punisce Karaghiozis quando viene preso con le mani nel sacco
Pasha
  • Morfonios: simboleggia i greci senza educazione e quelli che in greco si chiamano μαμάδες (mammoni, letteralmente), tutti coloro che pur avendo raggiunto la maturità, ancora non hanno combinato nulla. Crede molto in se stesso e crede soprattutto di essere bello: la sua bellezza iperbolica lo riporta coi piedi per terra.
  • Stavrakas: amico di Karaghiozis e pseudomaniaco, è un riferimento alla generazione del rebetiko.
  • Sior-Dionysios: aristocrate con forte accento di Zante, Sior Dionysios o Nionios è un tributo all’elite isolana delle Ionie che hanno aiutato la causa della Rivoluzione durante il periodo in cui l’Eptaneso era sotto la corona inglese.
  • Aglaia: moglie di Karaghiozis e personaggio molto simile a lui in quanto si lamenta sempre perché si vada a trovare un lavoro per riempire la tavola. Nonostante ciò lo ama profondamente e talvolta lo aiuta nei suoi giochetti sporchi.

Il Karaghiozis nella Grecia odierna

Come abbiamo visto prima, il Karagiozis non era conosciuto in Grecia prima della Rivoluzione del 1821 sostanzialmente. Pare che i capitani usassero queste performance come punto di incontro. Liberazione.

Il primo a portare il teatro delle ombre ufficialmente in terra greca è Barba-Yiannis Brachalis che attorno al 1860 arriva al Pireo e comincia dai caffè con le sue performance.

Successivamente, Dimitrios Sardounis, conosciuto con lo pseudonimo Mimaros, trasforma lo spettacolo aggiungendo personaggi storici e della rivoluzione di qualche decennio prima.

Durante quel periodo e fino al 1940, l'arte del Karagiozis fiorì più o meno ovunque. La prima battuta di arresto si ha con l'occupazione tedesca che proibisce le performance.

Eugenio Spathari (Ευγενιος Σπαθαρης) è forse il più famoso burattinaio di Karaghiozis in assoluto. Se inizialmente nei caffè potevano entrare solo gli uomini inizialmente e quindi solo loro potevano vedere gli spettacoli di Karaghiozis, successivamente anche le donne e bambini furono permessi. Si andava al caffè e con 5 dracme si beveva il caffè, si mangiava un loukoumi o il baklavà e ci si godeva lo spettacolo.

L’emancipazione di donne e bambini nel mondo del Karaghiozis significa una pulizia generica del linguaggio, che nella sua origine era parecchio scurrile e non badava troppo all’educazione ma solo all’intrattenimento. Tutto cambia ovviamente con l’ingresso nel pubblico di donne e bambini.

L’avvento della televisione ha segnato la lenta ma inesorabile sparizione del Karaghiozis che ora permane ancora solo nelle feste di paese ed è confinata ad una dimensione di nicchia dei panigiri di paese o comunque eventi sporadici.

Negli anni 80 c’è stato il tentativo di portarlo in televisione, ma questo trend è sparito con l’animazione moderna.

Oggigiorno in greco moderno, bollare qualcuno come “Karaghiozis” è un insulto. Significa essere un mezzo pagliaccio che pensa di essere più furbo degli altri ma in realtà non lo è. Però a dire la verità questa cosa non l’ho mai sentita dire da nessuno, quindi credo che sia retaggio del demotico di qualche annetto fa 😄

Locandina di una performance contemporanea di Karaghiozis
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